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Sezione Portieri

Portiere – Scoprire e Valutare il Talento nel Portiere di Calcio, di Matthias Castiglioni

7 Settembre 2018

Portiere – Scoprire e Valutare il Talento nel Portiere di Calcio, di Matthias Castiglioni

Cari Lettori, oggi volevo fare una riflessione su un elemento che accomuna tanto le squadre professionistiche sia quelle dilettanti, tanto i settori giovanili quanto le prime squadre, tanto i preparatori dei portieri quanto i direttori sportivi.

Nella costruzione di una squadra competitiva serve sicuramente un bomber di razza, un centrocampista fantasioso e dai piedi sopraffini, un difensore tenace e arcigno…e il portiere? Quali caratteristiche deve avere un portiere di calcio di spessore? Quali sono gli elementi che non possono mancare ad un estremo difensore per essere un profilo interessante su cui compiere un investimento e grazie al quale una squadra può definirsi competitiva in ogni reparto?

Eh sì, personalmente considero il ruolo del portiere come un reparto a sé, sicuramente in simbiosi con i difensori e gli altri compagni, ma il suo modello prestativo è totalmente differente rispetto agli altri ruoli previsti dal gioco del calcio.

Per riuscire a delineare un profilo ottimale per selezionare un portiere bisogna appunto partire da quello che viene definito modello prestativo, ovvero gli elementi caratterizzanti il ruolo e gli aspetti tecnici-tattici-fisici che determinano la prestazione stressa.

  • STRUTTURA FISICA

Se andiamo ad analizzare le statistiche degli atleti d’élite, ovvero i portieri della Serie A, possiamo notare come la struttura fisica è decisamente rilevante: la media della statura è di 190,21 cm, con il portiere più “basso” Davide Borsellini (180cm – classe 19999 – Udinese), mentre il più alto Vanja Milinkovic-Savic (202 cm – classe 1997 – Torino).

Da questa semplice ricerca intuiamo che la struttura fisica sia uno dei primi e più importanti parametri che non possiamo proprio trascurare nella selezione del portiere.

  • CAPACITA’ PODALICA

In un calcio sempre più universale, in cui a tutti i giocatori sono richieste abilità tecniche e fisiche sempre maggiori, principalmente dovute all’aumentare della velocità e dell’intensità del gioco, anche e soprattutto al portiere, già dal 1992 (anno in cui è stata introdotta la regola del divieto di ricevere il retropassaggio con le mani), è richiesta un’abilità di tecnica podalica non indifferente.

Ormai il portiere funge da regista difensivo che può offrire soluzioni in appoggio ai difensori in difficoltà, che può impostare giocate come un metodista e capace di lanciare gli esterni con un rilancio lungo.

Navigando in rete ho trovato un esempio eclatante: il portiere del Betis ha effettuato lo stesso numero di assist di Bale del Real Madrid. Antonio Adal infatti nel corso della stagione appena conclusa, ha creato ben 4 occasioni da gol e addirittura 2 assist nel campionato di appartenenza!

  • ABILITA’ TECNICA e TATTICA

Non si possono di certo contraddire le statistiche effettuate nei principali campionati europei che suggeriscono la necessaria abilità podalica che i portieri attualmente devono avere per essere altamente competitivi, ma non dimentichiamoci che l’elemento fondamentale che caratterizza il ruolo del portiere di calcio e che lo contraddistingue da tutti gli altri ruoli è quello di poter utilizzare le mani per PARARE i tiri avversari.

Per cui l’elemento che ritengo fondamentale nella selezione dei portieri è chiaramente l’aspetto tecnico: presa a pollici convergenti o divergenti, uscita alta o bassa, tuffo con passo accostato o leva-gamba sono chiaramente elementi che non possono essere sicuramente trascurati, anzi! Un portiere deve innanzitutto saper parare e su questo, principalmente nei settori giovanili, è necessario lavorare costantemente, per offrire ai nostri ragazzi la possibilità di scegliere l’opzione più efficace e più economica in ogni situazione che le dinamiche di gioco possono presentare.

Anche l’aspetto tattico è fondamentale e, avere un portiere che si trova in simbiosi con le scelte tattiche dell’allenatore e comprende i sistemi di gioco e le possibili evoluzioni, è a mio avviso un elemento aggiuntivo per avere una squadra di successo.

  • PERSONALITÀ’

Giocare dentro l’area di rigore o giocare ravvicinati al reparto difensivo non sono la stessa cosa, uscire a prendere una palla alta fuori dall’area di porta o rimanere passivi sulla linea di porta non sono la stessa cosa, intercettare una filtrante fuori dall’area di rigore o lasciare che l’avversario si impossessi della sfera e punti la porta non sono la stessa cosa.

Queste situazioni sono nettamente differenti, quasi estreme, ma ciò che ne consegue può essere o un’efficace intervento o, d’altra parte, una potenziale azione da gol o, peggio ancora, un gol a tutti gli effetti.

Cosa permette al nostro portiere di assumersi la responsabilità di intervenire su queste tipologie di situazioni? Io credo la personalità, la sicurezza dei propri mezzi e delle proprie capacità, la spavalderia di sapere di poter essere decisivo!

E questo non è un elemento da tenere in considerazione nella selezione di un potenziale numero uno? Personalmente sono affascinato dalla sicurezza di certi atleti che si caricano sulle spalle le potenziali conseguenze negative delle loro scelte pur di evitare che la squadra avversaria possa diventare effettivamente pericolosa. Attenzione però a distinguere, in queste situazioni, l’incoscienza e l’imprudenza di determinate scelte dall’effettiva personalità e coraggio da parte dei nostri atleti!

Concludendo, ritengo che siano questi i quattro punti fondamentali su cui porre l’attenzione nel costruire un giovane portiere o nel selezionare un atleta per potenziare la propria rosa.

Struttura fisica, capacità podalica, abilità tecnica, abilità tattica e, non ultima, la personalità: fanno parte di certo del modello prestativo del moderno portiere di calcio!

Credit Immagine: https://twitter.com/azzurri/status/845690020379971585

 

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