“Performance Studio”: Paulo Dybala
In questa rubrica andremo ad analizzare nel dettaglio le prestazioni medie di diversi calciatori. Attraverso l’analisi di gioco andremo a leggere i dati statisticidei calciatori e daremo una giustificazione alle loro prestazioni. Evidenzieremo inoltre punti di forza e punti deboli, mettendoli in relazione alla fase di possesso e non possesso.
Paulo Dybala (15/11/1993) è un attaccante della Juventus e della nazionale Argentina.
E’ dotato di grande imprevedibilità ed eccellenti qualità tecniche, che spiccano in particolare nel dribbling e nei calci piazzati, oltre a un buon cambio passo. Il ruolo che predilige ricoprire è quello di seconda punta, con libertà di svariare su tutto il fronte offensivo. Preferisce partire dalla fascia destra del campo per accentrarsi e tirare con il suo mancino. Può tuttavia giocare anche come trequartista, ala destra o prima punta.
Nell’articolo di oggi andremo ad analizzare i suoi dati statistici e la sua posizione in campo sia con Sarri che con Pirlo.
DYBALA CON SARRI
La Juventus di Maurizio Sarri basava le sue idee sul principio di non buttare mai via il pallone ma di sviluppare il gioco attraverso il fraseggio, aumentando la velocità del giro palla mano a mano che ci si avvicinava alla trequarti avversaria. Il modulo inizialmente utilizzato era l’ 1.4.3.3 per poi successivamente virare sull’ 1.4.3.1.2. In questo secondo modulo grande importanza ricopriva Federico Bernardeschi, abile a garantire il suo contributo soprattutto nella fase di non possesso, considerato che né Dybala né Ronaldo erano sempre brillanti nell’azione di pressing.
Le due punte bianconere, in fase di possesso, svariavano su tutta la trequarti avversaria, permettendo al trequartista o alle mezzali di inserirsi per occupare gli spazi lasciati liberi. Il tecnico toscano chiedeva grande partecipazione da parte di tutti i giocatori nella fase offensiva, così da muovere gli avversari e permettere l’inserimento delle mezzali. Con la libertà concessa, il campione argentino in più di un’occasione è riuscito a fare la differenza con una sua giocata; ciò gli ha permesso di esprimersi con buone prestazioni, sia a livello individuale che per la squadra, chiudendo la stagione di serie A 2019/2020 con 33 presenze, 11 gol e 6 assist.
I NUMERI DI DYBALA NELLA STAGIONE 2019/2020:
A testimonianza delle sue ottime prestazioni, Paulo Dybala, al termine della stagione, è stato eletto come miglior giocatore del campionato di serie A 2019-2020.
DYBALA CON PIRLO
Il sistema di gioco è cambiato, passando ad un 1.3.4.1.2 in fase di possesso, che diventa un 1.4.4.2 in fase di non possesso. Anche con Andrea Pirlo lo sviluppo della manovra parte dal basso, cercando di verticalizzare appena se ne presenta l’occasione. La Juventus cerca di coinvolgere molti elementi in zona offensiva e non di rado si può osservare come lo schieramento assomigli molto ad un 1.3.2.5. L’occupazione di tutti i corridoi verticali del campo in attacco viene sempre garantita, mentre la fase di non possesso è fondata sull’idea di un pressing offensivo e del gegenpressing in fase di transizione difensiva.
In questo inizio di stagione, Paulo Dybala ha avuto diversi problemi fisici che, insieme al nuovo modulo di gioco, lo hanno penalizzato in questa prima parte.
Se consideriamo che nelle prime uscite stagionali la circolazione della palla è sembrata piuttosto lenta, Dybala potrebbe avere un ruolo estremamente importante in questa “nuova” Juventus, considerate le sue ottime capacità tecniche e di visione di gioco. A supporto dell’idea di coinvolgere molti uomini in zona d’attacco, l’argentino potrebbe essere il “grimaldello perfetto” sia per premiare gli inserimenti degli esterni sia per servire gli attaccanti in profondità.
I dati statistici nel calcio vanno sicuramente interpretati e non letti come una legge universale. Bisogna analizzare la posizione del giocatore, i principi di gioco della squadra e le sue prestazioni partita per partita. Con queste premesse, si nota una differenza tra i dati fatti registrare da Dybala nelle stagioni che abbiamo analizzato; soprattutto dal punto di vista dell’influenza sul gioco della squadra.
L’argentino, in percentuale a partita, tocca molti meno palloni rispetto alla stagione passata, sembrando spesso poco coinvolto nella manovra.
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