Nell’articolo di oggi rivediamo aggiornata un’esercitazione svolta con un gruppo di Giovanissimi Professionisti nella seduta di Martedì 9 Gennaio. La proposta può essere rivolta a tutte le categorie dell’attività agonistica, prime squadre comprese.
Nella prima seduta della settimana (martedì) sono solito proporre un’esercitazione che, oltre alla fase di possesso, miri ad implementare dei principi ben specifici in fase di non possesso: quali la pressione costante sulla palla (al fine di ridurre le situazioni di palla aperta) e il pressing (inteso nel nostro caso come azione coordinata di due o più giocatori, non come reparto). L’intento è quello di non trascurare una fase del gioco che spesso, nelle stagioni passate, ho talvolta “sminuito”, concentrandomi quasi sempre e solo sulla fase di possesso.
In questa seduta tra l’altro, siamo riusciti a raggiungere e a superare la RPE (scala di percezione dello sforzo) di diverse partite ufficiali. Questo a testimonianza che l’esercitazione di oggi ha una valenza fisica assolutamente non indifferente.
In figura sono rappresentati 12 giocatori ma, trovandomi sul campo con numeri diversi ho dovuto adattarla. E’ infatti possibile inserire 1-2 Jolly, oppure svolgerla con 16 giocatori.
Il campo di gioco viene diviso orizzontalmente in tre zone, con quella centrale un po’ più piccola rispetto alle due esterne. La zona centrale viene a sua volta delimitata verticalmente in tre zone, con quella centrale più grande delle due esterne.
Formiamo due squadre, per un 6v6.
La squadra Nera si dispone interamente e liberamente sul campo, mentre la squadra dei difendenti (blu) si schiera con metà elementi all’interno e con metà all’esterno (sponde).
In fase di possesso l’obiettivo è quello di muovere la palla su una delle due zone esterne, attirando i difendenti, per poi uscire utilizzando la zona centrale e cambiare lato. Nell’uscire dalla zona bisognerà trasmettere palla esclusivamente nella zona centrale della striscia centrale.
L’attaccante che gioca palla fuori dalla zona prima che tutti i difensori vi siano entrati, “pompa” (esegue una piccola penitenza).
L’inserimento di questa regola ha lo scopo di obbligare a gestire la pressione avversaria in tranquillità, senza paura del pressing avversario (sopportare il pressing).
Come si schiera la squadra in possesso?
Non potrà di certo stazionare interamente in una delle due zone esterne. Il rischio è quello di rimanere intrappolati in una zona esterna, senza sbocchi nella zona centrale del campo e sulla zona opposta.
Il focus dell’esercitazione è tuttavia su tutti quei principi e sotto-principi relativi alla fase di non possesso.
L’obiettivo è quello di agire compatti per aumentare le possibilità di recuperare il pallone (stare vicini). Pressare il possessore e gli appoggi più vicini, chiudendo possibilmente la zona centrale del campo. Sul cambio di campo degli attaccanti, “spostarsi insieme per andare a recuperare palla insieme”.
Ogni 30″, al fischio del mister, i 3 difendenti lasciano il posto alle 3 sponde. Il gioco prosegue senza interruzioni.
In fase di transizione offensiva
- Se recuperano palla i difensori dovranno riuscire a servire una delle proprie sponde (1pt) che rigioca dentro di prima per il gol su una delle porticine (1pt). Il gol deve avvenire dopo il primo passaggio della sponda o il possesso torna agli attaccanti.
- Se recuperano palla gli attaccanti il principio è quello di giocare il primo passaggio fuori dalla zona di contropressing
In Fase di Transizione Negativa
- Il principio generale è quello della ri-aggressione immediata.
Tempi di lavoro: ogni 30″ cambio interni con le sponde. Dopo 4′ si invertono i ruoli delle due squadre (8′ una ripetizione). Eseguire 3 ripetizioni. Totale lavoro: 24′
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