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Performance Studio

I vantaggi della diagonalità del passaggio

4 Gennaio 2023

? PREMESSA

“La gente di solito usa le statistiche come un ubriaco i lampioni: più per sostegno che per illuminazione.”

Mark Twain

Ho scelto questa frase per introdurre la mia analisi, poiché rispecchia quello che è il mio pensiero riguardo la prospettiva degli addetti ai lavori del sistema calcio rispetto all’utilizzo dei dati.

Si sente continuamente parlare di un sistema in evoluzione, della perdita d’importanza del sistema di gioco inteso come un sistema numerico che identifica ruoli, competenze e movimenti prefissati dei calciatori a favore di sistemi “fluidi”, di sedute video per conoscere gli avversari o per correggere i propri errori. Tutti elementi che condivido e sottoscrivo. D’altra parte, però, in ogni cambiamento ed evoluzione, c’è sempre una fase di sperimentazione e di giudizio, prima di accettare la novità. Il calcio è sempre legato al proprio passato, fondato su tradizione ed esperienza, sul tramandarsi di nozioni e anche di racconti di vissuto, con episodi più o meno certificabili ed attendibili e difficilmente contestualizzati. È qui che secondo me, i numeri, possono davvero marcare la linea tra quello che è stato ed il processo evolutivo del calcio che sarà, mettendo in luce “verità” difficilmente opinabili e dando risposte chiare agli interrogativi degli staff; non con studi prettamente quantitativi, ma identificando aspetti qualitativi, non solo riguardanti l’aspetto fisico-atletico del calciatore, ma entrando in aspetti tecnico-tattici, individuali e collettivi.

Nel cercare di poter rendere produttiva e qualitativa la mia analisi, mi sono soffermato sullo studio dei vantaggi che possono derivare dall’utilizzo di passaggi verticali diagonali nello sviluppo del gioco offensivo di una squadra, utilizzando i dati del campionato di Serie A, stagione 2021/22.

? INTRODUZIONE

Nell’introdurre questa analisi è necessario prima di ogni cosa distinguere quelle che sono le tre dimensioni di gioco: orizzontale, verticale e diagonale e cosa differenzia queste tipologie di passaggio.

I passaggi orizzontali servono per muovere gli avversari, spostare la palla in zone dove probabilmente c’è più spazio e preparare un filtrante, ma non permettono alla squadra di avanzare.

I passaggi verticali servono per avanzare e superare linee di pressione, garantendo sul filtrante una buona ricezione e difesa palla ma creando una postura chiusa. Di conseguenza il ricevente per poter giocare in avanti dovrà anzitutto girarsi oppure essere costretto a giocare all’indietro su un compagno. Inoltre, un altro svantaggio dei passaggi verticali è quello di rimanere nello stesso corridoio, dove probabilmente saranno già orientati gli avversari e quindi gli spazi saranno intasati; e se in zone esterne è più semplice trovare un passaggio verticale, è molto più complicato farlo in zone centrali.

I passaggi verticali diagonali mettono insieme i vantaggi dei passaggi orizzontali e di quelli verticali. Muovendo la palla in diagonale, il giocatore ricevente ha una postura aperta, conseguentemente una presa di visione migliore e un orientamento del corpo che gli fornisce la possibilità di poter continuare a sviluppare in avanti senza incrementare i tempi di gioco. I passaggi diagonali possono essere dal centro verso l’esterno o viceversa, mettendo insieme le peculiarità dei passaggi orizzontali e verticali: si avanza in zone alte ma allo stesso tempo si sposta anche il gioco orizzontalmente; questo obbliga gli avversari ad un maggiore movimento per sistemare la propria posizione rispetto al pallone. Se è vero che la zona più importante del campo è quella centrale, poiché fornisce un maggiore controllo e più possibilità di collegamenti verso le altre zone di campo, i passaggi diagonali sono il mezzo più facile per arrivarci dalle fasce o dagli half-space. Un ulteriore vantaggio dei passaggi diagonali si evidenzia contro le squadre che difendono con movimenti collettivi e di reparto orizzontali o verticali, poiché nel momento in cui le uscite sul portatore di palla sono fatte in modo frontale, per evitare la palla verticale, si liberano le linee diagonali.

Pertanto, le squadre che sviluppano un gioco diagonale, creano forti ambiguità di scelta ai difendenti avversari.

Per rendere meglio quello che vuole essere il focus della mia analisi, nell’immagine qui sopra, si nota come le possibili scelte diagonali del portatore di palla, le posture dei due appoggi laterali, Zielinski e Di Lorenzo, pronti a giocare in avanzamento, impediscano scelte rapide ai difendenti e concedano tempi di gioco alla squadra in possesso.

Fatta questa premessa, attraverso i dati della Serie A, stagione 2021-22, sono andato ad analizzare i numeri più significativi sui passaggi verticali diagonali, per capire quali squadre e quali calciatori utilizzano maggiormente questa dimensione di passaggio per sviluppare il loro gioco offensivo e quali squadre invece attraverso la loro organizzazione tattica ne subiscono meno. Il mio intento è quello di dimostrare che le squadre con maggiore “diagonalità” traggono maggiori vantaggi sia in termini di sviluppo del gioco sia soprattutto in termini di efficacia offensiva.

?ANALISI DEI DATI

Per lo svolgimento di questa analisi ho utilizzato il Dataset di Soccerment serieA_2021-22_allEvents e l’appendice f24-appendices per selezionare il type_ID dei passaggi.

Ho suddiviso il campo in quattro zone orizzontali: zona 1, zona 2 difensiva, zona 2 offensiva e zona 3, e in 5 canali verticali (i 2 canali esterni, i 2 half-spaces e il canale centrale). Essendo gli eventi in questo dataset riposizionati sia per l’asse X sia per l’asse Y su un intervallo 0-100, le zone sono state così definite: Zona 1: [0,33.3], Zona 2 difensiva: [33.3,50], Zona 2 offensiva: [50, 66.6], Zona 3: [66.6,100].

Successivamente sono andato ad analizzare solo quei passaggi riusciti che fossero contemporaneamente diagonali ed in avanzamento. Per avanzamento intendiamo un passaggio che permetta alla squadra di guadagnare almeno una zona, escludendo però ai fini dell’analisi i passaggi partiti da zona 1; per diagonali intendiamo i passaggi che sono stati ricevuti in un canale verticale diverso da quello di partenza con l’esclusione dei cambi gioco di tre o più canali che non sono d’interesse per l’analisi proposta (esempi dei passaggi considerati possono essere da zona 2 difensiva centro-sinistra a zona 2 offensiva sinistra o da zona 2 offensiva destra a zona 3 centrale).

Inoltre, ho fatto anche la distinzione dei passaggi diagonali in avanzamento che andavano dall’interno all’esterno del campo o viceversa.

?ANALISI PASSAGGI DIAGONALI PER GIOCATORE

Andando ad analizzare i dati per singolo giocatore, vengono fuori dall’analisi dei passaggi diagonali riusciti in avanzamento due classifiche interessanti: una riguardante il numero totale di diagonali riusciti in avanzamento, l’altra riguardante i passaggi diagonali in avanzamento riusciti dall’esterno all’interno del campo.

Nella prima classifica a barre, che troviamo sulla destra, quella sul numero totale di diagonali riusciti in avanzamento, troviamo tre centrocampisti centrali nelle prime tre posizioni: Brozovic, Maxime Lopez e Cristante, ed a seguire un’alternanza tra difensori centrali e centrocampisti, con assenza completa di giocatori esterni, sia bassi che alti.

Nello specifico è interessante capire quale sia la percentuale dei diagonali verticali riusciti rispetto al numero dei passaggi riusciti totali e l’area di arrivo del passaggio di questi giocatori; ciò per dare un’interpretazione migliore di questi numeri e dare un quadro chiaro del loro compito tecnico-tattico all’interno delle squadre di appartenenza e come questi indirizzino il flusso di gioco.

Prendendo come campione di studio i primi tre della classifica, ho preparato una visualizzazione con dati aggregati per zone di ricezione dei passaggi diagonali verticali da loro effettuati.

Bryan Cristante, centrocampista della Roma, ha un totale di 1484 passaggi riusciti, di cui 238 (terzo in classifica per totale) sono diagonali verticali, ovvero il 16% (primo in classifica per percentuale dove ho escluso quelli con meno di 400 passaggi). L’aspetto che invece emerge dalla visualizzazione del suo “campetto” è la tendenza del giocatore a trasmettere principalmente verso il canale laterale destro in zona 3, dove ha destinato ben 60 dei suoi passaggi diagonali verticali andati a buon fine.

Maxime Lopez, centrocampista del Sassuolo, ha un totale di 2357 passaggi riusciti di cui 253 (secondo in classifica per totale) sono diagonali verticali, ovvero il 10,7%. Come si può notare dall’immagine con i suoi dati aggregati, il calciatore emerge come il fulcro del gioco della sua squadra, poiché il numero di passaggi verso le diverse aree è molto ben bilanciato.

Nell’altra classifica a barre, quella riguardante esclusivamente i passaggi diagonali in avanzamento riusciti dall’esterno all’interno del campo, troviamo, oltre ai soliti Maxime Lopez  (che occupa anche qui il secondo posto e del quale abbiamo evidenziato precedentemente la centralità nel gioco del Sassuolo), Brozovic (che occupa il terzo posto e del quale mostrerò il dettaglio successivamente), Cristante (che rimane in Top-Ten), una grande presenza di giocatori esterni, sia difensivi che offensivi.

Se per i giocatori esterni offensivi la spiegazione sembra ovvia, ovvero che la necessità sia quella di avvicinarsi il più possibile alla porta avversaria, per i giocatori esterni difensivi potremmo darci una spiegazione totalmente tattica. Considerando che ormai la stragrande maggioranza delle squadre tende a costruire dal basso, i primi passaggi ad inizio azione sono solitamente verso la fascia, per cercare di muovere gli avversari che presidiano la zona centrale; durante questo spostamento degli avversari verso il pallone si liberano linee interne verso le quali diventa difficoltoso intercettare un passaggio diagonale.

Al primo posto di questa classifica troviamo Juan Cuadrado della Juventus. Il calciatore colombiano incarna e spiega perfettamente la teoria precedente. Come possiamo vedere dalla visualizzazione con dati aggregati per zone di ricezione dei passaggi diagonali verticali da lui effettuati, i numeri di maggiore rilevanza sono quelli nel half-space di destra in zona 2 offensiva e in zona 3; dato che viene contestualizzato considerando che Cuadrado è stato impiegato sia come terzino destro in un sistema 1-4-3-3, che da “quinto” destro in un 1-3-5-2.

Infine, come collante tra le due classifiche e per introdurre l’analisi che ne segue, andiamo ad analizzare i numeri di Marcelo Brozovic. Il centrocampista dell’Inter con 2401 passaggi è primo per passaggi totali riusciti, di cui l’11,2% sono diagonali verticali riusciti, ovvero 268, che lo collocano al primo posto anche di questa classifica.

Di questi 268, 65 sono trasmissioni dall’esterno all’interno del campo; classifica nella quale si deve accontentare del terzo posto.

Se nella premessa iniziale ho posto tra i vantaggi del gioco diagonale, quello di avere una buona postura di ricezione e quindi di poter giocare ancora in avanzamento, di conseguenza potrei affermare che “diagonalità” porta “diagonalità”.

Questa immagine evidenzia come lo scaglionamento offensivo dell’Inter favorisca lo sviluppo attraverso passaggi diagonali verticali e come Brozovic, di cui i dati ci hanno già detto tanto, sia il direttore di un’orchestra che ben conosce lo spartito; si osservi come tutti i giocatori abbiano una postura di ricezione aperta e possibilità di giocare in avanzamento.

? ANALISI PASSAGGI DIAGONALI IN AVANZAMENTO PER SQUADRA

Spostando l’attenzione dai dati per singolo giocatore a quelli complessivi di squadra, sono andato ad analizzare i dati relativi al totale di passaggi diagonali in avanzamento riusciti, e alla percentuale di passaggi diagonali in avanzamento riusciti (interni  o esterni).

Ne viene fuori una classifica a barre dove troviamo nei primi quattro posti Juventus, Napoli, Inter e Lazio, con più di 1300 passaggi diagonali in avanzamento riusciti; fanalino di coda lo Spezia con 691.

Possiamo inoltre visualizzare la divisione in base alla percentuale di passaggi diagonali in avanzamento riusciti interni (quelli da fuori verso dentro) o esterni (quelli da dentro verso fuori).

Questa visualizzazione mette in evidenza come tutte le squadre hanno molta più facilità a trovare passaggi diagonali verticali che vanno a buon fine da dentro verso fuori, con un dato percentuale che oscilla tra quello minimo della Salernitana (al 61%) e quello massimo della Fiorentina (al 76%); la tendenza delle squadre in fase difensiva è quella di fare densità nella zona centrale, mentre quella di chi ha il possesso è quella di far sembrare il campo più grande, allargandosi per allungare le distanze e di conseguenza le corse degli avversari.

? IPO E DIAGONALITA’

Dopo aver analizzato questi dati, l’ultima analisi su cui voglio soffermarmi è quella che deve portare a dimostrare la mia teoria iniziale, ovvero che le squadre che utilizzano maggiormente i passaggi diagonali verticali sono quelle di maggiore efficacia offensiva.

Ho preso in considerazione il parametro che meglio possa definire questa efficacia, quello relativo all’IPO. L’IPO (Indice di Pericolosità Offensiva) “è un indice che misura la capacità dimostrata da ciascuna squadra di creare situazioni potenzialmente pericolose per l’avversario durante la partita e quantifica quindi la pericolosità offensiva di una squadra” (definizione glossario SICS).

In questa classifica (disponibile su SICS DATA ACCESS) troviamo al primo posto per distacco l’Inter di Simone Inzaghi. I nerazzurri sono terzi nella classifica per passaggi diagonali verticali in avanzamento per squadra, con Brozovic al primo posto nella stessa classifica; occupano terzo e quarto posto con Brozovic e Barella in quella dei passaggi diagonali verticali dall’esterno all’interno del campo (di cui abbiamo visto lo scaglionamento offensivo con relative posture di ricezione).

Nell’aggregato per zone di ricezione di passaggi diagonali verticali della squadra, possiamo notare come il flusso di gioco sia equamente distribuito tra la parte destra e sinistra del campo, ma allo stesso tempo come i due canali esterni siano le zone più sollecitate; questo rispecchia l’idea di gioco del sistema 1-3-5-2 utilizzato dall’Inter, dove i due quinti in massima ampiezza e i continui movimenti ad aprire delle mezzali siano il punto cardine dello sviluppo offensivo.

Il medesimo concetto è espresso anche nella classifica palle laterali (SICS DATA ACCESS), dove l’Inter è seconda con una media di 15 per partita; il Sassuolo, che aveva in Maxime Lopez un profilo simile a quello di Brozovic e un gioco equamente distribuito, visto il differente sistema di gioco (1-4-2-3-1 con ali a piede invertito), risulta invece terzultimo in questa classifica.

Mettendo ora insieme i dati emersi dall’ IPO e quelli dei passaggi diagonali verticali in avanzamento riusciti, attraverso lo scatterplot, andiamo a vedere la correlazione tra questi numeri.

? CORRELAZIONE TRA IPO E PASSAGGI DIAGONALI IN AVANZAMENTO RIUSCITI

La correlazione tra IPO e totale di passaggi diagonali in avanzamento riusciti è dello 0,794.

Se l’Inter è visibilmente l’emblema di questa tesi, per controprova possiamo vedere la squadra peggio posizionata in questo scatterplot, lo Spezia. Il club ligure è all’ultimo posto nella classifica totale di passaggi diagonali in avanzamento riusciti, con soli 691, in fondo anche nella classifica dell’IPO; a confermare che le squadre poco diagonali sono anche quelle meno efficaci.

? SCELTE DIFENSIVE

Per cercare di capire le scelte tattiche difensive delle squadre del campionato di Serie A 2021-22, sono andato ad analizzare i dati riguardanti i passaggi diagonali in avanzamento subiti in zona 1 e in zona 2 difensiva dalle squadre.

Soffermandoci sulle prime sei squadre del grafico, abbiamo conferma di quelli che sono i principi difensivi richiesti ed applicati dagli allenatori. Infatti, troviamo al primo posto (la squadra che ne ha subiti meno) la Fiorentina di Italiano, la quale gioca con un sistema di gioco 1-4-3-3 con la linea difensiva molto alta e reparti stretti, concedendo poco spazio per linee interne. Al secondo posto troviamo il Torino, al terzo l’Inter, al quarto la Lazio, al quinto l’Atalanta e al sesto il Verona, che sono tutte squadre con difesa base 3, spesso con riferimento uomo, che accettano duelli individuali con marcature su linee d’anticipo.

Nell’immagine vediamo proprio come l’atteggiamento del corpo dell’uomo più vicino al possessore di palla, sia proprio d’invito per una palla interna, dove tutti gli appoggi sono preventivamente marcati su linee d’anticipo, pronti ad intercettare per ripartire in transizione.

? CONCLUSIONI

Spero di essere riuscito nel mio intento di dare importanza e visibilità ad un tema, quello del passaggio diagonale, che mi affascina tantissimo e che cerco di portare avanti quotidianamente nel mio lavoro; sia nelle sedute di allenamento, attraverso esercitazioni mirate per stimolarne l’utilizzo, sia nelle analisi video, dando molto risalto a situazioni di gioco positive scaturite da questa dimensione diagonale.

Mi riprometto, se riuscirò un giorno ad avere a disposizione i dati posizionali dei calciatori, di continuare questa analisi per capire al meglio quale sia la risposta difensiva della squadra avversaria e l’atteggiamento posturale dei difendenti, considerando che (ad esempio con i parastinchi di Soccerment) si possa avere l’orientamento del corpo dei calciatori.

Inoltre vorrei, sempre attraverso l’utilizzo di questi dati, verificare quelli che possono essere i vantaggi del dribblare in diagonale; avendo convinzione di un concetto tecnico-tattico che si basa sull’idea “da dentro verso fuori trasmetto, da fuori verso dentro conduco”, ma sempre in diagonale ovviamente.

? RINGRAZIAMENTI

Infine, vorrei ringraziare tutti i docenti del secondo corso di Football Data Intelligence (organizzato da SICS con la collaborazione di soccerment) per la mole di contenuti offertaci, sia dal punto di vista della Data Analysis che di contestualizzazione tecnico-tattica dei numeri, per la disponibilità e la chiarezza. Complimentarmi per l’efficacia degli interventi esterni, specie quello su Tableau con il quale ho realizzato tutti i grafici presenti in questo testo.

Certo di aver arricchito il mio bagaglio professionale e di aver vissuto un’esperienza altamente formativa e di confronto.

Foto Reuters

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