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Sezione Portieri

Portiere – Il Riscaldamento Pre-Partita, di Matthias Castiglioni

28 Settembre 2018

Portiere – Il Riscaldamento Pre-Partita, di Matthias Castiglioni

Cari lettori, oggi vorrei affrontare un tema che ritengo davvero importante per preparare al meglio la prestazione della gara: il riscaldamento pre-partita.

Il riscaldamento pre-gara è quel momento in cui il portiere prende coscienza dell’impegno che andrà ad affrontare, delle situazioni che si presenteranno e alle quali dovrà trovare la soluzione migliore per intervenire in modo efficace e sicuro.

In questo lasso di tempo è fondamentale curare tanto l’aspetto fisico, quanto quello tecnico e, non da ultimo, quello psicologico.

Personalmente suddivido il tempo a disposizione, in accordo con i portieri che alleno, in differenti fasi:

  • Attivazione fisica
  • Esercitazioni di tecnica podalica
  • Esercitazioni di tecnica di prese alla figura
  • Uscita alte laterali
  • Differenziazione del passo di spinta
  • Chiusure da posizione diagonale
  • Tiri in porta
  • Rilanci, rinvii e retropassaggi

Chiaramente il tempo a disposizione è in relazione alle condizioni meteorologiche, per cui durante le giornate più calda la parte di attivazione fisica sarà inferiore rispetto per esempio alle giornate invernali, in cui risulta fondamentale avere una buona attivazione per prevenire possibili infortuni muscolari.

Bisogno comunque tenere presente di preservare almeno 4-5 minuti per permettere al portiere di cambiarsi i vestiti utilizzati per il riscaldamento e vestirsi con gli indumenti da gara, senza dover fare il tutto con troppa fretta! Un consiglio che offro ai miei portieri ad inizio stagione è quello di dotarsi di almeno due paia di guanti la domenica, uno per effettuare il riscaldamento e l’altro da indossare per gara, in modo che restino puliti e ottimizzare la presa fin dal primo intervento.

  • Fase 1 – Attivazione fisica

Questa fase prevede il primo contatto del giocatore con il terreno di gioco, per cui, dal mio punto di vista, è fondamentale che sia il portiere stesso a gestirla in modo autonomo, andando a studiare le condizioni dell’area di rigore, la risposta del pallone sul suolo e anche le condizioni ambientali (vento, sole, pioggia).

Mediamente questa fase dura 6-7 minuti e prevede esercitazioni di corsa e mobilità articolare, partendo dagli arti superiori (rotazioni, abduzioni, adduzioni), per poi scendere sul tronco, coxo-femorale, ed infine agli arti inferiori. Fondamentale è innalzare la temperatura corporea, idealmente 37°-38°, per ottenere la risposta ideale alle richieste previste.

  • Fase 2 – Esercitazioni di tecnica podalica

Dopo il richiamo muscolare, il mio riscaldamento ideale prevede la parte di tecnica podalica, da effettuare con l’ausilio del portiere di riserva, in modo da coinvolgerlo in modo attivo anche se successivamente siederà in panchina.

  • Inizialmente preparatore e secondo portiere si posizionano sul cinesino blu. Il preparatore effettuerà un retro-passaggio al portiere il quale riceverà la sfera ed effettuerà un controllo orientato per trasmettere al compagno.

  • Successivamente il preparatore si posizionerà sul cinesino rosso (lontano) mentre il secondo portiere sul giallo (vicino). L’allenatore effettuerà un retro-passaggio al portiere il quale andrà a trasmettere il pallone di prima al compagno e, rapidamente si sposterà a sostegno per ricevere il passaggio dal compagno sul quale effettuerà un controllo orientato e andrà a trasmettere palla al preparatore mediante un lancio morbido di interno-collo.

  • Lo stesso esercizio lo si effettuerà anche dalla parte opposta invertendo le posizioni.

  • Fase 3 – Esercitazioni di tecnica di presa alla figura

In questa fase andremo a prendere contatto con il pallone, effettuando delle prese alla figura (prese frontali-pollici convergenti, prese frontali-pollici divergenti, prese a quattro-rasoterra, prese a quattro-rimbalzanti), variando le distanze di calcio (5m, 10m, 15m).

Consiglio di effettuare poche ripetizioni per ogni tipologia di calcio, ritengo che 4/5 siano sufficienti.

Fondamentale, soprattutto quando la distanza aumenta, è ricordare al portiere di curare la seconda linea di difesa, ovvero posizionare il corpo sempre dietro alla traiettoria del pallone.

  • Fase 4 – Uscite alte laterali con trasmissione al compagno

Questa fase prevede una serie di cross e traversoni dalle zone laterali del campo, variando la posizione all’interno dei 16 metri.

Personalmente prediligo che il portiere, se ha la possibilità di bloccare il pallone, lo trasmetta al compagno variando il passaggio sia con le mani che con i piedi (es: rasoterra collo piede, lancio morbido interno collo, rilancio con le mani a bilanciere, trasmissione con le mani per rotolamento…).

Inoltre preferisco non effettuare un numero eccessivo di lanci (6-8 per lato ritengo siano sufficienti), ma sottolineo l’importanza di variare le modalità di calcio al nostro portiere: è possibile fare un’uscita alta morbida, un’uscita tesa in attacco, un’uscita rasoterra forte…) tanto di destro quanto con il piede sinistro.

  • Fase 5 – Differenziazione del passo di spinta

In questo momento del riscaldamento è previsto il primo contatto al suolo da 3 differenti distanze –  5,5 metri (limite dell’area di porta), 10 metri, 17 metri (fuori dall’area di rigore) – in due modalità – palla stretta e palla larga.

Ho pianificato questa progressione per sollecitare il portiere ad attuare il corretto passo di spinta per effettuare l’intervento in modo efficace e sicuro: se andremo a calciare un pallone stretto la traiettoria di spinta dovrà essere laterale mentre, nel caso di palla larga, la spinta dovrà essere effettuata mediante il passo diagonale che precede un attacco forte alla palla.

In questa fase non cerco il volume di esercizi ma preferisco non esagerare (4 interventi per tipologia sono sufficienti) sollecitando maggiormente l’intensità d’intervento, permettendo al portiere di essere il più lucido possibile nella scelta corretta del passo preparatorio alla spinta.

Il preparatore quindi si posizionerà nelle tre differenti postazioni per effettuare i tiri stretto sinistra-stretto destra e largo-sinistra largo-destra, sia con traiettoria a mezza altezza che rasoterra.

  • Fase 6 – Chiusure da posizione diagonale

In questo momento del riscaldamento andremo a curare la posizione e postura su palle diagonali con tiro direzionato verso la porta; statisticamente è una delle situazioni che si presentano maggiormente durante la gara quindi ritengo opportuno ricordare sempre al portiere l’atteggiamento corretto da attuare nel caso dovessero presentarsi tali situazioni.

Andremo quindi a posizionarci a circa 10 m diagonalmente al palo, con portiere in posizione di chiusura (diagonale dell’angolo formato tra la linea di porta e la proiezione verticale del palo), e presenteremo al portiere le tre soluzioni che un avversario potrà scegliere da quella posizione: tiro addosso la figura, tiro sul primo palo e, da ultimo, tiro alla ricerca del palo distante.

Nel primo caso il portiere cercherà di rimanere il più fermo possibile per offrire al pallone la maggior area di seconda linea difensiva, nella seconda ipotesi il portiere, mediante tuffo leva-gamba e/o tuffo senza spinta, andrà lateralmente a protezione del primo palo (non è necessario attaccare la palla in modo da ricavarsi spazio e tempo di intervento), mentre nell’ultimo caso, palla sul secondo palo, il portiere dovrà effettuare un attacco forte con passo diagonale per riuscire ad intercettare la sfera.

  • Fase 7 – Tiri in porta

Questa fase del riscaldamento è utile, dalla mia esperienza, che venga concordata con l’allenatore della squadra: è inutile andare a sollecitare il portiere su questo fondamentale se, verso la fine del riscaldamento dei compagni di movimento, è previsto un momento di tiri per il resto della squadra.

Nel caso in cui fosse il preparatore dei portieri ad occuparsi degli interventi del portiere su tiri diretti, propongo una progressione composta da 3 momenti, tutti effettuati posizionando i palloni fuori dall’area di rigore (>16,5 metri).

Il primo blocco (4-6 tiri) che consiglio presenta anche una componente psico-cinetica per attivare il nostro atleta anche dal punto di vista cognitivo: si posizioneranno quattro cinesini di colore differenti ed il portiere dovrà segnalare, in base alla traiettoria della rincorsa preparatoria al tiro, il pallone che verrà calciato dall’allenatore.

Successivamente verranno tolti i coni segnalatori e il portiere andrà a porsi direttamente in postura e posizione ideale per il pallone precedentemente segnalato dall’allenatore.

Infine il preparatore si avvicinerà ad un pallone e, dopo averlo spostato, andrà a calciare verso la porta; il portiere dovrà di conseguenza andare ad aggiustare la posizione e la postura per effettuare al meglio l’intervento.

 

Così come precedentemente annotato, anche in questo caso preferisco lavorare sulla qualità di interventi, quanto piuttosto sull’intensità e sull’efficacia dell’intervento del portiere (3-4 tiri per tipologia li reputo sufficienti per una buona attivazione).

  • Fase 8 – Rilanci, rinvii e retropassaggi

L’ultima fase del riscaldamento prevede una successione di rinvii da terra, di rilanci palla in mano e di retropassaggi per prendere confidenza con il pallone ed eventualmente con le risposte della sfera al suolo.

Conclusioni

Il riscaldamento è il momento in cui il portiere si appresta a prepararsi alla massima prestazione settimanale: la gara.

Utile secondo me è concordare e insegnare le fasi del riscaldamento con i nostri atleti, in modo da ottimizzare al meglio il tempo a disposizione. Chiaramente le fasi del riscaldamento possono subire variazioni in relazione alle condizioni metereologiche: sta alla sensibilità dell’allenatore verificare ed adattare i differenti momenti del riscaldamento per sollecitare il portiere in ciò che potrebbe maggiormente verificarsi in gara (es: se notiamo che il campo è particolarmente stretto andremo ad effettuare qualche palla alta in più in modo che il nostro portiere prenda maggior confidenza con le nuove traiettorie).

Fondamentale è anche accompagnare i nostri atleti dal punto di vista psicologico: eviterei troppe correzioni su un intervento eventualmente errato ma piuttosto andrei a sostenerlo con numerosi feedback positivi.

Credit Immagine: https://danabrahams.com/blog/2014/how-to-warm-up-for-a-game/

 

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