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Relazione corso Uefa B – Seduta allenamento Giovanissimi U14, di Emanuele Ciot

15 Dicembre 2015

Relazione Corso Uefa B – Giovanissimi Sperimentali Vigontina – di Emanuele Ciot

Nell’articolo di oggi vediamo la relazione per l’abilitazione al corso Uefa B di Emanuele Ciot.
Ho deciso di condividerla su Ideacalcio in modo tale che possa essere uno strumento per tutti quei mister che cercano una “traccia” per scrivere una relazione a cui forse non tutti sono abituati.

Ringrazio Emanuele per le belle parole che ha speso (sicuramente troppo buono) e lo ringrazio pubblicamente per essersi fatto un lungo viaggio per conoscermi e assistere ad una mia seduta.

Chi è Emanuele Ciot?

Emanuele Ciot di Prata di Pordenone. Dal 2011 allena per 2 anni nel Brugnera (PN) occupandosi dell’attività di base; nel 2013 si trasferisce per lavoro in Qatar dove ha l’opportunità di allenare una selezione militare U.S.A. locale. Ad inizio 2014 vola a Las Vegas (Nevada) e con un socio locale avvia una scuola calcio italiana denominata Coach Em Soccer School, progetto che coinvolge più di 70 ragazzi prima di essere assorbito da Udinese Academy. Lì consegue una licenza da allenatore USA di tipo E con una tesi finale che analizzava una proposta di Idea Calcio: ora sta frequentando il corso “Allenatore di base UEFA B” a Pordenone.

Introduzione

Corso Regionale per “Allenatori di Base Uefa B”
Pordenone, 21/09/2015 – 16/12/2015
Docente: Francesco D’Arrigo

Relazione sulle Visite alle Unità d’Allenamento
Candidato: Emanuele Ciot

Società S.S.D. Vigontina Calcio
Data 13/11/2015
Sede Busa di Vigonza (PD)

Categoria Prima Squadra: Eccellenza
Settore Giovanile Squadra visitata: Giovanissimi Regionali Sperimentali

Allenatore e Responsabile Tecnico Scuola Calcio: Diego Franzoso

Contesto

Affianco alla prima squadra che milita nel campionato di Eccellenza vi è un settore giovanile che conta più di 250 iscritti per un totale di ben 22 squadre. Fedeli alla volontà di creare un punto di riferimento per i giovani calciatori della zona già dal 2005 è attiva una collaborazione con altre società locali per una sinergia che punta nella direzione di dare a più giocatori possibili l’opportunità di praticare calcio all’interno di squadre omogenee con ragazzi di pari bravura. Personalmente ho assistito all’allenamento dei Giovanissimi Regionali U14 allenati da mister Diego Franzoso il quale, nella stessa società, è anche responsabile tecnico della Scuola Calcio.

Contenuti Unità

La seduta di allenamento ha avuto inizio con un riscaldamento ritmato-coordinativo dove l’intera squadra ha condiviso con particolare concentrazione, sincronia ed intensità una serie di movimenti appresi nelle sedute precedenti (non sono stati eseguiti esercizi di stretching). Senza interruzioni, concluso il riscaldamento ha avuto inizio la seduta organizzata nelle seguenti quattro fasi con gli obiettivi indicati:

? FASE 1 – ATTIVAZIONE: perfezionamento tecnico di trasmissione, ricezione e guida della palla;
? FASE 2 – POSSESSO POSIZIONALE: costruzione dal basso, mantenim. palla, creare superior. numerica;
? FASE 3 – ESERCIZIO INTEGRATO: rapidità, controllo orientato e tiro in porta;
? FASE 4 – PARTITA A TEMA: costruzione dal basso, creare e gestire la superiorità numerica.

Ad esclusione della breve attivazione iniziale, caratteristica comune di tutte le fasi di allenamento è stato l’utilizzo della palla; in particolare nelle prime due vi è stata una progressione “dal semplice al complesso” con l’introduzione progressiva di varianti che anticipavano la conclusione dello stesso esercizio in “forma libera”, ovvero con i giocatori stimolati a sviluppare la componente tattica di ogni gesto, alla ricerca del pensiero corretto e veloce.

Considerazioni

Dall’osservazione dell’allenamento è emerso come principale evidenza nella metodologia adottata, l’integrazione in tutti gli esercizi, di elementi di sviluppo delle abilità condizionali e coordinative inserite in un lavoro più generale di trasferimento di competenze individuali e collettive che rispondano ai principi di gioco dell’allenatore.

Nella seduta a cui ho assistito, particolare attenzione è stata riposta alla fase offensiva attraverso dei percorsi concepiti per consolidare i seguenti principi di gioco:

✅ La stimolazione delle “giocate dentro” alternando passaggi “lunghi o corti” come strumento preferenziale per poi dare ampiezza ai successivi sviluppi di gioco (FASI 1 e 2);
✅ Costruzione del “gioco dal basso” (FASI 2 e 4) con passaggio da reparto difensivo a quello di metà campo che deve avvenire per vie centrali (FASE 4);
✅ Abbassamento di un centrocampista sulla linea di difesa per ricreare una superiorità numerica come risposta ad un pressing avversario alto portato con più uomini (FASE 4);
✅ Sul recupero palla consolidamento del possesso per raggiungere un’ equilibrio tattico (FASE 2);
✅ Creare e costruire la superiorità numerica posizionale attraverso la ricerca dell’uomo libero come conseguenza di una breve conduzione palla o con movimenti di smarcamento.

? Per facilitare la comprensione degli esercizi allego anche la scheda dell’allenamento.

RELAZIONE (DIEGO)_Pagina_4

Nella conduzione della seduta l’allenatore si è sempre dimostrato pronto a delle correzioni chiare e concise su quanto eseguito dai suoi giocatori rendendo così di particolare rilievo la componente didattica dell’allenamento; l’intensità del lavoro permette di raggiungere anche obiettivi di sviluppo della forza ma all’interno di strutture situazionali e quindi nella forma più utile e funzionale alla realtà del gioco del calcio.

L’intensità è sempre stata garantita attraverso una costante opera di incitamento verbale dell’allenatore posizionato sul campo in modo ottimale per rendere più efficaci possibili le proprie indicazioni; anche l’inserimento di punteggi come premio per il raggiungimento di specifici obiettivi ha contribuito al mantenimento di ritmi d’esecuzione elevati.

In generale il gruppo squadra ha dimostrato buone competenze di tecnica e tattica individuale a sostegno di quella collettiva; nella partita a tema è emersa anche una particolare componente di agonismo. Proprio quest’ultimo, più che un riflesso diretto della personalità dell’allenatore, mi è sembrato una conseguenza dell’intera impostazione metodologica del lavoro sul campo, una forma di attività in cui gli obiettivi sono sempre chiari e nel quale i ragazzi, divertendosi, si riconoscono seguiti e valorizzati.

A conclusione di quanto osservato, ma non per questo elemento secondario, va annotato che tutti i componenti della squadra sono venuti a salutarmi ad inizio e fine seduta comportamento questo che denota un buon lavoro eseguito dall’allenatore anche sull’aspetto educativo.

E’ stata questa l’unità d’allenamento più interessante a cui ho assistito.

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