Attivazione tecnica: corretto orientamento in fase di ricezione, trasmissione e ricezione
Nell’articolo di oggi rivediamo aggiornato un articolo pubblicato originariamente su Ideacalcio nel settembre 2013, dal nome “La stella”. Si tratta di un esercizio utile ad allenare i fondamentali tecnici della trasmissione e della ricezione, oltre ad introdurre il corretto orientamento del corpo in fase di possesso. Quest’ultimo, in particolare, trovo sia un aspetto piuttosto trascurato dagli allenatori ma che nel calcio di oggi, estremamente fisico, dinamico e intenso, faccia la differenza per guadagnare quelle frazioni di secondo preziose in ottica della successiva giocata; parliamo dunque della postura corretta da assumere per ricevere palla ed essere già orientati in funzione di ciò che i nostri occhi hanno già percepito.
Nel corso delle ultime due stagioni ho dato ancor più valore a questo comportamento individuale (i diversi articoli che avete letto nell’ultimo anno su Ideacalcio ne sono una prova), in quanto, un buon orientamento del corpo permette al giocatore di velocizzare la circolazione del pallone, evitando di incorrere in pericolose palle perse.
Un esercizio che ho scelto di ricondividere a distanza di anni perché può essere un’idea utile in questo periodo forzato di allenamenti individuali a cui siamo costretti.
Si predispone un quadrato 15×15. Sei giocatori e un solo pallone. Due giocatori si posizionano su un vertice del quadrato e in possesso di palla mentre gli altri 4 giocatori si posizionano 3 sui restanti vertici e uno al centro del quadrato.
L’esercizio si svolge prima in un senso di lavoro (anti-orario, orario) e poi nell’altro, alternando l’utilizzo di entrambi i piedi.
La proposta inizia con un passaggio verso il centro del quadrato per il compagno al suo interno. Chi riceve deve orientarsi in modo tale da vedere il giocatore che gli trasmette la sfera e il successivo ricevente; dovrà quindi posizionarsi in diagonale, aprendo il suo angolo di passaggio.
Il giocatore all’interno controlla (in funzione della giocata successiva) e trasmette fuori al successivo compagno (giro in senso anti-orario). Chi ha trasmesso palla all’interno entra nel quadrato e chi ha trasmesso palla fuori esce andando nel vertice su cui ha giocato palla: si segue la direzione del passaggio.
Chi riceve la rigioca dentro al compagno che entra.
L’esercizio viene svolto prima a due tocchi obbligatori e successivamente può essere eseguita anche a un tocco qualora ve ne siano le condizione. L’aspetto cruciale resta comunque il corretto posizionamento: chi riceve palla all’interno non dovrà essere orientato principalmente verso chi gli trasmette palla ma dovrà adottare una postura che gli permetta già di vedere il futuro ricevente.
VARIANTE
Chi riceve palla all’interno potrà decidere in piena autonomia se giocare immediatamente palla fuori (seguendo il senso di lavoro) o se effettuare prima un passaggio a muro con chi gli ha trasmesso palla. In pratica si esegue un doppio scambio: l’interno scarica per chi ha giocato palla, il quale gliela rigioca nuovamente e l’interno gioca poi fuori seguendo il senso di lavoro.
Il doppio scambio dev’essere effettuato obbligatoriamente a 1 tocco.
Chi trasmette palla all’interno deve prestare attenzione al possibile passaggio a muro e non entrare immediatamente, finendo troppo in prossimità dell’interno
VARIANTE
Chi trasmette palla all’interno deve indicare “uomo” o “solo”. L’interno continua nella direzione di lavoro nel caso venga chiamato “solo”, oppure effettua prima un passaggio a muro se gli verrà indicato “uomo”.
A questa variante ne possiamo aggiungere una molto più interessante. Si posiziona un settimo giocatore nel ruolo di difensore passivo. Questo, ogni volta che viene giocata palla all’interno, decide se attaccare alle spalle il giocatore all’interno o se rimanere inerme. A seconda del comportamento, lo sviluppo della circolazione continua nei due modi appena descritti.
Con quest’ultima variante potrà comunque essere richiesta la comunicazione, da parte di chi trasmette all’interno, o potrà essere spostato il focus sulla percezione dell’intorno, lasciando l’incombenza di percepire-analizzare e decidere al giocatore interno (si toglie la comunicazione).
Osservazione
L’esercizio ha un carico cognitivo crescente ma nulla vieta di iniziare direttamente da quest’ultimo step. Una proposta apparentemente semplice ma al tempo stesso utile per gli obiettivi di cui abbiamo già parlato.
Grazie alla sua semplicità possiamo richiedere velocità di trasmissioni elevate, così come le entrate e le uscite dal quadrato, col passare dei minuti, potranno essere eseguite ad una buona velocità.
Foto: Foto di Artmor Productions da Pixabay