"Osservando dai Migliori": Angel Cappa - Insegnargli il gioco è la vera sfida

"[..] Era come un rituale che indicava l'amore che avevamo per la palla. Perché la palla era uno strumento che ci dava felicità e anche grazie ad essa avevamo un'identità. Nel quartiere, il ragazzo più rispettato era quello che giocava meglio a calcio. Il rispetto andava sempre al miglior calciatore".

Il giocatore intelligente, che prende dei rischi, genera delle insicurezze, delle instabilità. Il giocatore che al contrario corre molto genera una sicurezza apparente.

Per Angel Cappa, allenatore e filosofo argentino, il gioco propositivo è avere la palla. Nella sua visione, così come nella scuola di Johan Cruijff,  questo è ciò che più si avvicina alla spinosa diatriba di che significhi giocare bene.

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