Tecnica di base: alleniamo la trasmissione a un tocco
Nell’articolo di oggi vediamo tre proposte originariamente pubblicate su Ideacalcio nel novembre 2013. Questo nuovo contributo racchiude in un unico “luogo” tutte e tre le varianti.
Si tratta di un esercizio analitico utile ad allenare la trasmissione a un tocco. Negli anni l’ho utilizzato con le categorie dell’attività agonistica in fasi diverse della seduta d’allenamento. Può essere un’idea da inserire fin dai primissimi minuti o a completamento del riscaldamento.
La proposta originale è stata utilizzata dal Bayern Monaco di Pep Guardiola. Io l’ho adattata al numero di giocatori che avevo a disposizione e l’ho resa un po’ più semplice togliendo qualche giocatore.
Predisponiamo un rettangolo di gioco di circa 18×12. Minimo 7 giocatori, due all’interno, due su un vertice e uno sui restanti vertici.
Trasmissione a un tocco nel rettangolo: soluzione uno
L’esercizio comincia con un passaggio a muro tra (A) e (B). Il giocatore (A) serve (C).
Il giocatore (C) scarica su (B) che gioca fuori in diagonale su (D).
Il giocatore (D) serve (E) e si riprende con la trasmissione corto-corto-lungo-corto-fuori.
L’esercizio procede in senso anti-orario e si alterna una sequenza di passaggi in diagonale ad un passaggio diretto in verticale lungo il lato corto.
Per le rotazioni basta offrire queste due regole:
- Chi fungeva da vertice alto e ha fatto la sponda, esce dove si è giocata palla (C va in D)
- Chi ha giocato palla fuori diventa il vertice alto (quindi B)
- Chi gioca palla lungo il lato corto, segue la direzione del passaggio (D va in E)
- Sarà quindi il giocatore (A) a portarsi in appoggio ad (E) per il primo passaggio a muro
Esercizio registrato durante la stagione 2015/2016 alla guida della categoria u14 della Virtus Vigontina
Trasmissione a un tocco nel rettangolo: soluzione due
L’esercizio comincia con un passaggio da (A) e (C). Chi gioca palla da fuori a dentro deve servire il vertice alto tra i due giocatori all’interno.
Il giocatore (C) scarica per (B) che rimane a sostegno. Il giocatore (B) gioca fuori su (D).
Il giocatore (D) serve (E) e si riprende con la trasmissione da (E) verso il vertice alto all’interno.
L’esercizio procede in senso anti-orario e si alterna una sequenza di passaggi in diagonale ad un passaggio diretto in verticale lungo il lato corto.
Per le rotazioni basta offrire queste due regole:
- Chi fungeva da vertice alto e ha fatto la sponda, esce dove si è giocata palla (C va in D)
- Chi ha giocato palla fuori diventa il vertice alto (quindi B)
- Chi ha giocato palla dentro si porta a sostegno del vertice alto, (A)
- Chi gioca palla lungo il lato corto, segue la direzione del passaggio (D va in E)
Esercizio registrato durante la stagione 2015/2016 alla guida della categoria u14 della Virtus Vigontina
Trasmissione a un tocco nel rettangolo: soluzione tre
L’esercizio comincia con un passaggio a muro tra (A) e (B). Il giocatore (A) gioca sul vertice basso (C) all’interno del quadrato. Il giocatore (C) gioca di prima sull’inserimento di (B).
Il giocatore (B) serve il vertice alto (D) che scarica per (C). Il giocatore (C) gioca fuori su (E).
L’esercizio procede in senso anti-orario e si alterna una sequenza di passaggi in diagonale ad un passaggio diretto in verticale lungo il lato corto.
Per le rotazioni basta offrire queste due regole:
- Chi fungeva da vertice alto e ha fatto la sponda, esce dove si è giocata palla (D va in E)
- Chi ha giocato palla fuori diventa il vertice alto (quindi C)
- Chi si è inserito all’interno del quadrato diventa il vertice basso (quindi B)
- Chi gioca palla lungo il lato corto, segue la direzione del passaggio (A va in B)
Esercizio registrato durante la stagione 2016/2017 alla guida della categoria u17 dell’AC Este
Commenti
Buongiorno, e F dove va?
F giocherà palla su G e segue il passaggio
mi piace…due domande:
– dovendo aggiungere un giocatore (quindi arrivando ad allenarne 8) dove lo inseriresti, in coda con “G”?
– per evitare che, dopo qualche minuto, cominci a calare un po’ l’attenzione (quasi inevitabile quando si lavora in analitico, giusto?) quale mini-progressione si potrebbe fare?
io l’ho proposta per 5′, poi ho inserito un’altra variante. 2 invece le ho già in testa e oggi le propongo. quindi si può arrivare fino a 4 varianti. E’ vero che è un lavoro analitico..ma un lavoro analitico con un carico cognitivo non certamente basso (vuoi per le rotazioni, vuoi per la sequenza di passaggi, vuoi per la trasmissione a 1 tocco), quindi (se proposto per 5-6′) non ho visto nessun calo di concentrazione.
l’ottavo giocatore lo metti nel mezzo e formi un triangolo, così gli interni si abituano alla figura del triangolo e cercando di svilupparla
Scusate il disturbo, seguo sempre le esercitazioni che proponi, ma su questa proprio non ne riesco a cogliere il senso. Faccio un es. cosa cambia tra questa e la destrutturata del bayer monaco? Anzi forse la destrutturata ha più senso.
Poi vorrei invitare ad una riflessione che mi è stata fatta notare da un noto allenatore del Milan: ma il passaggio a muro ( come viene più volte chiamato anche come sponda o appoggio) è realmente una cosa che ti sentiresti di fare in partita? Non è più utile ( a fini tecnici) insegnare un controllo orientato piuttosto che un passaggio di ritorno ad un compagno posto a distanza ravvicinata?
Dimmi cosa ne pensi, grazie Stefano.
questa intanto non è una destrutturata. non c’è correlazione con un sistema di gioco. Questa è un’esercitazione per migliorare la tecnica di base, per quel che concerne la trasmissione a 1 tocco. Le destrutturate servono SOPRATTUTTO per altri obiettivi. Rispetto poi alla stessa esercitazione proposta dal Bayern (questa infatti come ho scritto prende spunto da una che ho visto svolgere al Bayern), ho tolto un giocatore dal mezzo e molti sugli esterni, rendendola più semplice dal punto di vista cognitivo ma più dinamica.
Il Barca di Guardiola: centrocampo a 3, hai mai fatto caso a quanti passaggi a muro venivano fatti in mezzo al campo?
Lo stesso Ancelotti, nel suo ultimo libro che sto leggendo (“il mio albero di natale”) scrive (non scrivo parola per parola ma il senso è questo) ” nel mantenimento del possesso, ogni piccolo passaggio, anche quello che può sembrare inutile, ci da la possibilità di muovere la disposizione della squadra avversaria e ci crea nuovi spazi”
Aggiungo, un passaggio a muro ci da poi modo di sviluppare un corto-corto-lungo, colpendo la difesa avversaria nello spazio. Quindi ti rispondo: non solo mi sentirei di farlo in partita, ma mi sento anche di insegnarlo per le motivazioni che ho scritto sopra.
Quello che propongo non è la Bibbia. Alcune volte posto esercizi che ho proposto anni fa o che ho pensato. Questo invece lo propongo. Sul canale youtube di ideacalcio trovi anche il video
http://www.youtube.com/watch?v=murt_H0KhCE