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Attaccare il Portiere Sì o No? Ecco Cosa ne Pensa L’Allenatore!

1 Maggio 2019

Attaccare il Portiere Sì o No? Ecco Cosa ne Pensa L’Allenatore!

Domenica 28 Aprile 2019, sulla pagina Facebook di Ideacalcio, ho lanciato una discussione che ha visto partecipare diversi allenatori che hanno voluto dire la loro su un argomento che, a quanto pare, sta parecchio a cuore degli addetti ai lavori. Visto il grande interesse scaturito sull’argomento ho deciso di fare un articolo riassuntivo coi commenti più significativi.

Attaccare il Portiere sì o no ⁉️⁉️

Nelle categorie Pulcini e Primi Calci la federazione ha inserito la regola che il Portiere non può essere attaccato (per 6″) fintanto che questi ha la palla tra i piedi e dentro l’area di rigore.

Ecco cosa ne pensa il web.

I FAVOREVOLI ??

“Credo sia una questione di buon senso. La regola di non far attaccare il portiere nella categorie più piccole è giusta, a parer mio, se viene usata ai fini formativi e insieme a un percorso di crescita ben preciso. Se ovviamente, come succede da noi, viene usata con lo scopo di vincere la partita perdendo tempo o per avere una situazione di vantaggio non ha più senso. Purtroppo da noi c’è questo tipo di cultura, che porterà sempre, qualsiasi regola o idea, ad essere raggirata, modificata o utilizzata male”.

“D’accordo con la regola, è propedeutica alla crescita tecnica dei portieri che dagli Esordienti in poi verranno pressati ma saranno in grado di gestire la situazione. Per quanto riguarda le “volpi”, credo che il portiere se e quando esce fuori dall’area debba essere giustamente pressato in tutte le categorie, altrimenti si lascia sfruttare in maniera impropria una regola pensata per tutt’altre finalità.”

E’ l’istruttore che “insegna” male, non la regola sbagliata”

“Considerando che i bambini vanno lasciati liberi di esprimere la propria fantasia senza obbligarli ad effettuare le giocate imposte dal mister, direi che sono favorevole a lasciare qualche secondo di libertà al portiere per gestire ed impostare il gioco. Noi come facciamo a dire che quel bambino che oggi vuole fare il portiere tra qualche anno non potrà diventare un ottimo centrocampista? O qualsiasi altro ruolo?”

“Favorevolissimo, come la zona di no pressing negli Esordienti per l’inizio dell’azione dal fondo.
Ogni corretta didattica prevede una progressione: intanto si inizia, in versione semplificata e con meno pressione temporale. Poi una volta che l’apprendimento è stabile, si introduce la variabile temporale (una volta tolta la semplificazione, se non sei veloce a scegliere perdi palla). L’alternativa in molti casi sarebbe “calciala più veloce possibile (anche a caso) perché appena ricevi ti attaccano e perderesti palla” e partite giocate sull’errore dell’avversario.”

“Per le categorie citate, aggiungerei anche Esordienti primo anno, favorevolissimo, soprattutto per insegnare al portiere a saper giocare con i piedi evitando calcioni in avanti, ma soprattutto per dare un iniezione di fiducia a colui che ricopre il ruolo più difficile nel calcio, appunto il portiere”.

“Personalmente ritengo, ed è questo un mio personale parere, che in età pre-adolescenziale (pretendere e chiedere) che dei bambini comprendano e risolvano un contesto tattico collettivo nel quale dover uscire da una prima pressione in modo efficace sia assolutamente prematuro ed eccessivo in termini di richiesta cognitiva.
Nel contempo per chi forma i bambini sussiste l’obbligo morale di trasmettere loro, già da quell’età, una mentalità propositiva che li induca ad affrontare i problemi attraverso delle scelte piuttosto che cercare delle “scorciatoie” (vedasi il lancio lungo): in questo quadro la regola del no-press nei primi secondi è un giusto compromesso.
In fin dei conti si tratta di strutturare un gioco che sia “a loro misura” e credo sia questa la filosofia che la federazione volesse trasmettere: a 10 anni i bambini non sono degli adulti in miniatura ma degli individui del tutto diversi e pensare di non cambiar le regole” perché “tanto è lì che devono arrivare” è completamente fuori strada oltre che dannoso per il loro percorso. Se parlassimo di Esordienti allora la disamina cambierebbe, ma quello è un’altro tema”.

“Favorevole, si acquisisce con il tempo la padronanza della costruzione dal basso riducendo il continuo ricorso alla rimessa lunga.”

“Quando sei Pulcino hai bisogno di imparare a impostare l’azione da dietro cercando un compagno; se ci fosse il pressing non imparerebbe mai perché più avanti vai più pressing c’è. Quindi nei due anni di Pulcini è giustissimo non pressare i portieri. Quindi in questi due anni impara poi quando diventa Esordiente imparerà ad impostare l’azione con il pressing. Se non gli diamo il tempo di imparare abbiamo sbagliato “mestiere”. Non possiamo mica allenare situazione per il portiere per un anno”.

“Alleno i Pulcini. A metà campo si può rubare palla al portiere in quanto diventa il settimo giocatore. Quindi queste non sono volpi ma sono ignoranti che è diverso. Lo dico perché queste cosiddette “volpi” le ho trovate anch’io durante la stagione e pretendono che il loro portiere salti tutta la squadra e la squadra avversaria resti ferma, mi è capitata una situazione del genere con chi mirava solo alla vittoria.
Per quanto riguarda la regola io sono pienamente a favore perché se si potesse pressare il portiere questo non imparerà mai a giocare palla con i piedi verso un compagno e siccome siamo in categoria Pulcini ed è la categoria dove ogni giocatore deve imparare ogni ruolo e ogni gesto tecnico, bisogna lasciare modo loro di imparare. Poi se a qualcuno gli interessa solo vincere le partite buttando palla avanti e andando a pressare il portiere o non lasciando partire gli avversari (come spesso succede), in modo che i ragazzi quando sono giovanissimi non sanno neanche stare in campo, faccia pure”.

I CONTRARI ??

“Faccio questa categoria e per vari motivi non sono d’accordo. Ai miei Pulcini, nelle partitine in allenamento, chiedo la pressione sul portiere e di coprire tutte le linee di passaggio per far sì che il portieri imparino a prevenire dove dare il pallone usando entrambi i piedi senza mai rinviare il pallone a caso mentre i suoi compagni devono essere bravi a smarcarsi trovando i tempi giusti . Nelle partite e Tornei siamo i primi a non attaccare i portieri e la prima giocata del difensore come da regolamento, ma vedere squadre che avendo il risultato a proprio favore si mettono a fare la melina con il portiere, che non rispetta nemmeno i secondi,  “evidentemente già preparati“, lo trovo un po’ contro i principi del calcio!”

“Assolutamente favorevole alla pressione sul portiere. Infatti, specifico con la squadra avversaria che per noi non ci sono problemi. Pressabile immediatamente. Non solo perché è irreale, ma perché è fondamentale per la crescita del giovane portiere che, se messo nelle condizioni di apprendere senza paura dell’errore, è un valore aggiunto inestimabile. Allenando la categoria, negli scarichi al portiere e il relativo pressing, andiamo subito dal compagno libero, cioè superiorità numerica, cioè più spazio.
Rimessa dal fondo: squadra avversaria altissima, nessun compagno libero, che riesce a smarcarsi in modo efficace o nessun passaggio sicuro. Nessun problema, anzi. Il portierino la conduce brevemente con i piedi, arriverà l’avversario in pressione sicuramente liberando un compagno. Giocata.
Questo è ciò che dobbiamo insegnare, accettando gli errori che ci saranno e ricordando che il portiere va allenato anche nell’1 contro 1, nel dribbling, nello smarcamento, ecc.”

Ho allenato fuori Italia. Sono andato a vedermi come lavorano in Spagna, Olanda e Svizzera. Certe invenzioni sono tutte nostre e i settori giovanili Italiani rispetto ai loro fanno ridere. Fate voi.”

“Contrario ovviamente. Stiamo allenando calcio o cosa? Perché i piccoli devono avere regolamenti diversi dai grandi? Poi quando crescono si trovano male perché costretti a giocare con regole mai viste prima e conseguenti problemi. Noi da piccoli, quando giocavamo per strada (bei tempi) usavamo le regole del calcio vero e puro. Adesso è tutto diverso. Poi come al solito tutti fanno i furbi e i 6″n on li usa nessuno ma diventano infiniti. Anzi, la regola viene pure portata negli Esordienti da qualcuno che ti dice: il portiere non può essere mai attaccato!”
“Il problema è che esistono allenamenti con situazioni per abituare il portiere a giocare coi piedi. Questa regola farà solo in modo che appena passerà negli Esordienti combinerà talmente tanti pasticci che gli passa la voglia di giocare”.
“La regola introdotta dalla federazione italiana giuoco calcio è gravemente errata perché il principio che vorrebbe promuovere, ossia il gioco dal basso, non puoi ottenerlo attraverso una codificazione, dunque l’appoggio al portiere non è più la soluzione di un problema (uscire dalla pressione ) adottata spontaneamente dal piccolo allievo bensì un rifugio sicuro. Peraltro il giocatore “pensante”, senza problem solving, non lo crei, quindi in questo modo il piccolo allievo perde la possibilità di pensare a come risolvere il problema da superare, la pressione avversaria, attraverso gli strumenti di tattica individuale che proprio a questa età dovrebbero essere lavorati. Finta e dribbling, trasmissione e controllo orientato, difesa della palla (fdp), marcamento/smarcamento (fdnp). Per me attenersi alle direttive federali è drammatico.”

I PERPLESSI ??

“Penso che con la pressione il bambino si “svezza” prima. Un po’ come facevamo noi 30 anni fa.”

“Stiamo commentando che il portiere 90 volte su 100 la passa al suo compagno a destra o a sinistra e il resto la butta fuori perché sbaglia. Ma di che cosa parliamo?  Lasciateli divertire”.

“Da noi in Svizzera non esiste questa regola. Si può pressare il portiere, quindi lui deve essere bravo a giocare con i piedi e i suoi compagni a smarcarsi. Inoltre il portiere non può superare la metà campo con il rinvio in modo tale che i bambini costruiscano da dietro. Ultima regola: fuorigioco in area di rigore. Quando andiamo a fare dei tornei all’estero vedo alcuni allenatori che pensano solo al risultato, quindi lancio lungo e fai goal, oppure tanti retropassaggi al portiere. Quando arriveranno nelle categorie superiori avranno dei problemi.”

“Penso che il portiere deve imparare, come gli altri, a saper uscire dalle difficoltà anche da solo o con l’ausilio di un compagno. Ai miei, in allenamento, dico di dar pressione, e in partita se la fanno gli avversari non dico una parola. D’altra parte ci sono istruttori che la pensano al contrario e mi adeguo. Ma ciò non significa che non lascio esprimere ai miei il loro pensiero di giocare. Sanno cercare dribbling e spazio nel campo tra gli avversari.”

“È una regola che a parer mio dovrebbe essere lasciata nel 5 contro 5, mentre dal 7 contro 7 varrebbe la pena eliminarla o quantomeno sperimentarla.”

“In un torneo ligure di qualche anno fa hanno applicato una regola che ho reputato e reputo ancora oggi ‘la più perfetta possibile. Al rinvio dal fondo tutti gli avversari devono stare dietro la meta campo tranne uno. Questo lo ritengo il migliore compromesso possibile, perché crea comunque un minimo di situazione reale e didattica, un minimo di pressione ma comunque lo spazio per poter giocare e fare delle scelte”.

La regola si potrebbe modificare. Ad esempio: *se il portiere ti passa la palla non puoi più ripassargliela, *numero massimo di passaggi indietro non attaccabili”.

“Mio figlio, portiere Esordiente ultimo anno, non viene pressato. Credo sia un errore. A 12 anni sono bravi, veloci e tirano a 200 km/h. Questa regola è dannosa solo per i portieri che il prossimo anno si scontreranno con una realtà difficile; secondo me andrebbe mantenuta solo per le categorie dei più piccoli.”

Utile sicuramente nella partenza da palla ferma, li aiuta a giocare la palla. Non ha senso a palla attiva“.

Potrebbe essere una regola giusta per i Pulcini se facessero giocare con i piedi i portieri e in 6 secondi giocare il pallone, solo che poi vai all’estero e queste regole non ci sono; il gioco è più veloce, l’errore insegna”.

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