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In Viaggio Verso

“Vado in Spagna” – Capitolo 7, di Claudio Misani

25 Giugno 2018

“Vado in Spagna” – Capitolo 7, di Claudio Misani

Nel corso di questi anni ho sempre dato spazio alle esperienze di amici e colleghi che sono emigrati all’estero in cerca di fortuna o, più semplicemente, di riconoscimenti personali che nel nostro paese faticano a raggiungere.

Oggi è il turno del collega Claudio Misani che, in questa rubrica, ci racconterà della sua avventura in Spagna.

In questo capitolo parlerò della mia esperienza al corso Uefa B (o Nivel Base) che sto seguendo ormai da tre settimane, presso la sede della Federazione Català di calcio a Barcellona.

Partendo dal presupposto che non conosco l’attuale linea guida dei corsi Uefa B in Italia, mi limiterò solo a spiegare com’è strutturato in Spagna il corso e le impressioni che ho avuto in questi primi giorni, senza voler fare nessun tipo di comparazione.

L’Uefa B a cui sto partecipando viene chiamato “di tipo intensivo”, perché in due mesi (dal 5 giugno al 5 agosto) per 5 giorni alla settimana, si sviluppano tutte le materie del programma.

Esiste poi la formula più “leggera”, in cui il corso dura 6 mesi e si fanno 2-3 lezioni a settimana; questa alternativa è però possibile solo durante la stagione calcistica (settembre-maggio).

Come detto in un precedente articolo, la federazione organizza quasi sempre due corsi paralleli, uno alla mattina e uno al pomeriggio, in modo da permettere a tutti di poter partecipare in base alle proprie esigenze lavorative.

La flessibilità della federazione è sicuramente una cosa che mi ha impressionato; infatti, se uno è iscritto al corso mattutino può, in base alle sue esigenze (e comunicandolo per tempo alla federazione), spostare le sue lezioni al pomeriggio oppure in un’altra sede.

Alcuni alunni fanno il “doppio corso”, nel senso che al mattino seguono le lezioni in una sede e nel pomeriggio si spostano in un’altra, per portarsi avanti con lavori ed esami.

Le materie sono in totale 15. Per ogni materia bisogna consegnare il “quaderno dell’alunno”, in cui vanno annotate durante le attività pratiche i concetti trattati; spesso si tratta di disegnare esercizi e appuntarsi le tematiche affrontate. Inoltre c’è anche da produrre un “lavoro finale” e ovviamente sostenere l’esame. Il punteggio finale della materia dipenderà non solo dal voto dell’esame ma anche da come si sono svolti gli altri 2 compiti.

Gran parte delle materie hanno una durata breve (anche solo di 4 ore), perché trattano solo una parte di un’area più ampia: per esempio Leadership, Psicologia del Calcio, Filosofia e Didattica del Calcio fanno parte dell’area Psicologia, ma vengono divise in modo che tutti possano capire e imparare i concetti principali.

L’Uefa B, come detto, viene chiamato Nivel Base (Livello Base). Essendo aperto a tutti, le classi sono molto eterogenee e per questo motivo si cerca di dividere e semplificare le tematiche il più possibile (per renderlo comprensibile a chiunque).

Le lezioni hanno una durata di 4 ore: dalle 10 alle 14 per il corso mattutino e dalle 15 alle 19 per il corso serale. Si alternano lezioni teoriche con lezioni pratiche su campo. Spesso, durante queste 4 ore, i professori lasciano delle “finestre temporali” per poter eseguire attività che poi si devono consegnare alle successive lezioni, in modo da ridurre il lavoro da fare a casa.

Questo corso è riferito alle categorie di F7 (quindi fino ai 12 anni) e ha come obiettivo finale quello di insegnare a creare esercitazioni in base ad obiettivi prestabiliti.

Alcune materie non vengono minimamente trattate, come per esempio la preparazione fisica, perché fanno parte di un livello più avanzato (Uefa A) e risultano inesistente nei bambini. La mia impressione è che l’intento della federazione sia di creare un percorso formativo in cui ad ogni livello si trattano argomenti di cui non si è parlato precedentemente (evitando in questo modo anche fastidiose ripetizioni di argomenti affrontati in corsi precedenti).

Seguendo questa logica, la federazione spagnola apre i corsi a tutti, senza prerequisiti, con la chiara volontà di formare allenatori e non creare una “classe di privilegiati”.

Per ottenere il patentino Uefa B non basta però superare tutti gli esami entro 18 mesi, ma bisogna anche fare 3 mesi di pratica presso una società che abbia un allenatore con almeno l’Uefa A, che farà da tutor.

Sono esclusi da questa parte pratica coloro che hanno l’Uefa C o che hanno la Laurea in Scienze Motorie.

Inoltre, i Laureati in Scienze Motorie, Psicologia e Infermeria, sono esentati dalla partecipazione ad alcune materie in quanto già trattate durante il loro percorso di studi universitario.

Una materia interessante che abbiamo concluso questa settimana è stata quella di “nuove tecnologie”, in cui si insegna in maniera basica ad utilizzare Excel, Power Point e Movie Maker, in modo da dare ulteriori strumenti ad allenatori che non hanno la possibilità di lavorare in società professionistiche, con grandi mezzi a disposizione.

La mia impressione dopo queste prime 3 settimane è molto positiva. Le lezioni non sono eccessivamente pesanti, in quanto vengono sempre alternate attività da campo e di aula, cosa che permette di assimilare meglio i concetti.

Concludo dicendo che i professori sono ragazzi giovani che non superano i 30-35 anni di età, con una grande umiltà e voglia di trasmettere competenze e questo permette alla Federazione Catalana (o meglio alla Spagna) di essere al livello calcistico in cui si trova ora.

 

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