“Il problema nel calcio è che si impara a giocare nel modo sbagliato, al contrario: prima l’esecuzione, poi la scelta e solo per ultima la percezione.”
(A. Wenger)
Probabilmente tutti ricordiamo Agassi nella pubblicità di una famosa marca di fotocamere che, abbassandosi gli occhiali e guardando dritto negli occhi lo spettatore, pronunciava le parole “Image is everything.” Ecco, se dovessimo trasportare questa frase nel calcio, credo che andrebbe modificata in “Perception is everything”, ovvero “la percezione è tutto”: si, perché in un ambiente così variabile e caotico come quello della partita, saper percepire correttamente ciò che accade intorno a sé è fondamentale per un giocatore. Se un giocatore percepisce in maniera errata, deciderà in maniera errata e di conseguenza la sua esecuzione, qualunque essa sia, si rileverà inefficace.
È quindi chiaro che, nell’apprendimento del gioco del calcio, la base di partenza è (o forse sarebbe meglio dire “dovrebbe essere”) imparare a percepire, ovvero imparare a vedere ciò che accade in campo. Ed è tutto tranne che una cosa scontata.
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