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In Viaggio Verso

In Viaggio Verso Londra – La Sessione di Allenamento Parte 2 – Capitolo 6

12 Marzo 2016

In Viaggio Verso Londra – La Sessione di Allenamento Parte 2 – Capitolo 6

Sesto appuntamento con la rubrica “In Viaggio verso Londra”. Rubrica curata dal collega Stefano D’Errico, attualmente a stretto contatto con la Community dell’Arsenal.

Ben ritrovati con la rubrica “London Calling”. Ci eravamo lasciati nel precedente articolo (che potete rileggere qui) con la prima parte della seduta d’allenamento tipo, iniziata in maniera originale con l’arrival activity, e proseguita con il più tradizionale warm up. L’attività di riscaldamento che ho proposto nella mia sessione aveva un carattere decisamente globale, aspetto importante nel proseguimento dell’allenamento. Come procedere oltre?

Technical Development

In questa fase andremo a concentrare i nostri sforzi e quelli dei giocatori sul consolidamento dell’abilità tecnica di riferimento, attraverso proposte senza opposizione, o semi – opposed (non ho trovato miglior traduzione).
L’attività è sempre preceduta da un piccolo momento di confronto col gruppo, utile a creare innanzitutto un “ponte” con il problema tecnico presentato durante il riscaldamento, a maggior ragione nel caso in cui la scelta ricada su un approccio legato al gioco ed alle sue dinamiche. Questo per guidare ed indirizzare alla scoperta degli elementi tecnici utili alla risoluzione del problema stesso, condividendo attivamente coi giocatori obiettivi, sottobiettivi e criteri di successo, una strategia motivazionale di sicuro impatto, che abbraccia le più moderne teorie nel campo dell’apprendimento.

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A seguito di ciò, e con una consapevolezza ed un focus specifico e mirato nel gruppo, viene proposta l’attività, che non può limitarsi al semplice “spiegare il gioco e via andare”. Compito del coach deve essere infatti quello di assecondare le esigenze del gruppo, in questo caso in termini di elaborazione delle informazioni, fornendo una serie di canali comunicativi ai quali ogni giocatore può trovare il proprio personale ed ideale accomodamento. Oltre alla spiegazione verbale quindi, ci si può avvalere di lavagne, fogli, immagini, video, dimostrazioni ed esempi pratici, combinando più stili d’apprendimento. Detto ciò, possiamo passare all’esercitazione.

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La proposta è intitolata “Passing & Movement”. In un quadrato di 18×10, 12 giocatori si dispongono metà sul perimetro senza palla e metà all’interno del quadrato con il pallone. I giocatori nel mezzo giocano palla al giocatore fuori, il quale riceve, entra nel quadrato e fa lo stesso con un altro compagno.

Analisi: l’impostazione dell’esercizio è molto semplice, ma dal mio punto vista estremamente efficace. Il livello di interferenza è medio-alto, dovendo ogni giocatore eseguire diverse skills in maniera random, e da posizioni diverse, aspetti orientati dalla logica del gioco, e che possiamo inserire nel “technical corner” del nostro modello di riferimento, in cui l’elemento “movement” rappresenta il topic principale (suggerito dall’impostazione dell’attività).

Buona intensità vista l’assenza di code o pause non programmate, così come la sollecitazione in termini di motricità e coordinazione, variabili del “physical corner”. Ponendo poi l’accento sullo “psychological corner”, le decisioni da prendere sono molte e abbastanza specifiche, il coinvolgimento di tutti assolutamente assicurato, così come la facilità nella gestione delle differenze nel gruppo e soprattutto degli errori, avendo l’opportunità di correggerli con un colloquio individuale con il giocatore, nel rispetto della sua stima personale, del suo stile motivazionale e del lavoro degli altri. Infine il divertimento assicurato, e l’aspetto comunicativo incentivato dalla dinamica interna del gioco (e rafforzato ovviamente dal coach), consentono di completare l’ultimo corner, quello “social”.

Progressioni e Variazioni: obiettivo è consentire al gruppo di scoprire tutti gli elementi che compongono l’obiettivo tecnico finale. Parlando di “movimento senza palla”, le varianti che ho proposto sono state:

*dopo ogni passaggio al mio compagno fuori, mi muovo in un nuovo spazio sul perimetro non occupato. Il focus qui passa sulla ricerca di uno spazio nuovo grazie al movimento

* “Qual è un elemento indispensabile che garantisce l’efficacia di un movimento?” alternando, come in questo caso, gli stili d’insegnamento, da uno più direttivo ad uno più domanda-risposta, scopriamo coi giocatori la necessità di muoversi con velocità in un nuovo spazio. Ora, quindi, dopo ogni passaggio trovo un nuovo spazio a velocità sostenuta, con un tempo limite di 2/3 secondi. Quest’aspetto, di riflesso, aumenterà globalmente la difficoltà dell’esercitazione

*Tutti i giocatori dentro il rettangolo, ora composto da 4 settori. Divido i giocatori in squadre, che si scambiano palla tra loro, mantenendo equilibrio nell’occupazione dello spazio, e muovendosi di settore in settore dopo ogni passaggio

*Il focus finale è sul timing del movimento. Se dopo 3 secondi non riceve palla, il giocatore deve cambiare zona trovandone un’altra più utile al suo scopo. Dopo aver ricevuto e giocato, cambia settore.

L’accenno di questa parte era ovviamente sull’ottimizzazione tecnica, un must della filosofia Arsenal verso quelli che sono i canoni suggeriti da Arsene Wenger.

Sono proposte a forti tinte analitiche, ma che grazie ad un’interferenza medio alta, consentono sempre di mantenersi vicine al modello prestativo del gioco.
Scopriremo nell’appuntamento della prossima settimana come proseguire oltre nella nostra sessione!

Credit Immagine: http://www.papinobello.com/wordpress/wp-content/uploads/2015/02/lavorare_londra_olimpiadi.jpg

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