“Performance Studio”: Pirlo a confronto con il passato
In questa rubrica andremo ad analizzare nel dettaglio le prestazioni medie di diversi calciatori. Attraverso l’analisi di gioco andremo a leggere i dati statistici dei calciatori e delle squadre, dando una giustificazione alle loro prestazioni. Evidenzieremo inoltre punti di forza e punti deboli, mettendoli in relazione alla fase di possesso e non possesso.
In questo articolo andremo a confrontare la Juventus di Pirlo con quella di Sarri e con l’ultima Juve di Massimiliano Allegri. All’inizio di questa stagione il presidente Agnelli ha voluto dare una scossa alla squadra, comprando diversi giocatori giovani ma di talento (si pensi a Chiesa, Kulusevski, Arthur, Mckennie) e affidando la guida tecnica ad un allenatore giovane ma con nessuna esperienza, che potesse tuttavia avere la fiducia dello spogliatoio.
Fino a questo momento non è andata nel migliore dei modi e lo possiamo subito evidenziare con i dati.
Sarri sostituì Allegri proprio per portare un gioco più spettacolare ed idee innovative. Non fu così e dopo diversi tentativi di utilizzo del 4-3-3, il tecnico ex Napoli si convertì ad un 4-3-1-2 per tutto il resto della stagione. La squadra di Pirlo utilizza invece un 4-4-2 molto fluido, che in fase di possesso di trasforma in un 3-5-2. Nonostante questo approccio moderno, la Juve in questi mesi ha trovato molte difficoltà sul piano del gioco, sia nel mettere in campo quanto chiesto dall’allenatore sia nel riuscire a farlo con continuità.
Partendo subito dai punti fatti in campionato possiamo evidenziare quanto la media della Juve targata Pirlo sia inferiore rispetto alle altre due compagini (2 punti a partita contro i 2,18 di Sarri e i 2,36 di Allegri). I dati più incoraggianti li troviamo nel numero di gol segnati a partita, mentre per media di tiri a partita vince la Juventus Sarriana con 17,9. Numeri che possono essere letti come un segnale d’allarme sono la percentuale di conclusioni verso la porta e gli xg prodotti, dove vince di nuovo la Juve di Sarri, con quella di Pirlo con valori più bassi in entrambi i casi, mentre è prima per xa prodotti.
Questi primi dati sottolineano la difficoltà della squadra di Pirlo nel trovare la giocata negli ultimi metri di campo, dove tuttavia arriva spesso con molti uomini.
CIRCOLAZIONE DEL PALLONE
La Juve di Sarri, così come quella di Pirlo, prediligeva palleggiare sul corto per risalire il campo in maniera compatta, per mantenere un dominio territoriale e numerico. Entrambe cercavano/cercano di mantenere la squadra corta per cercare di cogliere impreparati gli avversari con una passaggio alle spalle della linea difensiva. Per quanto riguarda invece Juventus di Massimiliano di Allegri, questa preferiva per lo più risalire il campo rapidamente, con diverse verticalizzazioni per attaccare la squadra avversaria oltre la linea difensiva, mediante gli inserimenti degli attaccanti o dei centrocampisti.
Questo fattore è molto evidente anche nell’analisi dei dati, dove possiamo trovare la Juve di Pirlo e Sarri, rispettivamente prima e seconda per media di passaggi a partita e passaggi corti completati, mentre quella di Allegri è prima per passaggi lunghi e passaggi negli ultimi 30 metri avversari.
Un dato che va sottolineato è quello dei cross, dove abbiamo Pirlo e Allegri quasi alla pari; numeri che la Juventus del neo tecnico juventino ha alzato vertiginosamente nelle ultime apparizioni, a sottolineare sempre di più la difficoltà nel colpire le squadra avversarie nella zona centrale del campo e con le difese schierate (complice anche il possesso palla ragionato e compatto della squadra che permette agli avversari di avere più tempo per posizionarsi in fase difensiva).
FASE DIFENSIVA
Per quanto riguarda la riconquista del pallone possiamo trovare delle analogie tra la Juventus di Pirlo e quella di Sarri, considerato che entrambi cercano un pressing alto ed un immediato recupero del pallone. Al contrario, il tecnico livornese utilizzava il pressing come un’arma contestualizzata in base alla partita e, nella maggior parte dei casi, cercava di ricompattare la squadra dietro la linea della palla per evitare di scoprirsi troppo, non concedendo il contropiede agli avversari.
La Juventus di Allegri è sicuramente la migliore per media gol concessi a partita però possiamo evidenziare come attualmente la Juventus di Pirlo subisca meno tiri.
Un dato che invece sottolinea la scelta di un atteggiamento di gioco simile di Pirlo e Sarri è il PPDA.
CONCLUSIONI
Sono emerse diverse analogie tra i principi di gioco Sarriani e quelli di Pirlo, rispetto a quelli di Allegri. Nonostante ciò, Pirlo è ancora lontano per quanto riguarda i dati relativi ai risultati dei suoi predecessori ma non così tanto.
In questa prima stagione i principi di gioco del tecnico non sono ancora stati assimilati al meglio. Il pressing non è ancora continuo ed organizzato nel migliore dei modi da tutti i giocatori. La circolazione della palla è ancora troppo lenta e spesso troppo orizzontale, trovando difficoltà nell’ultimo terzo di campo a causa dei pochi smarcamenti e sia per una circolazione non troppo rapida; ciò si rispecchia sull’imprecisione sotto porta in fase di finalizzazione.
Nonostante dei dati non del tutto confortanti, abbiamo principi di gioco molto moderni. Con qualche innesto più adatto alle costanti di gioco e qualche infortunio in meno, con il recupero di giocatori importanti, questa prima stagione di apprendistato potrebbe diventare per la Juventus la base per costruire un nuovo ciclo.
Foto: Daniele Badolato – Juventus FC / Juventus FC / Getty