Esercizio per allenare il passaggio a muro e la triangolazione
Nell’articolo di oggi rivediamo aggiornata una proposta pubblicata originariamente su Ideacalcio nell’ottobre 2013 e che avevo portato sul campo alla mia prima esperienza con la categoria Giovanissimi regionali u14.
A fondo articolo trovate anche il video dell’esercizio e, a distanza di anni, fa sempre un certo effetto rivedere quei ragazzi, alla loro prima esperienza nell’attività agonistica, oggi divenuti ventunenni. Anche sulle mie correzioni ci sarebbe magari qualcosa da dire ma si sa, l’esperienza sul campo aiuta a migliorarci.
La proposta ha finalità puramente tecniche e può essere rivolta bene o male a tutte le categorie a partire da quella Esordienti. Ho deciso di ricondividerla a distanza di anni in quanto può essere un esercizio da inserire in questo periodo forzato di allenamenti individuali. Può essere inserita già nella fase di attivazione, valutando sempre la temperatura esterna e la categoria con cui operiamo.
Gli obiettivi riguardano l’allenamento della trasmissione, mediante passaggio a muro e triangolazione.
Formiamo gruppi di 5-6 giocatori con un solo pallone per gruppo. Disponiamo i giocatori come da figura, con le due file distanti circa 20 metri l’una dall’altra. In prossimità di una delle due fila posizioniamo una sagoma.
L’esercizio inizia col passaggio di (a) per (b).
Il giocatore (b) gioca a muro e immediatamente si apre per liberare la linea di passaggio.
Osservazioni: nonostante si tratti di un esercizio analitico, l’osservazione dei dettagli è importante, soprattutto quando il livello tecnico dei giocatori è medio-alto ed è necessario richiedere una maggior attenzione per migliorare gli aspetti che possono essere implementati.
Il giocatore nel mezzo, dopo la sponda, non esce immediatamente dal gioco ma esegue un movimento a “ricciolo” muovendosi leggermente in ampiezza sul corto, liberando appunto la linea di passaggio in profondità. In un contesto maggiormente situazionale, (a) avrà la possibilità di verticalizzare o di giocare sul corto per (b), nel caso la prima soluzione fosse impedita dalla presenza di avversari.
Sulla sponda di (b), (c) esce dal cono d’ombra offerto dalla sagoma e si fa vedere in zona luce, a destra o a sinistra, a sua discrezione. Il giocatore (a) serve (c) e gli si porta in appoggio. Il giocatore (C) chiede ed ottiene una triangolazione con (a) per prendere nel mezzo la sagoma.
Il giocatore (c) gioca su (d) e gli si porta in appoggio per il passaggio a muro.
Nelle rotazioni si segue la palla: (b) va in (a), (a) va in (c).
Osservazioni
Il numero di tocchi dipendono dal livello tecnico del gruppo con cui si lavora. Svolgere l’esercizio a un tocco permette un buon ritmo e una buona velocità nella circolazione del pallone.
Il tempo dello smarcamento in zona luce, da parte di (c), è fondamentale; non anticipare il movimento e nemmeno ritardarlo se vogliamo giocare di prima
Gli ultimi minuti ho apportato una variante. Ho chiesto al giocatore che si portava in appoggio per chiudere la triangolazione, di farlo in modo “estroso” (di tacco, dietro la gamba d’appoggio, d’esterno, ecc..) per stimolarne la fantasia
Foto: Foto di David Mark da Pixabay