Match Analysis: Giocarealle Spalle della Pressione Avversaria nel Betis di Quique Setièn
La parola a Mattia
In questo articolo ho deciso di analizzare il Betis, squadra rivelazione della Liga e dell’Europa League, attraverso uno dei Principi del Juego de Posiciòn.
La squadra inizia la fase offensiva principalmente partendo dal basso anche contro avversari tecnicamente più forti e che eseguono un pressing ultra-offensivo.
Il Betis costruisce con 3 giocatori disposti in ampiezza relativa + 2 giocatori in ampiezza assoluta. Nella zona centrale e nei mezzi spazi (half spaces) l’intento è quello di occupare il campo con 5 giocatori disposti ad altezze differenti e che garantiscono più soluzioni e linee di passaggio al portatore di palla.
Il tutto avviene in un contesto dinamico dove l’interscambio posizionale è regolato da tre fattori: palla, compagno e avversario.
Uno dei principi del gioco di posizione è quello di rompere le linee e passare il pallone solamente di fronte a una pressione avversaria.
“La cosa fondamentale è che l’ala e il terzino non siano mai nello stesso corridoio di gioco”.
Tratto da Herr Pep, di Martin Perarnau
Per questo motivo uno scaglionamento offensivo con due giocatori sulla linea laterale è controproducente e inutile. Da qui nasce l’idea degli esterni interni o dei falsi terzini, che entrano dentro al campo.
L’obiettivo del Betis è ottenere una superiorità posizionale, cioè una superiorità (non più solamente numerica) in una determinata porzione di campo, che avviene attraverso la ricerca dell’uomo libero (hombre libre) alle spalle della pressione avversaria: un giocatore libero disposto in una zona più alta di campo, servito da una verticalizzazione o da un cambio di gioco, che abbia tempo e spazio per avanzare.
“Questo gioco consiste nel generare superiorità alle spalle della linea di pressione avversaria”.
Juanma Lillo
Come si vede nel video, attraverso la pausa o il condurre per generare l’uomo libero è possibile ricercare uno smarcamento alle spalle dell’avversario che permette di rompere linee di gioco ed essere pericolosi nella giocata successiva.
Smarcamento alle spalle della pressione avversaria pic.twitter.com/RxP3qupFUJ
— Mattia Casella (@casella_mattia) January 9, 2019
La parola a Diego
A dir la verità sono stato piuttosto indeciso sulla scelta dell’esercitazione da inserire in questo articolo; non tanto per mancanza di idee, quanto piuttosto per l’abbondanza.
Il giocare alle spalle delle linee avversarie (concetto che deve essere inteso sia CON, sia SENZA la palla) è uno dei Principi fondamentali del Gioco di Posizione e personalmente uno dei miei più cari. Alla fine ho optato per un’esercitazione che ho svolto sul campo la scorsa settimana e in forma ridotta.
Giocatori necessari: 10. Possibilità di aumentare il numero di elementi nella zona centrale del campo.
Campo di gioco diviso in tre zone, con quella centrale più piccola delle due zone esterne.
Giocatori schierati in posizione e inizialmente zonati in fase di possesso; sempre zonati in fase di non possesso (si difende esclusivamente nel proprio settore). Ogni squadra schiera 2 difensori, 1 centrocampista e 2 attaccanti (nelle rispettive zone).
L’obiettivo è il medesimo per entrambe le squadre: assicurarsi il mantenimento del possesso muovendo la sfera da una zona esterna all’altra (non passando obbligatoriamente per il centro); guadagnando 1 punto ogni volta si riesce a ricevere palla in una delle due linee di ricezione (zone rosa).
I difensori possono condurre nella zona centrale per liberare il proprio centrocampista. Il centrocampista può anch’esso conquistare la zona successiva in conduzione (non entrare nella zona da dove ha ricevuto palla).
Si gioca a tocchi liberi.
FOCUS:
- utilizzo della conduzione per generare l’uomo libero;
- apparire come uomo libero (sul passaggio in verticale);
- giocare alle spalle delle linee avversarie (sia con che senza palla);
- movimenti contrari nelle due zone esterne;
- utilizzo del terzo uomo per sfuggire dalla pressione;
Credit Immagine: https://www.alfredopedulla.com/ora-ufficiale-quique-setien-tecnico-del-betis/