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Teoria coaching mentale ed emotivo

“Coaching Mentale ed Emotivo”: Come sentirsi felici migliora le tue prestazioni

17 Settembre 2019

“Coaching Mentale ed Emotivo”: Come Sentirsi Felici Migliora le Tue Prestazioni

 Buongiorno a tutti. Bentornati dopo questi mesi di stop!

Spero abbiate “ricaricato le pile” in vista di questa nuova stagione!

Riprendiamo la rubrica trattando uno degli argomenti che ho più a cuore ma che viene spesso ignorato in ambito calcistico e sportivo. Sto parlando della felicità.

Questo tema, purtroppo, all’interno del mondo sportivo viene troppo spesso relegato in un angolo.

Si passa moltissimo tempo a parlare di tecnica, tattica, preparazione fisica ed atletica, di metodi per aumentare il livello di prestazione nel calciatore o atleta. Ma pochissime volte ci si pone il problema di come il calciatore o l’atleta che ci troviamo davanti si possa sentire.

Questo vale per tutti i livelli. Dalle “giovanili”, passando per le “categorie minori”, per arrivare al “professionismo dei grandi”.

Che cosa è la felicità?

Tralasciamo per un attimo la definizione più classica, che puoi trovare anche su Wikipedia, e segui il mio ragionamento.

Ecco come personalmente amo definire la felicità:

“La felicità è un processo…e come tale inizia con la scelta di agire”.

È un processo che implica la profonda conoscenza e consapevolezza di sé stessi.

Chi siamo? Chi desideriamo essere? Chi desideriamo diventare? Quali sono i nostri valori? Che tipo di impatto desideriamo avere sulla nostra vita e su quella delle persone attorno a noi? Che scopo e significato desideriamo dare davvero alla nostra vita?

Queste sono domande fondamentali che permettono di riflettere, esplorare e definire la nostra vera essenza più profonda. Ci permettono, ti permettono, di prendere contatto con i desideri che rendono la vita uno straordinario viaggio, degna di essere vissuta sempre fino in fondo.

Da qui è possibile stabilire le basi, per poi “metterci in moto” e compiere scelte e azioni in linea con il nostro essere. Infatti, sono le scelte e le azioni che concretamente plasmano la nostra realtà secondo quello che desideriamo per noi. E quando scegliamo e compiamo azioni che ci fanno sentire bene, realizzati e utili a noi stessi e agli altri, allora il risultato è il sentimento di felicità.

Quando invece viviamo assecondando la volontà o il pensiero di altri, cercando l’approvazione degli altri, corriamo il serio rischio di far nascere in noi un malessere. E il malessere si trasforma molto presto in un sentimento di infelicità.

Quindi per “essere felici”, è necessario scegliere di agire.

Non una volta, non due, ma in maniera costante e prolungata nel tempo per mettere in atto il processo che permette di rendere concreti i nostri desideri e trasformarli nella nostra realtà.

Come può la felicità migliorare le prestazioni sportive?

La felicità è un sentimento, capace di potenziare tutte le attività che vengono svolte. In ogni ambito della vita umana. Quindi anche l’attività sportiva e calcistica.

Quando ci sentiamo felici, realizzati, “al settimo cielo”, tutto quello che facciamo e viviamo diventa leggero. Non sentiamo la fatica o il peso mentale.

Ed è per questo che molto spesso vediamo giovani giocatori, con grandissime qualità, naufragare.

Vivono tutto quello che l’attività calcistica comporta (allenamenti, fatica, disciplina, costanza), quasi come una “condanna” perché molto probabilmente stanno vivendo una vita che non scelgono o che non hanno scelto loro. Una vita scelta e imposta a loro da qualcun altro.

Il calciatore che ha identificato (per mezzo delle domande ricordi?), esattamente quale significato e scopo desidera dare alla sua vita e quindi anche alla sua attività sportiva, invece darà sempre il proprio massimo in ogni situazione.

Vivrà la propria esistenza nella consapevolezza che quello che fa, ha per lui o lei, un valore che supera di gran lunga l’emozione o l’eccitazione di una vittoria. Scenderà in campo con la fortissima convinzione che l’allenamento o la partita che sta giocando, sono strumenti attraverso il quale esprimersi e realizzarsi in modo profondo.

Vivrà la fatica, la disciplina e la costanza con la leggerezza mentale che appartiene solo a chi sceglie liberamente cosa fare della propria vita. Scenderà in campo per uno scopo, il proprio scopo, ben più alto del conquistare l’ennesima vittoria o superare la squadra avversaria.

Uno scopo attraverso il quale rendere concreto il proprio significato di vita.

E nel fare tutto questo si sentirà la persona più felice del mondo!

 

Puoi visitare il sito di Giampaolo a questo Link:

Sport

Credit Immagine: https://www.calciohellas.it/

Commenti

2
  • Andrea ha detto:

    Bellissimo articolo! Ci dimentichiamo sempre che gli atleti sono persone e come tali devono essere considerati. Conoscere se stessi e quali sono le dinamiche che “muovono” ogni essere vivente, diventa il lavoro principale per noi mister. Possiamo far crescere chiunque ci troviamo di fronte purché consideriamo quali sono i driver innati in ogni persona. Esiste un metodo, che funziona da anni. Dobbiamo iniziare a metterlo in pratica anche nel mondo del calcio; a tutti i livelli!

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