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Sezione Portieri

Portiere – Tuffo rasoterra: Proposta per i Portieri della Scuola Calcio, di Matthias Castiglioni

26 Ottobre 2018

Portiere – Tuffo rasoterra: Proposta per i Portieri della Scuola Calcio

Cari lettori, oggi vorrei proporre un esercizio per i portieri della scuola calcio che può anche essere adattato per atleti più evoluti.

Chiaramente questa esercitazione deve essere proposta nel momento in cui riteniamo che i nostri portieri abbiamo acquisito sufficienti abilità per eseguire il fondamentale tecnico del tuffo rasoterra.

Definiamo “tuffo” quel fondamentale che prevede una perdita volontaria di equilibrio dalla posizione eretta per andare ad intercettare una palla che, a causa della velocità e/o distanza dal portiere, non può essere afferrata dalla posizione ortostatica di attesa.

Il fondamentale del tuffo può essere classificato sia in relazione alla traiettoria della palla (mezza altezza, rasoterra, o alto), sia in relazione alla distanza della posizione in cui il portiere si trova (leva-gamba, senza spinta, con spinta).

La difficoltà maggiore per un portiere di calcio la si osserva nel momento in cui deve trovare la giusta soluzione, o meglio il giusto passo di preparazione al tuffo, per andare ad intercettare il pallone.

E allora come allenarlo?

Nella proposta di oggi andremo a sollecitare i portieri nella scelta del passo adeguato, mantenendo stabile la traiettoria della palla (rasoterra), ma variandone la distanza dalla posizione di attesa del portiere.

Esecuzione

Viene preparato un campo, indicativamente 15x15m (le dimensioni variano in rapporto all’età e alle abilità tecniche dei portieri), e vengono posizionate 3 porte direzionate fra loro, con un nastro che collega i due pali all’altezza di 50 cm dal suolo.

In ognuna delle porte si posizionerà un portiere che sarà libero di calciare nelle due porte “avversarie” a propria discrezione, con il solo vincolo di direzionare la palla al di sotto del nastro, mantenendo quindi una traiettoria pressoché rasoterra.

Il portiere che riceve il tiro andrà a compiere il tuffo di intercettamento del pallone e potrà a sua volta segnare ai compagni.

Nel momento in cui portieri hanno compreso a pieno la proposta, è possibile variare le dimensioni delle porte differenziandole tra loro in relazione alla modalità di tuffo che proponiamo:

  • una porta di dimensioni ridotte (2m) prevederà l’utilizzo preferenziale del tuffo leva-gamba;
  • la porta “media” (3,5-4 metri) solleciterà il tuffo senza spinta;
  • mentre la porta “larga” andrà ad allenare il tuffo con spinta.

Chiaramente è opportuno far provare ai portieri tutte e tre le proposte al fine di sensibilizzarli nella scelta del tuffo adeguata alle dimensioni della porta in cui si troveranno.

Osservazioni

Fondamentale sarà osservare se i nostri portieri nelle tre porte eseguiranno la corretta modalità di tuffo per intercettare il pallone con il massimo allungamento degli arti superiori verso il punto in cui ipotizzano avverrà il contatto con la palla. Uno dei principali errori nella didattica del tuffo è infatti intercettare il pallone con le braccia non completamente distese, causata essenzialmente da una eccessiva spinta iniziale nel momento del caricamento.

Conclusioni

Questa proposta ha come obiettivo sollecitare l’apprendimento della corretta scelta di tuffo in relazione alla distanza della palla: se, nella programmazione delle nostre sedute di allenamento, andremo a presentare esercitazioni che abbiano come obiettivo la differenziazione della spinta nel fondamentale del tuffo, sicuramente in situazione di gara i portieri avranno maggiori possibilità di riuscire ad eseguire questo fondamentale in maniera sicura, efficace e, non da ultimo, economica.

Credit Immagine: http://www.allfootball.it/blog/crescere-da-numero-uno/23-7-2015/labc-della-parata-in-tuffo

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