Attivazione tecnica: allenare differenti modalità di trasmissione
Nell’articolo di oggi rivediamo aggiornata una proposta pubblicata per la prima volta su Ideacalcio nell’ottobre 2013 e che avevo portato sul campo con la categoria Giovanissimi. Pur trattandosi di un esercizio analitico, l’esercizio risulta utile per allenare differenti modalità di trasmissione, sul corto e sulla media distanza, con passaggi a muro e dai e vai, trasmissioni rasoterra e a parabola; insomma, un esercizio piuttosto dinamico per allenare la trasmissione.
L’esercizio viene utilizzato per il miglioramento tecnico del passaggio e della ricezione. Un’idea che può essere inserita nella fase di attivazione o subito dopo. Le categorie a cui è rivolto possono essere bene o male tutte a partire da quella Esordienti.
La proposta viene eseguita tutta di prima intenzione, ad eccezione del passaggio sul lungo, che può essere preceduto da un controllo, e del controllo di (d).
L’esercizio può essere svolto con 5-6 elementi per gruppo e un solo pallone. Nel caso lavorassimo con 5 giocatori, togliamo (f); in questo caso aumenteranno il numero di ripetizioni per ogni giocatori e diminuiranno i tempi d’attesi.
Il pallone parte da (a) che gioca un primo passaggio a muro con (B). Questi gioca di sponda e, dopo aver rigiocato palla su (a), si toglie dalla linea di passaggio per muoversi in ampiezza sul corto.
Osservazione: non va immediatamente nella fila di (a) ma aspetta che questi giochi prima sul lungo.
Il giocatore (a), con un massimo di due tocchi, calcia a parabola per (c).
Osservazione: la distanza tra (a) e (c) dipende dall’età e dalla qualità dei ragazzi ma direi all’incirca sui 15-20 metri.
Il giocatore (c) è posizionato dietro a due paletti distanti circa 4 metri e tra i quali viene steso un filo a mezza altezza. Il giocatore (a) deve servire (c) con la palla che passa sopra il nastro.
Il giocatore (c) riceve e gioca su (a) che si muove a sostegno (gioco e sostengo). Il giocatore (c) può giocare di prima al volo o dopo un controllo (possibilmente di prima se il lancio del compagno lo permette).
Il giocatore (a) chiude la triangolazione con (c) restituendogli palla fuori dai pali. Quest’ultimo gioca su (d) che dovrà trovare il tempo corretto per staccarsi dalla sagoma e ricevere il passaggio.
Il giocatore (d) controlla e gioca su (e) per portarsi in appoggio per il primo passaggio a muro e così via.
Nelle rotazioni: il giocatore (b) dopo la sponda esce e si porta in (a). Il giocatore (a) dopo il passaggio sul lungo, va dietro la fila di (c), (c) va in (d). Nel mezzo ci va (d) che dopo il passaggio ad (e) gioca a muro con quest’ultimo.
VARIANTE
Il giocatore (d), ricevuta palla da (c), gioca una sponda su quest’ultimo che arriva in corsa. Il giocatore (c) serve direttamente (e) che gioca poi a muro con (d) che gli si porta in contro. Il giocatore (c) prende il posto di (d)
Considerazioni finali
Come detto in apertura, l’idea è a mio avviso interessante perché permette di inserire e allenare modalità differenti di trasmissione in un’unica proposta.
Anche se pare sempre scontato, cambi gibbosi o molto sconnessi possono limitare il corretto svolgimento dell’esercizio (tante trasmissioni a un tocco).
In ultimo voglio sottolineare le molte difficoltà riscontrate dai ragazzi nel gestire al volo (con un solo tocco a disposizione) il passaggio a parabola; limiti nella valutazione delle traiettorie e di quale superficie scegliere per appoggiare il pallone al compagno, sono emersi con regolarità quasi ad ogni ripetizione.
Foto: https://www.gettyimages.fi
Commenti
Ottima proposta. Però non mi torna la rotazione. B dovrebbe andare in C e A rimanere in B, altrimenti chi prende il posto di B?
esattamente, ho sbagliato a scrivere 😉
Io l’ho proposta alle mie ragazze ed ha funzionato molto bene.
L’ho proposta anche molto più semplicemente con il passaggio sotto il nastro…
buona idea Paola, anche se naturalmente viene meno l’obiettivo del passaggio a parabola 😉