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In Viaggio Verso

Anderlecht Experience 2019, di Lorenzo Ripanti

10 Settembre 2019

Anderlecht Experience 2019

BRUXELLES – Mi chiamo Lorenzo Ripanti, sono un tecnico marchigiano diplomato Uefa B. Insieme ad altri miei tre colleghi: Andrea Siena, Nicolò Canonici e Marco Spoletini, abbiamo avuto la grande fortuna di volare a Bruxelles per toccare con mano la metodologia Anderlecht.

Perché proprio la società belga? La società nella quale alleniamo, la Fc Vigor Senigallia, da ormai tre anni anni condivide la filosofia e le metodologia di lavoro Anderlecht. Non si tratta di una classica “affiliazione” di puro marketing, dove ad esempio si vestono e si portano i colori bianco-malva, ma di una vera e propria collaborazione tecnica.

Noi tecnici siamo stati formati negli anni da diversi incontri formativi, sia in aula che in
campo, da tecnici e referenti Anderlecht; così come i nostri ragazzi riconoscono l’ormai celebre struttura a croce dove sviluppiamo una parte consistente delle nostre sedute di lavoro.

Carichi e motivati dalla voglia di approfondire ulteriormente il metodo con il quale tutti noi lavoriamo quotidianamente, arriviamo a Bruxelles, subito accolti calorosamente da Antonio, tecnico di origine italiana dell’under 11, che con la sua gentilezza e disponibilità ci ha guidato in questa nostra full-immersion.

In due giorni abbiamo potuto assistere agli allenamenti dell’Under 16, Under 13 (doppia seduta) e Under 11, visitando il loro centro di allenamento di Neerpede e la scuola fiamminga dove i ragazzi studiano e giocano

Vincent Kompany

VITA DA CAMPO

Premessa: siamo stati a Bruxelles i giorni 20-21-22 maggio quando la stagione volgeva al termine. Chiaramente, le attività sotto elencate vanno contestualizzate nel finale di stagione, dove viene data importanza anche all’aspetto ludico e competitivo (vedi situazioni di gioco come 1 contro 1).

La struttura di allenamento comune per tutti e quattro le sessioni visionate, si fonda su una parte iniziale di riscaldamento tecnico sulla struttura della croce, tratto distintivo della metodologia Anderlecht. Una parte centrale basata su possessi in superiorità/inferiorità numerica con sponde/jolly o giochi di posizione. Molta importanza viene poi data alla fase di finalizzazione con sviluppi di gioco semplici per arrivare al tiro in porta in diversi modi oppure con situazioni di gioco semplici (1 contro 1, 2 contro 1, 2 contro 2 in progressione didattica), presentate però in varianti sempre diverse (difensore in posizione laterale rispetto all’attaccante, difensore in ripiegamento, difensore in posizione frontale ecc.).

Altro loro tratto distintivo è che nelle situazioni di gioco complesse, come il 3 contro 2, l’allenatore richiede insistentemente ai suoi difensori di andare a giocare sempre sull’anticipo, trascurando il classico “marco-copro” , tanto caro a noi Italiani. In tal senso si può leggere una mentalità sempre propositiva e coraggiosa anche quando si difende, senza alcun timore di scoprirsi e prendere imbucate.

Quello che ci ha colpito in generale è stato il mix di stimoli che ogni allenatore ha saputo offrire ai suoi ragazzi, anche se all’interno delle varie sedute si percepisce una forte identità belga, soprattutto grazie all’utilizzo della croce, vero tratto caratteristico.

I ragazzi vengono infatti molto stimolati nella ricerca di passaggi filtranti o tracce di giocate in diagonale, utili a trovare spesso un uomo libero (ricerca continua del vertice), ma anche la capacità di pensare con molta velocità ed agire con grande immediatezza. Pare però altrettanto evidente che questa velocità di pensiero ed applicazione dei concetti viene agevolata da un grande movimento senza palla, grazie a numerosi scambi di posizione (non c’è una specializzazione dei ruoli precoce almeno fino all’U15).

Romelu Lukaku

Allo stesso tempo abbiamo notato, soprattutto nei possessi e nelle situazioni di gioco, una ricerca costante dello smarcamento alle spalle della pressione allo scopo di creare forme di superiorità posizionale, o la ricerca della superiorità numerica in zone di campo differenti, o l’occupazione degli “half-spaces”, elementi che sono propri di altre scuole di pensiero.

Interpretiamo quindi queste osservazioni in modo estremamente positivo, perché nonostante un’identità fortissima nella quale lo staff tecnico crede, c’è tanta apertura verso altri tipi di idee e filosofie che non fa che arricchire ed ampliare il bagaglio di ogni ragazzo.

Ci ha inoltre sorpreso come ogni ragazzo che arrivasse in campo, di qualunque età, con molta spontaneità e sempre con un grande sorriso, ci sia venuto a salutare stringendoci la mano a bordo campo, nonostante fossimo per loro perfetti sconosciuti.

Anche queste “piccole cose” sono importanti per capire la completezza della formazione che questi ragazzi ricevono a questi livelli.

NEERPEDE

Il quartier generale di RSC Anderlecht è nella cittadella sportiva di Neerpede, a pochi km dal centro di Bruxelles. Qui si allenano tutte le squadre dall’U15 fino alla prima squadra, mentre i più piccoli si allenano tra una delle scuole fiamminghe della città e l’Academy Anderlecht. Quando si entra a Neerpede si avverte immediatamente l’attenzione ai dettagli, a partire dalla visuale che si gode da ogni locale all’interno del centro: direttamente su uno dei 7 campi da gioco (6 in erba naturale e 1 in sintetico).

Dries Mertens

Gli spogliatoi all’interno della struttura sono stati appositamente posizionati in ordine crescente, dall’U15 fino a quello della prima squadra. I più piccoli hanno a disposizione uno spogliatoio piccolo e assolutamente “normale”. Mano a mano che crescono i ragazzi avranno spogliatoi sempre più grandi e luminosi, con tutti i comfort necessari. Il messaggio che la società manda ai ragazzi quindi è quello che con fatica, sudore e applicazioni potranno riuscire a raggiungere lo splendido spogliatoio della prima squadra. Ma questo va guadagnato!

Oltre agli spogliatoi troviamo la sala della conferenza stampa, una gigantesca palestra con frasi motivazionali e gigantografie dei giocatori simbolo formati e cresciuti nell’Anderlecht (da Kompany a Lukaku), le sale per la riabilitazione degli infortunati (con piscine e crioterapia), sala riunioni tecniche, sala svago (con biliardo, TV e ping-pong), uffici dei responsabili tecnici e uffici dell’area amministrativa. Ogni locale rigorosamente con vista campo!

Le squadre di fasce di età più piccole si allenano prevalentemente tra la Scuola Fiamminga e l’Academy. La scuola Fiamminga è la scuola che frequentano i ragazzi dell’Anderlecht, la quale dispone anch’essa di un campo in sintetico (dove abbiamo assistito agli allenamenti dell’U16 e U13) e uno in erba.

L’Academy invece si trova poco distante da Neerpede, attrezzata con un campo in erba sintetica, uno in erba naturale e un sintetico al chiuso con tutti gli spogliatoi delle squadre dall’U14 fino ai più piccoli.

Youri Tielemans

CONCLUSIONI

La fortuna di poter assistere da vicino ai loro allenamenti, con lo sviluppo portato all’ennesima potenza della metodologia Anderlecht e con le correzioni dettate da una mentalità comune, ci ha senz’altro arricchito e ci servirà senz’altro da ispirazione anche nel nostro lavoro.

Ciò che abbiamo concluso da questa esperienza, potendo assistere agli allenamenti di categorie differenti, è che avendo una visione comune, lavorando con una metodologia condivisa e in cui credere totalmente, seppur aperti all’introduzione di concetti di altre culture calcistiche, si può ampliare e potenziare il bagaglio di ogni singolo ragazzo.

L’ Anderlecht negli anni si è rivelata una vera e propria fucina di talenti (basti pensare a giocatori come Hazard, Kompany, Lukaku e Mertens, giusto per fare qualche nome) e il Belgio stesso negli ultimi anni si sta affermando come uno dei movimenti calcistici più all’avanguardia nello sviluppo di giocatori di altissimo livello.

Perché nel calcio nulla nasce per caso.

Centro Sportivo dell’Anderlecht

Credit Immagine: https://besthqwallpapers.com/it/sport/

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