L’incipit di questa interessante accademia formativa giovanile – e che trovate sul sito ufficiale – è il seguente: “we’re a community of dreamers dedicated to expanding people’s understanding of excellence through football. And we believe that every talent deserves a fair shot at pursuing their dreams, whatever they may be. That’s why we’ve created a holistic environment that blends in elite football training with world-class education and character development, allowing our student-athletes to develop not just as elite footballers, but as leaders and changemakers who will make a positive impact on their communities and beyond”.
Fondata nel 1999 da Tom Vernon (ex chief scout del Manchester United per l’Africa), è uno dei più interessanti hotspot formativi dell’Africa subsahariana, con un centro sportivo all’avanguardia per il movimento. Il salto epocale c’è stato però nel 2015, quando la Right To Dream ha acquisito l’FC Nordsjaelland – club nato nel 2003 sulle ceneri del Farum Boldklub – permettendo ai migliori talenti forgiati dall’Accademy di confrontarsi in contesti di gioco più elevati, accelerandone così il percorso di crescita e apprendimento.
Nel 2021 è iniziata una importante collaborazione con il gruppo Mansour RTD e The Mansour Group, attraverso una partnership da 100 milioni di euro per promuovere la crescita del modello RTD con una nuova accademia e un ulteriore club (egiziano), l’FC TUT (oltre che negli USA con il San Diego); questa sinergia ha incluso anche la creazione di una squadra femminile professionistica e una maschile, offrendo un maggiore accesso, opportunità e uguaglianza attraverso il calcio nell’intero ecosistema Right to Dream, con un impatto ancora maggiore nelle comunità di tutto il mondo.
Da qui il manifesto programmatico dell’Academy: “if everything else fell away, this is what would remain. Whatever we achieve, this is the heart of it”.
Il 31 agosto é stata poi una serata storica per tutto l’hotspot Right To Dream: per la prima volta dopo 11 anni si é qualificato per i gruppi di una coppa europea, utilizzando ben 13 giocatori formati nell’Accademy.
Al riguardo, segnalo che secondo il report di CIES, pubblicato poche settimane fa, il Nordjaelland é il primo club al mondo per numero di giocatori cresciuti nel settore giovanile e passati in prima squadra con il più alto minutaggio (ben 41 ragazzi) con una formidabile percentuale di utilizzo del 37% (al secondo posto c’é l’MKS Zilina con il 20%).

? Parola chiave n. 1: SOSTENIBILITA’: le entrate del mercato sono fondamentali e il player trading è il core business del FCN; dal 2016 hanno incassato più di 140 milioni di euro con le cessioni di Sulemana al Rennes per circa 15 milioni, Kudus all’Ajax per 9 milioni (e ora al West Ham per oltre 40 milioni), Damsgaard alla Sampdoria per circa 7 milioni, oltre a Simon Adingra, al talentuoso Ibrahim Sadiq e ad altre operazioni meno significative come il passaggio di Moussa Sangare alla DinamoTbilisi che sto tenendo comunque sotto osservazione.

? Parola chiave n. 2: PATHWAYS, ossia capacità di individuare il talento senza preconcetti fisici, aiutando poi i ragazzi attraverso percorsi destinati all’eccellenza sia a livello calcistico che studentesco-educazionale: “we believe excellence comes in many forms. And we’re here to provide our dreamers with the tools they need to chart their own pathways. Our education pathway gives our high-achieving girls and boys the chance to chase their dreams and become the next generation of leaders, while football remains a key part of their journey”.
? Parola chiave n. 3: ACCELERATED LEARNING, che viene spiegata dal Direttore Tecnico del Nordsjaelland Flemming Pedersen, il quale, in una recente intervista su www.skysports.com del 5.9.2023, ha affermato che “vogliamo creare contesti e ambienti in cui i giocatori devono rischiare. Questo aspetto è molto importante per i giovani giocatori. Il motivo per cui lo chiamiamo ‘apprendimento accelerato’ è perché quando hai 20 anni dovresti giocare come se ne avessi 27″. Il metodo utilizzato è bifasico, poichè “la prima parte è dare loro uno stile di gioco chiaro con principi chiari in modo che non si perdano nel gioco perché il gioco può essere complesso. Riduciamo le opzioni del giocatore nel gioco in modo che invece di avere dieci possibilità, ne abbiano cinque. Poi alleniamo la velocità e la precisione che sono essenziali ai massimi livelli. Nella nostra esperienza, il processo decisionale è più rapido e c’è una maggiore probabilità di successo/efficacia. Ma diminuire le opzioni non soffoca la creatività perchè l’aiuta a prosperare poichè, ad esempio, prima di ricevere la palla, se hai già un paio di piani in mente, hai più energia per prendere una decisione creativa”.

Tra i tanti giocatori cresciuti nella Right To Dream Academy voglio ricordare soprattutto:
MOHAMMED KUDUS (2000): attaccante trequartista finalizzativo e rifinitore, con eccellenti qualità nell’1vs1; ha iniziato il suo percorso in Ghana a soli 12 anni, debuttando tre giorni dopo il suo 18esimo compleanno con l’FC Nordsjælland in Superligaen, per poi nel luglio 2020 passare all’AFC Ajax per 9 milioni di euro, mostrando immediatamente il suo incredibile potenziale segnando un gol e fornendo tre assist nelle sue prime tre apparizioni. Nominato il 26 giugno calciatore ghanese dell’anno ai GFAwards 2023, lo scorso campionato in Eredivisie ha realizzato 18 reti e 7 assist in 42 partite, di cui 4 reti e 2 assist in 6 partite di Champions League. Al quarto posto nel ranking mondiale dell’osservatorio del CIES come miglior dribblatore con index 88.0 e 76,9% di dribbling completati, che gli sono valsi l’ingaggi in Premier League al West Ham per oltre 40 milioni di euro. Va peraltro aggiunto che il ragazzo, durante il percorso nelle giovanili, è stato utilizzato in diverse funzioni, in particolare come centrocampista centrale, trequartista e attaccante falso nove di raccordo, aumentando così le proprie conoscenze individuali e collettive
ERNEST NUAMAH (2003): formidabile attaccante esterno one-to-one explorer, cresciuto nell’academy ghanese, che il 5 giugno è stato votato come miglior giocatore dell’anno della SuperLigaen, dopo aver realizzato 12 gol e fornito 4 assist. E in questo inizio di stagione ha ulteriormente aumentato le sue frequenze avendo già realizzato, in Danimarca, ben 4 reti e 4 assist in 4 presenze, passando poi da pochi giorni al Lione in Ligue 1. Anch’egli nella classifica al 21^posto dell’osservatorio del CIES per dribbling.
IBRAHIM OSMAN (2004): altro laterale offensivo che è arrivato dal Ghana al Nordsjaelland l’anno scorso e – dopo aver giocato 3 partite in U19 – è stato immediatamente aggregato in prima squadra per le evidenti abilità nell’1vs1, finalizzative e creative; in Superligaen quest’anno ha già marcato 1 rete e 2 assist in 3 presenze.
ENOCK OTOO (2004): arrivato a luglio 2022 dall’academy ghanese, è un attaccante trequartista esterno rapido ed esplosivo, brevitipo di bassa statura dotato di eccellenti abilità nell’1vs1 e nella rifinitura, con buone doti balistiche (in U19 ha realizzato 12 reti e 1 assist in 19 partite) Galleggia nell’oscurità tra le linee e in ampiezza lavorando a sostegno, per poi attaccare la profondità con raffiche di tagli e contro-movimenti diretti verso l’area di rigore. Avendolo studiato l’anno scorso, ho preparato un breve video delle sue caratteristiche che vedrete in calce.
La Rigth To Dream Academy consente poi ai ragazzi ghanesi di partecipare ai tornei internazionali più importanti, come ad esempio la GOTHIA CUP che si disputa a Goteborg, ossia la più grande competizione mondiale giovanile. Il 23 luglio il gruppo Under 17 (classe 2006) hanno vinto la prestigiosa kermesse svedese – “B17E category Puma Trophy” – battendo in finale l’AIK SOLNA per 2-1, portando a casa il titolo per la settima volta nella storia.
E in quel roster figurano giocatori molto interessanti, tra cui:
MOUSSA CISSE’: prima punta centrale devastante nella ricerca della profondità e nella finalizzazione. MVP del Torneo.
PRINCE AMOAKO: attaccante esterno straripante nelle transizioni e nelle raffiche di 1vs1 con destrezza-esplosività. Agile nello stretto e potente nel lungo, crea situazioni di pericolo e finalizza.
LEVY NENE: di origine ivoriane, è un attaccante versatile in grado di giocare da terzo laterale offensivo o da punta centrale caratterizzandosi per abilità tecniche, ritmo e fisicità.
Si tenga anche presente che l’FC Nordsjaelland ha un occhio particolare per i ragazzi africani, riuscendo ad acquisirli – eventualmente in prestito – al di fuori dell’hotpsot ghanese grazie ad un’attentissimo lavoro di scouting perimetrale. Un giocatore su tutti che l’anno scorso mi ha davvero impressionato è stato il centrocampista centrale di 190 cm Mahamadou Doumbia, classe 2004, proveniente dal JMG Bamako (Mali), autore peraltro di ben 5 reti e 1 assist in 16 presenze lavorando da mediano doppio pivot di un 1-4-2-3-1.