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Migliorare la struttura emotivo-volitiva

Attivazione integrata: focus sulla struttura emotivo-volitiva nel concludere in porta

7 Giugno 2022

Nell’articolo di oggi rivediamo aggiornata una proposta portata sul campo con un gruppo di Giovanissimi e che personalmente mi ha aperto diverse e interessantissime considerazioni. Quando solitamente ideiamo un’esercitazione quasi sempre il nostro obiettivo principale – la struttura che vogliamo maggiormente stimolare – può essere sostanzialmente di tre tipi:

📌 struttura tecnica

📌 struttura tattica

📌 struttura fisica

Certo direte voi, molto spesso capita che in un’unica proposta riusciamo a far emergere tutte e tre, ma “c’è un di più“, un qualcosa che fino alla passata stagione avevo considerato solamente parzialmente.

Secondo la metodologia del “microciclo strutturato“, ideato da Paco Seirul-lo (metodologo del Barcellona FC per 25 anni), il giocatore viene visto come un insieme di strutture che interagiscono tra loro. Tra queste troviamo anche quella emotivo-volitiva, ossia, sintetizzando, lo spirito agonistico, il grande desiderio di primeggiare e di superare se stesso; aspetto questo che risulta determinante nella ricerca del successo.

Emerge spontaneamente? Niente affatto.

Il creare agonismo e competizione è sempre stato uno dei miei obiettivi principali all’interno delle sessioni d’allenamento, ma non avrei pensato che potesse diventare il focus primario dell’esercitazione stessa.

In seguito ad una finale di un torneo persa, calciando 6 volte da dentro l’area di rigore senza mai centrare nemmeno la porta da posizioni favorevolissime, ho pensato che il problema potesse non essere di natura tecnica. Ho quindi ideato una “semplice proposta” in cui concentrarmi esclusivamente sulla voglia di fare gol, lasciando da parte qualsiasi considerazione tecnica.

Ne è venuta fuori un’eccellente esercitazione che, al termine della stagione, i ragazzi ancora ricordavano!!

Formiamo due squadre. Anche la composizione delle squadre è un aspetto da non sottovalutare. Potremmo lasciare autonomia ai ragazzi o potremmo farle noi: divisi equamente per ruoli oppure contrapponendo difensori ad attaccanti (mescolando i centrocampisti tra le due squadre). In diverse occasioni, in cui si calciava in porta, mi è capitato di veder primeggiare i difensori!!

Le squadre si dividono in due stazioni.

Squadra nera

Il giocatore (1) effettua degli appoggi laterali su 2 cerchi, in andata e ritorno, prima di ricevere il passaggio forte-rasoterra del compagno (2) situato a lato della porta. Controllo obbligatorio prima di concludere in porta, con la palla che dovrà rimanere sotto il nastro. Viene posizionato un nastro tra due paletti, a circa 25cm da terra. La conclusione dovrà passare sotto il nastro. “Non calcio tanto per calciare in porta“.

Squadra blu

Il giocatore (1) effettua degli appoggi laterali su 2 ostacolini, in andata e ritorno, prima di ricevere la rimessa laterale di (2). Massimo 3 tocchi a disposizione, rimanendo dentro al quadrato, per calciare in porta al volo (senza che la palla tocchi terra).

I giocatori (1) e (2) si scambiano di ruolo dopo ogni conclusione, col secondo che, cambiando fila, esegue degli es. di mobilità proposti dal preparatore (freccia arancio).

Osservazioni per entrambe le squadre:

📌 Se si calcia fuori dallo specchio si corre di scatto ad aggirare il cono rosso, distante circa 8m da dove concludo;

📌 Se il tiro viene parato dal portiere si corre di scatto ad aggirare il cono blu, distante circa 5m da dove concludo

Considerazioni esercitazione

L’esercitazione viene impostata sotto forma di competizione a squadre, assegnando 1 punto per ogni gol e invertendo le squadre sulle due stazioni a metà tempo. La squadra che perde paga una “corposa penitenza” anticipatamente decisa.

Devo calciare in porta con cattiveria, per voler fare gol a tutti i costi. La distanza dalla conclusione alla porta è di circa 10m. “Non posso non prendere nemmeno la porta“.

Stare addosso al giocatore, stimolarlo, spronarlo e “provocarlo” se serve. “Se non fai gol, non ottieni punti per la tua squadra, rischiando di farla perdere, e in più corri“.

Il carico cognitivo della proposta è praticamente nullo ma quello emotivo è considerevole. Il fatto di trasformare ogni conclusione in un’opportunità importante per fare un gol per la mia squadra, è un aspetto che richiede concentrazione e voglia di primeggiare.

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