Diario di Bordo – Giorno 3: Abbiamo Perso (ancora una volta)
È la solita domenica mattina, qualche ora in più di sonno non farebbe affatto male, ma questo lo sapevo già da sabato.
Sveglia presto perché qualcosa attende. Non di insolito, un po’ di polvere, un pallone a comandare le danze, tante giovani anime a scalpitare per avere la meglio.
Eppure, una nuova storia ogni settimana.
Il caffè non sveglia più come una volta, la maledetta tecnologia invece, si.
Messaggi su messaggi su gruppi di gruppi che a volte nemmeno ricordi.
Stamattina il primo squillo è su quello che dovrebbe essere per i genitori, che spesso vengono derubati del cellulare dai veri protagonisti, per iniziare a gestire il loro appuntamento col gioco.
“Buongiorno Mister, oggi faccio il compleanno”.
Mentre mi si disegna sul volto il primo sorriso della giornata, penso a cosa ci possa essere dietro una semplice informazione di servizio.
La voglia di condividere un momento, il pensiero e la speranza di ricevere l’augurio da chi vuoi, come regalo scelto e quindi apprezzato. Informare dell’evento perché consapevole che non si può essere a conoscenza di tutto e quindi potrebbe sfuggire l’occasione.
In fondo, si tratta di quel giorno, poi si è più grandi già.
Ecco quanto possiamo essere importanti a volte.
Essere scelti, far parte di una scelta, trovatemi qualcosa di più bello.
Auguri che arrivano prontamente, “grazie” che segue. Di lì a breve ci vedremo, ma gli auguri contenevano già l’invito a festeggiare con un gol.
La partita vola, alla fine si perde. Non prima però che il nostro unico gol tanto tanto atteso si materializzi. La rete si gonfia ed esplode la gioia, inutile dirvi chi ha segnato.
Ci sono tanti modi di perdere sul serio, quello che conosco meglio è pensare continuamente che due numeri sul tabellino finale possano decretare una sconfitta.
In questo caso, continuiamo a perdere tutti, domenica dopo domenica, ancora una volta.
Ci sono tanti modi per perdere bene, ad esempio trovare in quella sconfitta una nuova vittoria.
Se tutto questo vuol dire perdere, è da tempo che mi sono messo volutamente dalla parte dei perdenti, ad osservare un misero trofeo passare tra le mani di mille pretendenti.
Ci sono tanti modi per perdere, ognuno diverso dall’altro, ognuno con un significato differente.
Oggi ho perso, ancora una volta in un certo senso, ma sento di essere il perdente più felice del mondo.
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