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Emergenza dal calcio

Emergenza dal calcio. L’innesco

15 Febbraio 2022

Ben ritrovati a tutti gli amici di Ideacalcio. Eccoci nuovamente insieme (grazie Diego per la fiducia!) pronti ad intraprendere un ulteriore percorso di condivisione. Attraverso questa rubrica proverò a rendervi partecipi e ad appassionarvi rispetto ad una tematica che sta influenzando in maniera profonda la parte più recente del mio percorso da allenatore, ovvero il concetto di auto-organizzazione applicato al calcio.

Il tutto ha inizio in seguito ad un paio di telefonate con Mr. Franzoso ed alla sperimentazione in campo di alcune proposte pratiche che si fondavano sul pensiero che fossero i ragazzi stessi a determinare di volta in volta gli scenari ed i conseguenti sviluppi.

A dire la verità le prime volte non mi sembrava che gli effetti fossero un granché, probabilmente per la scarsa confidenza e dimestichezza che sia io che i giocatori avevamo con esse. Poi ad un tratto “boom”, è scoppiato l’innesco. Grazie alle abilità dei ragazzi si è manifestata davanti a me la potenza del concetto di auto-organizzazione.

Condizioni sempre differenti che stimolano interazioni tra i giocatori in assenza di un controllo centralizzato, con il sistema complesso che riorganizza le sue componenti creando una nuova configurazione funzionale alla situazione, dove il tutto è superiore alla somma delle parti.

La curiosità e la voglia di andare un po’ più in profondità si fanno largo. E’ chiaro come il concetto di auto-organizzazione sia complesso e necessiti di una comprensione maggiore, così come mi sembra altrettanto chiaro quanto potenziale ci sia integrando questo principio ai vari mezzi di allenamento che solitamente si utilizzano con i giocatori.

Arricchire le varie proposte senza stravolgerle, “iniettare” al loro interno nuova linfa per provare ad andare un po’ più in là con l’idea e, a volte, spingerci verso i limiti massimi della naturale complessità del gioco del calcio.

Scrivo questo perché togliendo il controllo centralizzato, ovvero “la mano” dell’allenatore nel determinare gli scenari e le condizioni, si tolgono tutti quei limiti mentali e strategici che più o meno inconsapevolmente inseriamo all’interno delle varie proposte.

Per fare un esempio concreto, quante volte proponiamo una situazione sulla sotto fase di costruzione con una condizione numerica di doppia inferiorità in sfavore della squadra che deve risalire il campo? Oppure quante volte strutturiamo un rondo in cui la pressione è variabile riguardo il numero di giocatori e la direzione di provenienza?

Oltre all’atto pratico, durante lo sviluppo di queste proposte mi sono sorte alcune domande del tipo: “quale stile di conduzione devo adottare?”, “cosa devo osservare?” oppure “devo dare dei feedback ai miei giocatori? Se sì di quale tipo?”

Attraverso questa rubrica condividerò con voi ciò che ho approfondito riguardo il principio dell’auto-organizzazione e come cercare di applicarlo in maniera propositiva al calcio, quali domande e considerazioni sono nate e nascono tutt’ora a riguardo ed infine quali effetti provocano o possono provocare sui nostri giocatori.

Il tutto senza la presunzione di scrivere ciò che è corretto fare o meno, differendo ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, ma con la speranza che la mia esperienza sia una molla per provare a spingersi tutti un po’ più in là.

Foto: https://www.thesportsman.com

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