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Primi Calci e Piccoli Amici

Attività di Base: Duello 1 contro 1, stimoliamo il Canale Visivo

30 Ottobre 2013

Attività di Base: Duello 1 contro 1, stimoliamo il Canale Visivo

Nell’articolo di oggi vediamo aggiornata una proposta pubblicata per la prima volta su Ideacalcio nell’ottobre 2013 e che ho portato sul campo con una squadra di Primi Calci all’ultimo anno.

L’esercitazione in sé è molto semplice nella sua comprensione e preparazione, ma racchiude la possibilità di concentrarci particolarmente sul duello 1 contro 1, stimolando – con una variante – il canale visivo.

Il numero di elementi coinvolti è di 8, max 10. Con numeri maggiori aumentano eccessivamente i tempi morti, finendo per rendere la proposta poco coinvolgente e divertente per gli allievi. Meglio quindi pensare di idearla su due campi di gioco se disponiamo di numeri elevati.

Le dimensioni del campo di gioco variano a seconda di quelle che sono le capacità degli allievi. Io ho lavorato su un 15×20 (l’orientamento del campo può essere in verticale o in orizzontale).

Ai quattro angoli del campo posizioniamo due porticine per squadra, formate con dei coni, larghe circa 3 metri. Le porticine saranno di due colori differenti, opposte in diagonale. Questo aumenterà in minima parte il carico cognitivo dell’esercitazione.

Posizioniamo le due squadre in fila, in mezzo alle due porticine. Davanti alle due fila posizioniamo un piccolo ostacolino (over).

Piccoli Amici Pulcini 1v1 su 2 porte

Al via dell’istruttore il primo giocatore di ogni squadra dovrà superare l’ostacolino ed entrare in campo per contendersi la palla messa nel mezzo dal tecnico. L’obiettivo è quello di portare palla a meta in una delle due porticine della squadra avversaria, quelle davanti a noi. Se il difensore recupera palla s’invertono immediatamente i ruoli.

Dall’azione successiva in poi, l’istruttore giocherà palla verso la squadra in svantaggio. Nel caso di nuova parità, giocherà palla nel mezzo

Osservazione: l’istruttore dovrà incentivare in tutti i modi l’esecuzione di finte e dribbling per il superamento dell’avversario. E’ chiaro che per farlo bisognerà prima aver lavorato anche in modo analitico, nelle sedute precedenti, su alcune gestualità tecniche che permettano al bambino di acquisire un minimo di padronanza.

Durante il duello possiamo assegnare punti Bonus in caso di dribbling particolarmente brillanti, oppure annullare il punto a meta se l’avversario non è stato superato con estro e fantasia.

VARIANTI

Una prima variante può essere quella di chiamare il colore della porticina sulla quale si può ottenere il punto, oppure il colore sulla quale non si può ottenere il punto; oppure ancora, il colore sulla quale il punto vale doppio.

Una seconda variante, un po’ più difficile perché stimola l’allievo a raccogliere informazioni durante il duello, è quella che vede il tecnico indicare il colore richiesto alzando una casacca.

Osservazione: tenevo in mano una casacca (del colore di una delle due porticine). Se non facevo niente, i due giocatori dovevano portare la palla nell’altro colore; se invece alzavo la casacca dovevano andare nella porticina del colore della casacca.

Piccoli Amici Pulcini 1v1 su 2 porte(2)

Osservazioni: come ho già detto in altri articoli, in cui parlavo del mio gruppo di Primi Calci (2006), ho un gruppetto piuttosto avanti dal punto di vista tecnico-coordinativo per quella che è la loro età. E’ stato quindi molto interessante vedere come i bambini conducessero palla a testa alta, ricercando la mia posizione e l’eventuale casacca.

Come ho già detto, l’esercitazione in è abbastanza semplice nella sua struttura. E’ chiaro però come la seconda variante (la casacca) incrementi il carico cognitivo dell’esercizio (coinvolgendo maggiormente il canale visivo). Coi bambini un po’ più in difficoltà possiamo alzare la casacca ancor prima che giungano sul pallone, in modo tale da non essere concentrati su due obiettivi ma su uno soltanto.

L’istruttore deve in tutti i modi incentivare l’esecuzione di finte e dribbling, dando dei feedback positivi sia in caso di successo che di insuccesso, stimolando l’allievo a riprovarci con ancor più coraggio.

Le dimensioni del campo di gioco dovranno permettere al bambino di avere tempo e spazio per effettuare le sue giocate. Quando n futuro diventeranno abili in questo, allora potremmo ridurre lo spazio di gioco.

 

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