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Performance Studio

“Performance Studio”: Theo contro Hakimi

28 Gennaio 2021

“Performance Studio”: Theo contro Hakimi

In questa rubrica andremo ad analizzare nel dettaglio le prestazioni medie di diversi calciatori. Attraverso l’analisi di gioco andremo a leggere i dati statistici dei calciatori e daremo una giustificazione alle loro prestazioni. Evidenzieremo inoltre punti di forza e punti deboli, mettendoli in relazione alla fase di possesso e non possesso.

Nel corso di questa prima parte di stagione, 2020/21, Theo Hernandez (AC Milan) e Hakimi (Inter), si sono distinti per la loro grande capacità di incidere in zona offensiva e in più di un’occasione ci si è chiesti chi tra i due sia più forte e per quali ragioni.

Nel corso di questo articolo andremo a paragonare, dati alla mano, i due talenti “milanesi”.

THEO HERNANDEZ

Il giocatore francese, dopo un primo anno in prestito, è stato acquistato a titolo definitivo per una cifra vicina ai 20 milioni di euro. Theo Hernandez è dotato di un’ottima tecnica individuale – in particolare nel dribbling – e di una grande velocità in progressione, che gli permette, accentrandosi per vie interne, di creare non poche difficoltà alle squadre avversarie. Hernandez agisce in uno scacchiere tattico ben studiato da Pioli e dai suoi collaboratori. Possiamo infatti osservare come in molte occasioni si alzi in fase di costruzione, facendo entrare dentro il campo l’ala davanti a sé (il più delle volte una seconda punta abile a dialogare con il centravanti). Sull’altro lato l’ampiezza è invece garantita dall’ala opposta, mentre l’esterno di difesa di parte rimane inizialmente più prudente. La propensione offensiva dell’esterno mancino rossonero viene giustamente sfruttata dal tecnico e dai compagni, soprattutto contro squadre che agiscono uomo contro uomo in fase di non possesso. In questi frangenti è Frank Kessie ad aprirsi in ampiezza, fuori linea, permettendo ad Hernandez di avanzare e di rendersi pericoloso in zona offensiva.

HAKIMI

Acquistato per circa 40 milioni dal Real Madrid, il calciatore di origine marocchina è dotato di grande velocità, pregevoli letture nell’impostazione del gioco e abilissimo negli inserimenti senza palla. Dopo un’iniziale difficoltà, il giocatore ex Borussia Dortmund si è integrato molto bene nei meccanismi di Antonio Conte. La squadra nerazzurra predilige una costruzione dal basso finalizzata a creare spazio dietro alla linea difensiva avversaria per attaccare la profondità. L’Inter ricerca con frequenza le fasce laterali per rifinire per i propri attaccanti, oppure, in alternativa, ricercare delle rotazioni, come nel caso tra centrocampista e il quinto, (se Hakimi occupa l’ampiezza sarà il centrocampista centrale ad inserirsi sfruttando lo spazio lasciato libero dall’attaccante; in caso contrario questo inserimento verrà fatto dal calciatore marocchino). In fase di non possesso la linea difensiva si dispone con 5 elementi, con gli esterni impegnati ad accettare e vincere i duelli individuali.

Dati offerti dalle piattaforme Understat, Whoscored e Kickest.

Come potete osservare abbiamo raccolto molti dati sia quantitativi che qualitativi. Da questi si possono evincere principalmente due cose: l’overperformer dei due talenti in fase offensiva e la possibilità di migliorare i dati in fase difensiva.

Infine, non si può non notare la grande centralità e l’importanza di Theo Hernandez nel gioco del Milan; basti guardare i tanti passaggi e dribbling che ha effettuato a questo punto della stagione.

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