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Player Analysis

Player Analysis: Romelu Lukaku

14 Aprile 2021

Player Analysis: Romelu Lukaku

Intro rubrica

“Questa rubrica prende in esame attraverso la Match Analysis il singolo giocatore all’interno della gara. Partendo da un breve introduzione sulla carriera del giocatore, andremo ad osservare il comportamento in campo e quali decisioni assume in relazione ai compagni e agli avversari”.

Potenza, esplosività ma anche tecnica e intelligenza; il tutto concentrato nei 191 cm e 93 kg di Romelu Lukaku, attaccante dell’Inter e della Nazionale belga.

Cresciuto calcisticamente nell’Anderlecht, nel 2011 viene acquistato dal Chelsea per 15 milioni di euro. L’impatto nella Premier League non è dei migliori: appena 8 presenze e 158 minuti giocati senza segnare. Le successive due stagioni in prestito al West Bromwich Albion e all’Everton sono invece molto positive, tanto che nella stagione 2014/2015 l’Everton decide di riscattarlo; ed è proprio all’Everton che l’attaccante belga esplode, segnando a raffica in tutte le competizioni e diventando uno dei punti di riferimento in tutta Europa; tanto che il Manchester United lo strappa ai Toffees per 85 milioni di euro. Dopo due stagioni, in cui segna 42 gol in 96 partite con la maglia dei Red Devils, arriva la chiamata di Antonio Conte a Milano: è lui, per l’allenatore ex Juventus e Chelsea, l’attaccante giusto per vincere e riportare un trofeo sponda nerazzurra che manca da diversi anni. L’impatto è devastante. Nella sua prima stagione in Italia segna 23 gol in 36 partite di campionato, mettendo il timbro in tutte le competizioni giocate (Coppa Italia, Champions ed Europa League), pur non arrivando nessun trofeo. In questa stagione (2020/2021) continua ad essere il terminale offensivo e il principale terminale offensivo dei nerazzurri. A suon di gol sta guidando la sua squadra al primo posto e alla conquista dello scudetto.

Quello che colpisce di Lukaku è la grande affinità con Lautaro Martinez. Il belga ha dalla sua la forza, la potenza e la capacità di giocare sia spalle alla porta che attaccando direttamente la linea difensiva avversaria, mentre l’argentino è il collante tra loro e il resto della squadra: si cercano e si trovano, diventando la coppia perfetta per la squadra di Conte.

Analizziamo nel dettaglio il giocatore belga osservando due partite giocate nel corso di questa stagione: Inter-Lazio del 14 febbraio 2021 e il derby Milan-Inter del 21 febbraio 2021. Andremo a vedere principalmente il comportamento in fase di possesso e di attacco.

Come già detto in fase di presentazione, il belga è un giocatore molto imponente fisicamente e questo vantaggio viene sfruttato dalla squadra per risalire il campo. Il suo fisico gli permette di lavorare specialmente di sponda, come vediamo in questo video.

Lukaku è molto bravo nel prendere posizione rispetto al suo avversario diretto, col quale cerca sempre il contatto fisico, in modo da capire la posizione dello stesso avversario. Questo lavoro gli consente in particolare di:

  • giocare la palla sul corto sul compagno in sostegno
  • girarsi e mandare in profondità il compagno che sarà poi deputato di sviluppare l’azione
  • cercare la rifinitura al compagno mandandolo in porta

La sua dirompente fisicità, oltre che per il lavoro di sponda, è fondamentale a creare spazi per gli inserimenti dei compagni.

Nella prima clip vediamo Lukaku portar fuori posizione il proprio avversario diretto, così da dare la possibilità a Barella di occupare quello spazio e sviluppare l’azione da destra a sinistra. Nella seconda clip invece, chi si avvantaggia dei suoi movimenti è Martinez, che cerca l’inserimento dietro il belga che, muovendosi verso il centro del campo, cerca di portare via i suoi diretti marcatori e creare spazio.

Ma Lukaku non è solo forza fisica e gioco di sponda. E’ un attaccante completo, che cerca l’attacco diretto soprattutto quando si lavora in contropiede, come vediamo nel seguente video.

In tutte le clip l’Inter riparte in transizione, con gli avversari scoperti e spazi concessi. Lukaku si muove sempre partendo da destra, essendo mancino naturale, per poter convergere verso il centro e cercare o il tiro o il passaggio decisivo. Quello che impressiona è la facilità nella progressione palla al piede e la capacità di mantenere una buona velocità, dimostrando tutta la potenza dei suoi muscoli. Anche nel caso di difficoltà ad accentrarsi, come nell’ultima clip del video, riesce in progressione a saltare l’uomo e a fornire l’assist a Martinez.

Fare tanti gol significa cercare spesso la porta, ed è quello che fa Lukaku. Finora lo abbiamo analizzato considerando il gran lavoro che effettua per i compagni, ma segnare 61 gol in 87 presenze con l’Inter significa avere un particolare feeling con la porta. Il belga, infatti, calcia da tutte le posizioni.

Già nella terza clip abbiamo potuto vedere la progressione e il tiro molto preciso che gli ha consentito di siglare lo 0-3 definitivo contro il Milan. In quest’ultima lo vediamo calciare da ogni posizione, da fuori e da dentro l’area, dopo un inserimento oppure dalla classica posizione spalle alla porta, trovando quasi sempre lo specchio.

I numeri raccontano di 217 gol in 412 partite da professionista, con 69 assist; 59 gol in 91 presenze con la sua Nazionale Nelle due stagioni con l’Inter ha messo a segno 61 gol e 14 assist in “appena” 87 partite. Questi dati non rendono però l’idea di quello che rappresenta Lukaku per l’Inter, arrivato per prendere il posto di un certo Mauro Icardi.

Fin da subito si è calato nella parte, ambientandosi benissimo con compagni e tifosi (italiano eccellente tra le sue “skills”) ma soprattutto, sta facendo quello per cui è stato acquistato (per 75 milioni): fare gol.

 

 

Foto: https://footballexpress.in

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