
“Visione strategica”: evoluzione tattica della nazionale di Roberto Mancini, di Andrea Loiacono
“Visione strategica”: evoluzione tattica della nazionale di Roberto Mancini
Intro rubrica
Nel calcio di oggi è di fondamentale importanza saper adattare i propri principi di gioco alla strategia di gara; ogni squadra studia attentamente il proprio avversario, trova i suoi punti deboli e cerca di sfruttarli a proprio vantaggio. Insieme scopriremo quali sono gli accorgimenti strategici più interessanti.
La nazionale allenata da Roberto Mancini, ormai da tempo, riscuote sempre più consensi da parte dell’opinione pubblica. Una squadra propositiva, che crea molte occasioni, che palleggia con tranquillità anche sotto pressione e che, soprattutto, vince. Come accade però alle squadre vincenti, l’avversario di turno, specie se modesto, tende a difendere con sempre più uomini e, soprattutto, sempre più basso.
Nelle ultime gare di qualificazione, infatti, la nazionale ha affrontato Bulgaria, Irlanda del Nord e Lituania. Se nel primo caso il nostro avversario ha accennato una pressione alta su palla al portiere, facilmente aggirata dagli uomini di Mancini, negli altri due casi, abbiamo visto squadre difendere in blocco basso, facendo grande densità sotto la linea della palla.
Queste situazioni differenti hanno portato il commissario tecnico a dover pensare ad un’evoluzione tattica del proprio sistema, diminuendo i giocatori addetti alla costruzione e aumentando quelli portati all’invasione, per cercare di pareggiare numericamente le linee di centrocampo e difesa avversarie.