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Teoria coaching mentale ed emotivo

“Coaching Mentale ed Emotivo”: Il Coaching per il calciatore

12 Marzo 2019

“Coaching Mentale ed Emotivo”: Il Coaching per il Calciatore

INTRO

Vedremo insieme tecniche e metodologie di Coaching Mentale ed Emotivo, utili ed efficaci, per allenare la mente del calciatore prima, dopo e durante la performance.

Verranno messi a disposizione degli strumenti pratici allo scopo di ottimizzare e valorizzare quanto svolto ed appreso nel training con l’allenatore e lo staff tecnico.

In questa rubrica tratteremo temi come l’allenamento del talento, la gestione delle emozioni e il  riconoscimento della giusta motivazione.

Buongiorno a tutti. In questo primo articolo vi parlerò di Coaching per il calciatore.

Che cosa si intende; quali origini ha; perché è utile.

Prima di addentrarci però, vi racconto qualcosa di me.

Mi chiamo Giampaolo Runello e sono un Coach Umanista diplomato presso la Scuola di Coaching Umanistico. Che cosa faccio?

Alleno il potenziale dello sportivo per aiutarlo a “performare” al meglio in allenamento ed in gara.

La passione per il calcio è nata fin da bambino, giocando in strada con gli amici, ed è stato quindi naturale per me unire le mie più grandi passioni: lo sviluppo personale ed il calcio, focalizzandomi sull’allenamento mentale del calciatore.

  • Che cosa si intende con Coaching per il calciatore?

Il Coaching riguarda la preparazione attentiva-emotiva e la determinazione dell’atleta.

Il Coach Sportivo si occupa sostanzialmente di allenare la forza mentale dell’atleta nell’espressione concreta di quanto appreso e sviluppato nel training tecnico con l’allenatore ed il suo staff.

Il Coaching è quindi un settore parziale dell’allenamento che va visto in ottica di ottimizzazione e valorizzazione del lavoro fisico, atletico, tecnico e tattico svolto nella preparazione alla gara e messo in pratica durante la gara.

  • Come nasce il Coaching?

Il padre del Coaching è considerato Timothy Gallwey, ex capitano ed allenatore della squadra di Tennis dell’Università di Harvard, che negli anni ‘70 inizia a studiare delle tecniche e metodologie per migliorare la concentrazione ed il rendimento dei propri giocatori.

Gallwey è convinto che “il peggior nemico” da affrontare durante una competizione sportiva è nella nostra mente.

Ogni “gioco” è quindi sia esteriore che interiore.

Gioco Esteriore: ci confrontiamo contro l’avversario o gli avversari di una squadra.

Gioco Interiore: combattiamo contro i nostri nemici interiori come ansia, paura, dubbi, aspettative.

Perché il Coaching è utile?

Il Coaching contribuisce a portare all’ottimale espressione il potenziale del singolo calciatore o della squadra anche in condizioni interne ed esterne stressanti.

Per ottimale si intende massima, migliore, più adeguata, gratificante, a seconda delle circostanze, obiettivi ed età del calciatore.

Il Coaching cura anche gli aspetti organizzativi prima della partita: l’ottimizzazione dell’atteggiamento tattico pre-partita e l’ottimizzazione dello stato pre-gara, come riduzione di stress, aumento della fiducia in sé stessi e regolazione del carico psicofisico.

Possiamo tranquillamente dire che il Coaching ed il Coach sono degli utili alleati per l’allenatore ed il suo staff per consentire al singolo ed alla squadra di creare e ricreare le più corrette condizioni emotive e mentali alla prestazione ottimale.

 

Credit Immagine: http://www.forzaroma.info/news-as-roma/i-segreti-del-mental-coach-corapi-a-schick-serviva-autostima-pastore-potrei-ribaltarlo/

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