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Ampiezza Relativa

“Ampiezza Relativa”: Il Tutto nella parte

“Ampiezza Relativa”: Il Tutto nella Parte

Si dice spesso che un allenatore sia “bravo” quando riesce a leggere una gara (numeri, contrapposizioni e blablabla). Io credo fortemente che lo sia davvero quando riesce a cogliere i dettagli in funzione della propria identità. Interviene poche volte, come un’artista che deve rifinire un’opera con precisione e maestria. Riconosce il tutto anche nella minima parte.

Quando scegli di dominare e soprattutto di controllare il gioco, non puoi permetterti di pressare senza indirizzare, i dettagli fanno la differenza ed anche un semplice aggiramento, subito sul lato debole, può costarti un titolo.

Phil Foden (classe 2000 e non è un caso che la maggior parte dei feedback siano per lui) per tre volte consecutive porta una pressione senza mai indirizzare, per due volte esce piatto e la terza in ritardo. Non sono ammesse sbavature, postura, linea di corsa, tempi, intenzioni.

Credit Immagine: https://www.dailymail.co.uk/

Nella gestione dei dettagli si costruiscono le vittorie, specialmente grazie alle letture che nascono dalla panchina. Nella lettura di ogni minima variabile si nasconde il senso più profondo dell’essere allenatore, guida, insegnante, anche e soprattutto nei 90 minuti di gara.

Per molti allenatori i dettagli non esistono, passa tutto inosservato poiché non compreso.

È un laboratorio in movimento che necessita di uno sguardo vigile, pronto ad intervenire proprio in quei dettagli che durante la settimana rappresentano la linfa vitale di un lavoro spesso maniacale. E sono sempre più convinto che è nella complessità del gioco che bisogna scavare, nelle sue trappole e nei suoi aspetti sottovalutati, per raggiungere la vera comprensione.

 

 

Credit Immagine: http://www.ilposticipo.it/

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