La cattiveria agonistica
Nell’appuntamento di oggi vediamo più da vicino il concetto di “cattiveria agonistica”.
Solitamente con questa espressione si indica quella condizione per cui un atleta o squadra riesce ad esprimere una prestazione così convinta, determinata e tenace da concedere poco o nulla al proprio avversario o avversari.
Possiamo definirla anche come il massimo grado di attivazione psicofisica, cioè quello stato mentale ottimale che permette al corpo di rispondere prontamente a tutti gli stimoli, interni ed esterni, al quale viene sottoposto.
Esistono degli elementi che contribuiscono a creare questa condizione e che permettono di raggiungere questo stato mentale. Elementi come l’autostima, la fiducia in sé stessi, l’autoefficacia, l’attribuire il proprio significato a quello che si fa.
Come potrebbe infatti un atleta con una bassa autostima e fiducia in se stesso riuscire ad affermare il proprio valore? Come potrebbe presentarsi in gara al top della propria condizione, se non credesse fortemente di essere capace di esprimere tutto quello appreso e provato in allenamento?
Un ruolo davvero cruciale in tutto questo, lo gioca senza ombra di dubbio attribuire il proprio significato a quello che si fa. In questo caso lo sport. Ma è qualcosa che vale davvero in ogni ambito della vita umana.
Si parla troppo spesso, soprattutto nel mondo sportivo, di motivazione. Come se la motivazione bastasse, da sola, per riuscire ad arrivare ad alte prestazioni. La motivazione non basta. La motivazione è effimera, si nutre di risultati; fatta di picchi elevati e rapide cadute.
Cosa succede quando nonostante tutte le energie spese e profuse per ottenere un risultato, questo non arriva? La delusione, la frustrazione, il senso di vuoto, sono dietro l’angolo. Il rischio di crollare e non rialzarsi più è davvero reale.
Per salvarti puoi solo aggrapparti al significato che attribuisci a tutte quelle ore passate ad allenarti e a prepararti al top: fisicamente, mentalmente, tecnicamente, tatticamente.
Puoi aggrapparti al tuo unico e solo significato che attribuisci a tutto l’impegno, la dedizione, la costanza, la passione e consistenza, necessarie per raggiungere quella condizione che ti permette di entrare in campo e arrivare prima degli altri su ogni pallone o uscire vincitore da tutti i contrasti.
Attribuire il tuo significato a tutto questo, richiede una profonda conoscenza e consapevolezza di te stesso. Non succede certo “dall’oggi al domani” ed è qualcosa che deve essere allineato e calibrato costantemente ai tuoi valori personali ed alla visione concreta che vuoi realizzare di te.
In primis come persona, e poi come atleta, sportivo o calciatore. Perché quando definisci in modo chiaro chi vuoi essere ed inizi finalmente ad utilizzare e sviluppare il tuo potere personale per renderlo vero e reale, allora non corri più il rischio di crollare e perderti.
Qual è la visione che hai di te stesso? Quali sono i tuoi valori personali fondamentali? Quali sono i tuoi bisogni essenziali?