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Allenare la Fase di Non Possesso

Progressione per la Fase Difensiva: dall’1 contro 1 al 2 contro 3

10 Giugno 2019

Progressione Fase Difensiva: dall’1 contro 1 al 2 contro 3

Nell’articolo di oggi rivediamo aggiornato un articolo pubblicato su Ideacalcio più di quattro anni fa. Si tratta di una progressione che ho sviluppato nella seduta di Lunedì 11 Maggio 2015 con un gruppo di Giovanissimi al secondo anno.

In quella stagione seguivo una squadra di Giovanissimi (A.C. Este) dall’annata precedente, dedicando 30 minuti a settimana alla cura dei principi di tattica individuale in Fase di Non Possesso.

Questo genere di proposte le inserisco solitamente nella prima seduta settimanale, nella fase conclusiva o appena precedente a questa.

Personalmente ritengo molto importante continuare ad inserire situazioni di 1 contro 1 all’interno della propria seduta d’allenamento; risulterà infatti fondamentale, ad ogni età, per non far crollare” qualsiasi tipo di esercitazione di reparto.

Nonostante quasi due anni di lavoro insieme, non ho mai abbandonato l’1 contro 1, anzi, gli ho sempre dato moltissima importanza, integrandolo solo successivamente con situazioni di 1 contro 2, 2 contro 2 e 2 contro 3.

Sono dell’idea infatti che se so difendere BENE individualmente e se so farlo in collaborazione con un compagno, tutte le esercitazioni di reparto riusciranno con naturalezza, avendo acquisito quei Principi di Tattica Individuale e Collettiva che possono considerarsi le fondamenta per qualsiasi lavoro sulla linea difensiva.

Veniamo ora alla Progressione che ho utilizzato nel corso di questa seduta.

Durata Totale: 25-30 minuti (compresi tempi di recupero)

Prima Situazione: 1 contro 1

Esercitazione Difensiva 1v1 portieri

Si tratta di una situazione di 1 contro 1 + 2 Portieri, in cui l’attaccante, prima di entrare in campo insieme al difensore, gioca palla indifferentemente su uno dei due portieri.
A questo punto l’attaccante, coadiuvato da entrambi i portieri, dovrà realizzare altri tre passaggi prima di poter segnare nella porta in cui non ha passato inizialmente la sfera.

Il passaggio tra i due portieri è consentito fino al raggiungimento dei tre passaggi, poi non sarà più possibile per questi passarsi la palla.

Cosa deve fare il difensore??

Il difensore deve:

  • temporeggiare, cercando il momento migliore per intercettare il passaggio o l’anticipo sull’attaccante;
  • contrasto diretto e indiretto (chiusura della linea di passaggio);
  • scelta del momento migliore per il contrasto diretto;
  • marcamento;

Una volta che l’attaccante avrà effettuato i 3 passaggi il difensore dovrà a questo punto:

  • prendere posizione;
  • difendere la sua porta (in principio non saprà su quale porta attaccherà l’attaccante);

Seconda Situazione: 1 contro 1 con Attaccante Spalle alla porta

Esercitazione Difensiva 1v1 con difensore alle spalle

Rimanendo sempre all’interno dello stesso spazio di gioco, questa volta difensore e attaccante si trovano molto vicini.
L’attaccante Blu, in possesso di palla, effettua un auto-passaggio verso il centro del campo e corre sulla palla con l’obiettivo di segnare nella porta alle sua spalle.

Cosa deve fare il difensore??

Il difensore deve:

  • accorciare immediatamente sull’attaccante;
  • trovare la giusta distanza di arresto dall’attaccante (riuscire sempre a vedere la palla); a distanza di avambraccio. Distanza che permetta al difensore di vedere la palla e non permetta all’attaccante di appoggiarsi sul difensore, togliendogli il contatto visivo con la palla;
  • marcare forte (togliere tempo e spazio) l’attaccante cercando di non farlo girare;
  • nel caso l’attaccante riesca a girarsi, trovare la scelta del tempo d’intervento;

OSSERVAZIONE

Nelle prime due proposte se il difensore si impossessa del pallone deve segnare nella porta avversaria, introducendo i concetti di transizione positiva per il difendente e di transizione negativa per l’attaccante.

Terza Situazione: dal 2 contro 2 al 2 contro 3

Esercitazione Difensiva dal 2v2 al 2v3

In questa terza esercitazione cambiamo lo spazio di gioco.
Il portiere invia palla, con le mani o coi piedi, in favore di uno dei due attaccanti (A) Blu; a questo punto ha inizio una situazione di 2 contro 2 in cui gli attaccanti giocano per il gol contrastati da 2 difensori Gialli.

I difensori devono:

I difensori questa volta lavorano in collaborazione, portando pressione sul portatore (coprire la palla) e garantendo copertura al compagno che esce sul portatore (Sviluppo difensivo: “marco-copro”).
Anche se questa volta il difensore non lavorerà più in “solitaria”, non andranno trascurati tutti gli elementi di tattica individuale visti nelle due situazioni precedenti.

Ad azione conclusa il mister introduce un secondo pallone verso uno dei due attaccanti esterni (B e C).
Chi riceve il passaggio si dirige verso fondo campo, indisturbato, e va al cross per il 2 contro 2 in area di rigore.

I difensori devono:

Personalmente preferisco che in area di rigore si marchi, ponendo tuttavia particolare attenzione alla zona del primo palo e all’eventuale cross arretrato; sulla palla alta e sul secondo palo l’aiuto del portiere diventa fondamentale. Da non trascurare assolutamente la difesa della porta. Spesso, con cross da fondo campo (situazione difficile per il difensore), si tende infatti a perdere uno dei riferimenti: palla, uomo e porta.

Ad azione conclusa il mister gioca un terzo pallone verso l’altro attaccante esterno che non ha ricevuto palla in precedenza; questi entra dentro al campo per dar vita ad una situazione di 3 contro 2 (difensori in inferiorità numerica).

I difensori devono:

Per prima cosa accorciare e togliere profondità agli attaccanti (per quanto possibile), col portiere che dovrà aiutarli a difendere lo spazio alle loro spalle. In secondo luogo evitare che l’attaccante che entra con la palla calci in porta senza opposizione.

Temporeggiare e indirizzare l’azione verso uno dei due attaccanti laterali, cercando di ricreare una situazione di 2 contro 2 con l’aiuto della linea laterale.
Con palla al centro l’indicazione che personalmente do è quella di indirizzare il gioco verso l’elemento laterale più lontano dal mio compagno in copertura (se sono orientato correttamente sono già pronto a scivolare); anche se è giusto sottolineare che non è una regola fissa. Alcuni allenatori preferiscono infatti indirizzare il gioco verso il compagno in copertura.

OSSERVAZIONE

Questa terza esercitazione è senza dubbio la più impegnativa dal punto di vista fisico e cognitivo per i difensori. Si può arrivare a situazioni della durata di 40″ in cui i difendenti vengono attaccanti con grande veemenza dagli attaccanti, coi primi che si ritroveranno a dover difendere su tre rapide situazioni.

Grande attenzione quindi ai tempi di lavoro e di recupero.

 

Commenti

2
  • NonPlusUltra ha detto:

    Ciao Diego!
    Hai detto che dedichi 25-30 minnuti per settimana a praticare la tattica individuale per la fase difensiva, e mi ho ricordato di un testo di Ciro Ferrara (Lo puoi cercare con il titolo “CONCETTO DI MARCAMENTO NELLA DIFESA AD UOMO E A ZONA”) in cui lui spiega che gli allenatori italiani non dedicanno abastanza tempo alla tecnica e tattica individuale dei difensori, ma sono preoccupati nella tattica grupale, in modo che i giocatori giovanni non sviluppano una tecnica optima e per tanto oggi si difende peggiori. Creo che è vero ma non solo alla Italia, in America abbiamo lo stesso problema, in le gare, normalmente la maggioranza dei reti sonno prodotto di una tecnica e tattica cattive, i difensori non sanno cosa fare individualmente in transizione ataco-difesa.

    Grazie per scompartire, questa seduta.

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