Attività di base: ricevere alle spalle del difendente per concludere in porta
Nell’articolo di oggi vediamo un esercizio ideato e portato sul campo con una squadra di Pulcini U11, durante il periodo forzato di allenamenti individuali senza contatto. Le categorie a cui è inoltre rivolta la proposta possono essere quella Esordienti e Primi Calci; da non escludere a priori un suo utilizzo con la categoria Giovanissimi, magari con qualche variante o accorgimento. A seconda della categoria, un suo utilizzo potrà essere previsto in momenti diversi della seduta d’allenamento.
L’esercitazione pone l’accento sui comportamenti individuali e sulla conclusione in porta. Tra i primi ritroviamo il giocare – con e senza palla – alle spalle di una linea avversaria; rappresentata nel nostro caso da un difendente.
A seconda del numero di giocatori e della possibilità di disporre o meno di un collaboratore, strutturare la proposta su uno due spazi di gioco, in modo da massimizzare il numero di ripetizioni e l’esperienza che ogni giocatore sarà in grado di fare.
Viene delimitata una striscia centrale di pochi metri (circa 5), tagliata in ampiezza; nei due triangoli in ampiezza non può transitare il pallone.
Il giocatore (1) gioca un passaggio diagonale per (2) che controlla e cerca di servire (3), posizionato alle spalle del difendente e proveniente dall’ampiezza (come si vede nel video vi è una fila di partenza sull’esterno).
Quest’ultimo dovrà controllare e concludere in porta con un massimo di due tocchi.
Qualora il difendente riesca ad intercettare il passaggio dovrà, con un massimo di due tocchi (di cui il primo è l’intercetto), cercare di segnare in una delle due porticine, difese da (2) che gioca solo sull’intercetto.
Osservazioni
Come dico sempre, non è l’esercizio a fare la differenza ma la capacità dell’allenatore di saper intervenire con feedback e correzioni utili.
Il passaggio di (2) dovrà avvenire esclusivamente rasoterra; questo per non agevolarne eccessivamente l’obiettivo (superare il difensore). Nel video si vede un passaggio alto. L’ho voluto mantenere per la qualità del gol che ne è scaturito.
La difficoltà è quella di stabilire una connessione visiva tra (2) e (3), collaborando attraverso un linguaggio non verbale, per capire dove il secondo intende ricevere il passaggio. Seppur talvolta i bambini sono portati a credere che sia il portatore ad indicare al compagno dove passargli la palla, ma nella realtà non è così: è il giocatore senza palla ad indicare la direzione, mentre il portatore stabilisce il tempo di giocata.
Da non sottovalutare nemmeno come si orienta (3) dopo aver indicato dove ricevere la palla. Questi dovrà orientarsi al fine di poter vedere il comportamento del portiere alle sue spalle, se esce o meno dalla porta. Qualora esca, o si calcia di prima o si prova a superarlo col primo controllo. Se ho poi solamente due tocchi per concludere, non posso sprecare il primo tocco solamente per fermare la palla, dovrò riuscire ad orientarmi già col primo controllo.
Foto: https://www.thenationalnews.com