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Rondo

Allenare la tattica collettiva con un rondo

9 Agosto 2021

Allenare la tattica collettiva con un rondo

Nell’articolo di oggi vediamo aggiornata un’esercitazione ideata e portata sul campo con una squadra di Giovanissimi e che può essere rivolta a tutte le categorie dell’attività agonistica.

Si tratta di un Rondo inserito nella fase di attivazione, per quella che è di fatto un’attivazione tecnico-tattica. L’obiettivo non è tanto preparare l’organismo all’intensità progressivamente crescente della seduta, bensì quello di introdurre, già nei primi minuti dell’allenamento, alcuni principi di gioco che il giocatore ritroverà nel corso delle esercitazioni successive.

Dal punto di vista metodologico:

  • allenare in forma “micro” (in piccole situazioni) principi che poi il giocatore ritroverà in forma “macro” (a livello collettivo). Per quello che ho potuto sperimentare nel corso delle ultime stagioni, ciò aiuta la comprensione (il riconoscimento) delle situazioni;
  • richiedere al giocatore massima concentrazione già dai primi istanti della seduta, abitua il ragazzo a mantenere livelli di attenzione sempre più alti e di protrarli nel tempo. Per quello che ho potuto osservare nel corso degli ultimi anni, l’attenzione è un fattore assolutamente allenabile. Non di rado mi è capitato di lavorare con ragazzi che ad inizio stagione faticavano a rimanere concentrati per più di 15′. Dopo un paio di mesi la loro soglia si è via via alzata.

La proposta di oggi ha un carico cognitivo piuttosto alto e non è affatto scontato un suo utilizzo già nella fase di attivazione.

Le finalità tecnico-tattico sono:

  • miglioramento della tattica individuale in fase di possesso
  • allenare il Principio di Mobilità (attraverso interscambi di posizione, creazione e occupazione degli spazi)
  • allenare lo scaglionamento offensivo (il disporsi su più linee, a differenti altezze e profondità)
  • allenare il Condurre per Provocare (“quando non ho avversari davanti a me, non ha senso passare la palla“)

Giocatori necessari: 6

Dimensioni dello spazio di gioco variabili, a seconda del livello tecnico-tattico dei propri allievi. Si predispongono tre zone verticali, di difesa, centrocampo e attacco, più un corridoio laterale all’altezza del centrocampo e dell’attacco. Il campo di gioco è quindi diviso in 4 settori.

Situazione di 4c2. Un difensore (Blu) si può muovere liberamente nelle tre zone verticali mentre l’altro è vincolato al corridoio laterale (possono però interscambiarsi); mentre gli attaccanti dovranno sempre occupare: corridoio laterale, difesa e centrocampo. L’attacco, almeno inizialmente, sarà a discrezione degli attaccanti.

L’obiettivo per gli attaccanti è quello di muovere palla nei settori di difesa, centrocampo e corridoio laterale prima di giocare palla in attacco con un passaggio obbligatoriamente filtrante (tra le due sagome), per un compagno che si è alzato nel settore più avanzato. A questo punto tornare velocemente in difesa e ricercare nuovamente l’obiettivo (senza interrompere il gioco e sempre rasoterra).

Sul corridoio laterale situazione di 1c1. Liberare il corridoio ogni volta che si gioca palla dal corridoio (possibilità di condurla dentro) Nota: non si può scendere all’altezza della difesa (la zona bianca è interdetta al gioco). Essendoci una situazione di 1c1, una delle difficoltà sarà quella di liberarsi dalla marcatura del diretto avversario per ricevere palla.

In Attacco: ricevuta e rigiocata palla, liberare il settore. “Quando mi alzo in attacco?”, sarà questo uno dei punti chiave della proposta.

Al Centro: alternanza gioco dentro-gioco fuori e smarcamento su differenti altezze per favorire la giocata verso il centro del campo.

In Difesa:Se non ho avversari che mi contrastano, conduco palla verso la zona centrale del campo“.

Se i difensori rubano palla cercano il gol nella porticina. L’esercizio si può svolgere con tre coppie.

 

Credit Immagine: http://files.laliga.es/201612/w_900x700_29221549_orh5336.jpg

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