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Proposte Integrate

Scuola Calcio. Esercitazione integrata: superiamo la paura del contatto fisico

12 Luglio 2023

Scuola Calcio. Esercitazione integrata: superiamo la paura del contatto fisico

Nell’articolo di oggi vediamo aggiornata un’esercitazione portata sul campo con una squadra di Pulcini U11 e rivolta a mio avviso inoltre alle categorie Primi Calci, Esordienti e Giovanissimi.

Accettare il contatto fisico con l’avversario è un fattore fondamentale arrivati soprattutto in attività agonistica, quando intensità, contrasti e agonismo inizieranno ad aumentare molto velocemente. Quello che negli anni ho osservato, alla guida di squadre della scuola calcio, è quanto alcuni giocatori soffrano mentalmente il possibile scontro con il rivale.

Se pensate sia una questione che riguarda i giocatori più piccoli fisicamente, vi sbagliate, o meglio, non sempre è così. Delle squadre ad esempio allenate nel corso degli ultimi anni nella categoria Giovanissimi, due degli elementi più bassi in rosa affrontavano qualsiasi situazione (allenamento o partita che fosse) col “veleno in corpo”, andando allo scontro con avversari più grossi di loro anche di 30cm.

Da anni sostengo come la paura del contatto fisico debba essere superata e accettata fin dalle categorie più piccole, andando oltre una tirata di maglia o a mezzo fallo; se c’è una cosa che infatti non sopporto è chi si ferma al minimo contatto (se a farlo sono i bambini, tanto meno) o l’allenatore che fischia qualsiasi cosa.

Negli anni ho adottato strategie differenti, come ad esempio il non fischiare mai (⚠️ il fallo violento non è mai accettato e si finisce sotto la doccia) o adottare situazioni di gioco a numeri ridotti esasperando il contatto fisico (come ad esempio in un 1v1), con strattonate di maglia anche clamorose che, seppur magari vi sembrerà strano, in allenamento vengono accettate e digerite ben presto. Qualcuno dirà: “eh ma in partita?” Col tempo anche i bambini imparano a capire cosa è concesso e cosa no, auto-limitandosi quanto si deve.

Sempre a tal proposito voglio anche sottolineare come le “polemiche” nascono sempre quando il confronto tra due compagini è impari, poiché nei tanti confronti disputati con realtà professionistiche, la filosofia è proprio quella del non fischiare mai; a meno di falli clamorosi.

Nel corso degli ultimi due anni mi è capitato di proporre situazioni simili all’esercitazione che vediamo nel contributo di oggi (dal rugby ad altri giochi di contatto), trovando sempre grandissimo entusiasmo da parte degli allievi (siano essi bambini o ragazzi).

Formare due squadre e preparare due percorsi simmetrici. Un pallone per ogni allievo.

Es. Tecnico Motoria guida della palla e contatto

Al via dell’allenatore i primi due allievi partono in guida della palla tra quattro coni distanti 1 metro l’uno dall’altro. All’uscita il giocatore rosso calcia col destro nella porticina alla sua sinistra mentre blu fa viceversa.

Subito dopo il passaggio i due giocatori sprintano fino ad un cono posto a circa 10 metri e lo aggirano dalla parte esterna per poi tornare indietro. Al ritorno, a circa metà tragitto, gli allievi dovranno contendersi il pallone posto nel cerchio con l’obiettivo di raccoglierlo con le mani e portarlo a meta (zona del quadrato bianco in figura).

L’allievo che non raccoglie il pallone potrà comunque impedire la meta bloccando, in tutti i modi possibili (⚠️ l’azione violenta non è contemplata), l’avanzamento del rivale fino a metterlo a terra (placcaggio). Una volta che l’avversario è a terra il gioco si ferma.

Viene assegnato 1 punto per il gol nella porticina e 1 punto per la meta.

VARIANTI

📌 A metà esercitazione si inverte la posizione delle 2 squadre, così che i blu possano calciare col dx nella porticina e i rossi col sx.

📌 E’ possibile condizionare la guida della palla in slalom: libera, solo dx, solo sx, solo interno, solo esterno, suola, ecc..

📝 Considerazioni finali

Dal punto di vista fisico l’esercitazione mira ad allenare la rapidità, utilizzando distanze brevi e sfruttando la competizione con l’avversario.

L’esercitazione ha tuttavia la finalità principale di spronare gli allievi a superare la paura del contatto fisico inserendo regole che “dovrebbero” garantire un elevato contenuto ludico. E’ consigliabile posizionare i bambini più timorosi uno contro l’altro e far svolgere l’esercitazione su di un terreno non troppo duro.

Da non trascurare neppure gli elementi di tecnica calcistica: guida della palla e trasmissione nella porticina.
Nonostante la proposta sia durata ben 20′, i bambini al termine erano dispiaciuti che fosse già terminata.

  • 110 pagine

    Quando si parla di allenamento integrato si intende l’unione di elementi tecnico-tattici con quelli fisico/condizionali. Esso non è certamente semplice da attuare poiché richiede conoscenze, competenze e talvolta uno staff (preparatore e vice-allenatore su tutti) che lavori in stretta sintonia al fine di ideare e strutturare esercitazioni in cui i vari aspetti del gioco vengono legati tra loro.

    di Diego Franzoso
    20,00 

photo credit: Musselburgh 3rd XV Vs Ross High 2nd XV_1107 via photopin (license)

Commenti

1
  • Domenico ha detto:

    Ciao volevo chiederti se hai qualche proposta didattica per superare la paura del contatto fisico anche per i ragazzi di 13-14anni(giovanissimi).Grazie

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