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Match Analysis

L’Analisi della Spagna vista in Confederation Cup

27 Giugno 2013

Analisi della Spagna vista in Conf. Cup

Premessa

La partita in questione è Spagna – Nigeria (girone di qualificazione)
Schierare la Spagna su uno scacchiere statico è pressochè impossibile…Basta guardare una qualsiasi partita per accorgersi che le rotazioni che si generano con palla in movimento sono molte e quindi sarebbe riduttivo identificare un sistema di gioco prestabilito e fisso.
Il mio compito, con questo articolo, è quello di fare un po’ più di chiarezza 😉

Spagna Conf Cup

La Spagna sviluppa più sistemi di gioco all’interno della stessa partita.
Quando l’azione si sviluppa dal basso, col rinvio del portiere rigorosamente sul corto, la squadra si schiera col 3-5-2, come si può anche vedere nelle foto che seguono

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Finchè la palla è nella metà campo difensiva la squadra è quindi schierata col 3-5-2, con Busquets (definito da Guardiola il centrocampista più completo del mondo) che s’inserisce tra Ramos e Pique o alla sinistra di Ramos, con quest’ultimo nel mezzo.
Ho inoltre notato:
– un paio d’attacchi portati col 3-5-2 a grande velocità. Se costruendo il gioco dal basso riesce a trovare le giuste linee di passaggio e la squadra avversaria concede molta profondità, con un paio di verticalizzazioni riescono a rompere i meccanismi difensivi avversari e attaccano a campo aperto…
– ne consegue che se non trovano spazio, ripiegano nella loro metà campo con un giropalla “quasi lento” col fine di far uscire la squadra avversaria dalla loro metà campo (concedendo quindi profondità) per cercare poi di colpirti in velocità mediante un paio di verticalizzazioni improvvise

Nelle 2 foto precedenti si vede quindi Busquets inseritosi tra i 2 centrali, Xavi in posizione di mediano, i 2 terzini salire sulla linea dei centrocampisti e Pedro dar supporto a Negredo in attacco.

Prima di continuare è doveroso fare un appunto. La Spagna dimostra una condizione fisica eccellente praticamente ad ogni partita e questo le permette di dominare ogni avversario. Nel corso dei 90′, grazie all’elevato tasso tecnico di cui dispone, riesce a gestire i ritmi della gara grazie alla grande abilità nel mantenere il possesso palla con percentuali spesso vicine al 70%.
Il ritmo blando nel gestire il possesso serve sì per gestire la gara, sopratutto dopo lo sforzo fatto per recuperare la sfera, ma anche per “mascherare” il successivo AFFONDO.

In fase di non possesso può permettersi grande intensità nel stroncare sul nascere il possesso avversario cercando di essere immediatamente aggressiva già sul post-conquista avversario.
Va inoltre detto che l’11 schierato dalle “furie rosse” è composto dai 2 blocchi di Barcellona e Real Madrid, ad eccezione della punta Torres o Negredo, e di conseguenza per Del Bosque è più facile dare un’identità alla propria nazionale.

La Spagna infatti non gioca per schemi ma per principi di gioco costruiti sulle figure geometriche del triangolo e del rombo, con combinazioni sullo stretto davvero impressionanti.
La qualità nel palleggio e la qualità dei controlli orientati rende difficile la riconquista del pallone per gli avversari ed ecco perchè molte squadre scelgono di aspettare nella propria metà campo, facendo:
-densità davanti alla propria area
-concedendo pochissimo spazio tra le linee di difesa e centrocampo
-concedendo pochissima profondità.

A mio avviso però, oltre alla grande qualità di cui dispone in mezzo al campo, uno dei maggiori punti di forza resta la MOBILITA’..una “mobilità da far girare la testa”. In mezzo al campo Xavi, Iniestra, Fabregas e Busquets si alternano davanti alla difesa (sopratutto il primo e l’ultimo) ma le rotazioni che successivamente si generano sulla trequarti mandano in confusione qualsiasi avversario. Iniestra e Fabregas li trovi prima a dx e poi a sx, poi davanti alla difesa, tra le linee di difesa e centrocampo avversari ed infine s’inseriscono in zona cieca.

Nella partita in questione ho visto almeno 4 moduli di gioco:
-4-3-3 ; 4-1-4-1; 4-1-3-2 ; 4-2-3-1
Questo a dimostrazione della grande mobilità che sa proporre la Spagna.

Sono 2 però i moduli che ho riscontrato con più frequenza:
-il 3-5-2 per la costruzione dal basso e quando ripiega nella propria metà campo per “tirar fuori l’avversario”
-e il 4-1-4-1 con Busquets in posizione di mediano, Pedro a destra, Xavi in posizione centrale e Fabregas e Iniestra a interscambiarsi

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In merito aggiungo la grande disponibilità di Pedro a ripiegare fin alla propria area per aiutare Arbeloa e la sua grande diligenza tattica, ecco forse spiegato perchè Del Bosque lo preferisce a D.Silva e Mata.
In secondo luogo sottolineerei le qualità di corsa, d’inserimento e tecniche di J.Alba. La fascia, in fase di possesso di palla, è tutta di sua competenza. Sia Fabregas che Iniestra vengono a giocare centralmente e tra le linee, lasciandogli la possibilità di sfondare partendo da molto distante (primo gol contro la Nigeria)

La punta centrale è spesso abile a portarsi fuori dalla marcatura dei difensori centrali per creare spazio agli inserimenti dei compagni.

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Lo SPAZIO…mi piace molto un affermazione di Guardiola in merito “Il nostro attaccante è lo spazio da attaccare”. Credo identifichi bene uno dei principi di gioco del Barcellona di Guardiola

FASE DI NON POSSESSO

Partiamo subito da 2 situazioni da calcio da fermo, corner contro. La squadra si schiera completamente a zona, con 2 dislocazioni differenti a seconda che il battitore batta e rientrare o ad uscire.

La prima è una situazione con traiettoria ad uscire

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La seconda è con una traiettoria a rientrare

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La Spagna mi è sembrata parecchio in difficoltà su 2 situazioni ben definite:

-avversario che attacca sulle corsie laterali e che rifinisce con cross e traversoni. Sia Pique che Ramos mi sono sembrati molto in difficoltà all’interno dell’area di rigore sulla rifinitura per via laterale e solo la “pochezza” degli attaccanti Nigeriani li ha graziati in più di qualche occasione. Inoltre la diagonale del terzino più lontano non è sempre garantita o corretta. Nel primo caso è J.Alba, per il lavoro che svolge in fase di possesso, a non essere sempre pronto a ripiegare mentre nel secondo caso Arbeloa è parso più volte distratto e impreciso nelle chiusure

-la seconda situazione che ha sofferto la Spagna è l’attacco in campo aperto. La Spagna come detto cerca un recupero immediato sulla perdita del pallone e per farlo ha la necessità di mantenere la squadra corta. Se l’avversario è abile a eludere il pressing avversario può trovare molto campo per attaccare la profondità, sopratutto a destra (la sinistra della Spagna) dove Alba è spesso chiamato ad offendere (Arbeloa rimane un po’ più bloccato) e quindi alle sue spalle lascia molto campo. Nella partita in questione la Nigeria, squadra che fa della velocità una sua tradizione, ha avuto diverse occasioni per battere Valdes ma la precisione sotto porta non è certo un suo punto forte.

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Nella foto che vedete il possessore riesce a crossare rasoterra nel mezzo (Arbeloa in ritardo) per il compagno che tutto solo mette a lato

CONCLUSIONI PERSONALI

Veder la Spagna giocare è per me “poesia”:
-Qualità tecniche indiscutibili
-Gestione della gara e abilità nel mantenere il possesso palla
-Grande mobilità e imprevedibilità
-Interscambiabilità nei ruoli e duttilità tattica
-Capacità nell’attaccare lo spazio in campo aperto ma anche di saper giocare nello stretto con combinazioni a 3-4 giocatori
-Attacca anche in fase di non possesso per cercare il recupero immediato della sfera

Questi sono solo alcuni dei punti chiave che la rendono la nazionale più forte da ormai 5 anni.

Autore: Franzoso Diego

NOTE:
Non sono uno scrittore, quindi chiedo perdono se ci sono errori grammaticali. Scrivere un’analisi di una partita è un po’ più complicato di scrivere un solo esercizio 😉

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Credit Immagine: http://www.repubblica.it/2008/05/gallerie/europei-2008/spagna-ita-foto/ap132630322206211446_big.jpg

Commenti

5
  • Salvo ha detto:

    Analisi ben fatta, complimenti!

  • Bob ha detto:

    Mi piace sempre molto leggere ma soprattutto capire come la pensi su certe tematiche calcistiche. Sei sempre molto esaustivo nelle spiegazioni. Ottimo lavoro.

  • alessandro de stefano ha detto:

    ciao Diego,
    complimenti per la profonda analisi. Ho osservato la gara seguendo quello da te pubblicato sono giunto alla conclusione che per me Prandelli e i giocatori hanno interpretato alla grande la sfida. Hanno concesso profondità alla Spagna solo al 2′ del primo tempo, in un occasione con un tiro a lato pericoloso. Per quanto riguarda la fase di possesso, Buffon ha estremizzato alcune giocate (a volte con avversario nei pressi) ma giocando sempre palla a terra e mai rinviando la palla. Ottime le mosse con i cambi gioco su Maggio e Giaccherini e ottima l’idea di giocare con “quasi 6 centrocampisti”. Personalmente (ma è un idea mia da “profano”) avrei azzardato a circa 20 dalla fine El-Shaarawy per competere in velocità sulla sinistra dove la Spagna mi sembrava in difficoltà con Arbeloa. Un’altra considerazione personale è che per me in futuro De Rossi potrà fare molto bene il centrale di difesa (idea che era già passata in testa a Luis Enrique e Zeman ma senza la convinzione del giocatore…).

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