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L'Angolo dell'Allenatore

Obiettivi della programmazione: la categoria Esordienti

15 Giugno 2021

Obiettivi della programmazione: la categoria Esordienti

Nell’articolo di oggi sono andato ad aggiornare gli obiettivi della programmazione per la categoria Esordienti; uno scritto pubblicato originariamente nell’ottobre del 2013 e che andava rivisto, considerata l’esperienza e le considerazioni che ho maturato in questi anni.

Gli obiettivi che troverete in questa prima parte mi erano stati consegnati da un responsabile di settore giovanile e riguardavano le finalità che avrebbero dovuto raggiungere i ragazzi al termine della stagione. C’è inoltre da sottolineare come gli obiettivi riguardassero una società professionistica, con giocatori quindi selezionati. Questo appunto è doveroso, considerato che nel calcio esistono i livelli (provinciale – di basso o alto livello – regionale – di basso o alto livello – e nazionale) e pertanto ogni realtà avrà le proprie esigenze e possibilità di apprendimento.

Nella seconda parte dell’articolo porterò le mie considerazioni.

Obiettivi Educativi

? Area Affettivo-Sociale

✔️ sicurezza di sé e delle proprie capacità

✔️ rispetto e cooperazione con i coetanei

✔️ sviluppo della competizione

? Area cognitiva

✔️ elaborare progetti collaborativi che tengano conto degli avversari

? Area motoria

✔️ capacità coordinative: combinazione, differenziazione, equilibrio, adattamento e trasformazione, organizzazione spazio-temporale e fantasia

✔️ capacità condizionali: rapidità, mobilità articolare e forza veloce

Obiettivi Didattici

? Regole fondamentali del gioco

✔️ Fuorigioco

? Principi fondamentali in attacco

✔️ possesso palla

✔️ profondità

✔️ ampiezza

✔️ concludere

? Principi fondamentali in difesa

✔️ frenare l’azione avversaria

✔️ scaglionamento

✔️ concentrarsi

? Tecnica

✔️ sviluppo della capacità di dominare la palla

✔️ sviluppo del bagaglio tecnico e delle capacità di utilizzarlo nel gioco

 

Saper fare individuale

? In generale

✔️ Valutare le traiettorie

✔️ Tenere la posizione in campo

✔️ Combinazione degli schemi motori

✔️ Giocare in più posizioni

? In Attacco

✔️ Passare e rendersi nuovamente utili

✔️ Calciare di collo con entrambi i piedi

✔️ Mettere la palla a terra

✔️ Colpire la palla di controbalzo

✔️ Eseguire le rimesse laterali con precisione

✔️ Effettuare i controlli di coscia e di petto

✔️ Eseguire lanci con il piede forte

✔️ Colpire di testa in elevazione sul posto

✔️ Abbinare i vari gesti tecnici (controllo – tiro)

✔️ Cambiare direzione con finta

✔️ Tirare in porta con palla in movimento

✔️ Essere precisi nei passaggi di interno piede

✔️ Colpire la palla al volo su parabole corte

✔️ Rendersi utili quando la squadra entra in possesso palla

✔️ Saper proteggere la palla

Saper fare in collaborazione

? In generale

✔️ Servirsi dei messaggi di comunicazione

✔️ Creare la superiorità numerica nei pressi della palla

? In Attacco

✔️ Effettuare l’uno-due (passaggio a muro)

✔️ Dare sostegno al portatore di palla

✔️ Dettare il passaggio

✔️ Privilegiare i passaggi in profondità

✔️ Effettuare la sovrapposizione

✔️ Utilizzare positivamente la superiorità numerica 2>1

? In difesa

✔️ Attuare i principi di difesa collaborativa: anticipo e copertura

??‍♂️ Le mie considerazioni

Gli obiettivi fin qui esposti possono a mio avviso essere un punto di partenza nel momento della programmazione settimanale; una sorta di promemoria su cosa fare e non lasciare indietro.

Quello che va detto della categoria è che parliamo di ragazzini – non più bambini quindi – di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, che terminano il loro percorso nella scuola primaria per iniziare quello nella scuola secondaria. Questo primo cambiamento non è da sottovalutare. Col passaggio alla scuola media i cambiamenti possono essere diversi, come ad esempio: un maggior impegno scolastico (sia in termini di studio che di trasporto), qualche difficoltà di ambientamento con ragazzi più grandi e magari, chi prima chi dopo, le prime “cotte”. Questi possibili scenari non devono essere sottovalutati nel momento in cui ci accorgiamo di possibili difficoltà in ragazzi che, magari fino a pochi mesi prima, apparivano sempre spensierati e sorridenti.

La categoria Esordienti porta con sé inoltre la possibile difficoltà di doversi adattare ad un campo più grande (rispetto al campo a 7; anche se c’è da dire che di contro, ho visto giocatori trarre benefici dall’ampliamento dello spazio a disposizione) e alla regola del fuorigioco. Per quanto riguarda l’agonismo, invece, non ho avuto la percezione di osservare grandi cambiamenti.

Gli Esordienti sono una categoria a mio avviso di grandi responsabilità per l’allenatore, che deve consegnare all’attività agonistica una squadra preparata non solo dal punto di vista tecnico-tattico, ma soprattutto mentale (ne avevo parlato nell’articolo: “dagli Esordienti ai Giovanissimi: un impatto troppo brusco?”).

Giunti in attività agonistica le cose cambieranno parecchio (campo di gioco, pallone, regole, non vi sarà più l’obbligo per l’allenatore di far giocare i ragazzi, campionati più impegnativi, ecc.) per i ragazzi ed è per questo che arrivarci con solida fondamenta, sia come calciatore che come “ometto”, allontanerà tanti dall’abbandono precoce all’attività sportiva.

Va inoltre considerato come l’ultimo anno Esordienti e il primo Giovanissimi siano annate caratterizzate da rilevanti crescite staturali e ponderali, che possono portare diversi elementi a perdere quelle certezze che gli garantivano autostima e fiducia. Il sentirsi magari “piccolino” o “gigante”, di fianco a compagni che sono l’opposto di me, porta sicuramente il ragazzo a porsi domande e interrogativi. Da un lato ai precoci andrà sottolineata l’importanza di rimanere umili e di continuare a lavorare sodo – di lì a qualche anno i valori fisici tenderanno ad appianarsi – mentre dall’altro andranno in qualche modo rincuorati e aiutati quei giocatori esili e gracili ma di qualità, che pagheranno molto probabilmente il gap fisico.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnico-tattici, credo sia importante continuare il viaggio verso la scoperta del gioco e dei suoi principi, al fine di formare un giocatore non tanto pensante, quanto consapevole e autonomo di ogni sua scelta e di ciò che sta accadendo sul terreno di gioco.

Come dico nel mio libro, è un percorso che deve iniziare fin dall’attività di base, poiché il giocatore si trova nella condizione di poter apprendere senza troppe contaminazioni.

  • Nelle oltre 3 ore di contenuti video che danno vita al corso “Allenare la categoria Esordienti”, vi illustrerò innanzitutto le caratteristiche della categoria, osservando quelle che sono alcune peculiarità e criticità di questa fascia d’età.

    6 Episodi (195 min.)
    20,00 

Commenti

4
  • Francesco Bertagna ha detto:

    Aggiungerei.. Lo sviluppo dell’ 1 vs 1 nelle varie zone del campo, fino ad arrivare almeno al 2 vs 2 ponendo l’attanzione ad alcuni principi di tattica individuale sia in fase di possesso che di non possesso..

    • DiegoFranzoso ha detto:

      son d’accordo Francesco però per esempio 1v1 e 2v2 sono 2 obiettivi che io ho sviluppato moltissimo nell’ultimo anno Pulcini.
      Forse non li han messi perchè li considerano già assimilati

      • Francesco Bertagna ha detto:

        Si, sicuramente anche nei pulcini… Fosse per me 1 vs 1 e 2 vs 2 almeno fino ai giovanissimi rimangono obiettivi importanti.. Perché poi, non è che una volta fatti nei pulcini o negli esordienti si esauriscono.. Anzi, facendoli da più grande, si fanno in modo diverso, ponendo l’attenzione su altri aspetti..

        • DiegoFranzoso ha detto:

          basti pensare che anche nelle prime squadre, anche professionistiche, molti allenatori partono dall’1v1 nelle loro progressioni per allenare la fase difensiva

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