🇪🇨 L’ACADEMY DELL’INDEPENDIENTE DEL VALLE TRA RESPONSABILITA’ SOCIALE, PROPOSTE DI GIOCO E VALORIZZAZIONE DEL TALENTO
L’analisi delle migliori accademie formative prosegue con il dipartimento giovanile dell’IDV, ormai divenuto uno dei migliori laboratori mondiali nella formazione e nella valorizzazione del talento.
E’ da due anni che seguo con attenzione tutte le singole categorie dell’IDV nei vari campionati e tornei internazionali (Under 15, Under 16, Under 17, Under 19, Under 20), portando così il mio lavoro principale di scouting a contaminazioni riguardanti anche la metodologia, certamente necessaria per completare la valutazione dei vari calciatori.
Ed è proprio partendo dalle varie partite che sono rimasto affascinato da tutto il progetto del Grupo Independiente, guidato dal (controverso) imprenditore Michel Deller, il quale ha strutturato la società dentro il tema fondante della “responsabilità sociale”, al cui interno ha poi distinto tre grandi calligrafie che si trovano celebrate nel sito internet ufficiale del club:
đź“Ś MAS QUE EN EQUIPO: “l’IDV non è solo una squadra di calcio, è un’istituzione che promuove gli atleti e soprattutto le brave persone per la societĂ . Nessuna attivitĂ che porta il marchio “Independiente del Valle” è esente da un impegno sociale”.
đź“Ś EDUCACION: “all’interno dell’High Performance Center risiedono circa 150 ragazzi che compongono i reparti formativi, ricevono cibo, vestiario e istruzione presso il College”.
đź“Ś VALORES: “l’IDV come parte integrante della formazione dei suoi giocatori incorpora nei suoi valori il concetto di solidarietĂ , responsabilitĂ e passione”.
Ai valori del club si accompagnano poi le infrastrutture, con il nuovo Centro de Alto Rendimiento Independiente del Valle edificato a Chillo Jijón, la cui relativa storia viene raccontata da Francisco Quiñones, uno dei responsabili commerciali, in una intervista del lontano 2016 su YouTube.
Qui viene spiegato anche come la società si sia strutturata in ogni area, dalla formazione dei tecnici-video, agli allenatori, sino ai nuovi ed evoluti metodi di player trading sviluppati a seconda dell’idea di calcio che portano avanti da anni; potendo così consolidare il loro processo di accrescimento con la squadra riserve e la prima squadra.
Una parte fondamentale del lavoro del Grupo Independiente è poi l’espansione della propria vision anche fuori dall’Ecuador. Oltre al Numancia in Spagna, hanno infatti acquisito il 4 maggio 2023 la società colombiana Club Deportivo Atletico Huila S.A., per circa 5-6 milioni di dollari, dandone ampio risalto nei territori del Sudamerica ma che qui sembra passata inosservata.
Il comunicato ufficiale dell’acquisizione testimonia direttamente quanto il gruppo sia concentrato sullo sviluppo dei ragazzi, ponendoli al primo piano della propria metodologia anche al di fuori del proprio territorio: “El Grupo Independiente ha adquirido el equipo AtlĂ©tico Huila con el objetivo de implementar el “MĂ©todo Independiente”, que se enfoca en la formaciĂłn de talento de alto rendimiento, la construcciĂłn de procesos deportivos de mediano y largo alcance para lograr la excelencia deportiva institucional. Estructura procesos de trabajos planificados a mediano y largo plazo, con el objetivo de crear una cultura de excelencia, centrada en el desarrollo de futbolistas en todos los aspectos de su vida”.
Un processo quindi a medio-lungo termine con il focus incentrato su strutture di lavoro pianificati e finalizzati alla creazione di una cultura dell’eccellenza, polarizzata sulla formazione dei ragazzi in tutti gli aspetti della loro vita.
Da qui lo studio teorico che ho affrontato circa il metodo formativo del mondo IDV, attraverso webinar online che si sono svolti in piena pandemia da COVID in data 19.5.2020 e in data 10.8.2020, con il capo reclutamento Jose Luaces e l’ex Responsabile della Metodologia della società Iván Vázquez (ora al Club Olimpia Asunción in Paraguay).
Al riguardo, al di là delle interessanti condivisioni sul lavoro e il progetto tecnico, mi preme evidenziare un passaggio fondamentale che risuona più come manifesto programmatico del calcio giovanile a cui tutti dovremmo aspirare (soprattutto in Italia): “le nostre squadre cercano di giocare un calcio attrattivo e coraggioso, con e senza palla, e a dominare entrambe le fasi. Quando abbiamo il possesso, cerchiamo il protagonismo nel costruire le azioni, quando non ce l’abbiamo, siamo coraggiosi nel cercare di recuperarla. Proponiamo questi contenuti tecnico-tattici in tutte le categorie, ma al di là di questo, ognuna ha i propri automatismi, che dipendono dai giocatori e da ogni generazione. Vogliamo calciatori responsabili, autonomi e creativi, che sappiamo capire il gioco e il motivo delle cose che fanno”.
Passando dalla teoria alla pratica, ho così potuto comprendere come i ragazzi riescano a calibrarsi nel gioco attraverso una evidente libertà nei processi decisionali (qualunque essi siano: dall’1vs1, alle rifiniture, al tipo di pressione, dai movimenti senza palla alle rotazioni, dai marcamenti diretti/indiretti ai blocchi, ecc.), ma soprattutto alle letture e alla comprensione del gioco, alle capacità di interagire nelle complessità e nella soluzione di problemi.
Venendo allo specifico, e quindi allo studio dei singoli roster – che ovviamente alimento solo all’anno in corso per attualizzarlo – ho notato molte similitudini nei principi di gioco in ogni categoria giovanile (non nei moduli basici), in parte integranti anche quelli della prima squadra allenata dal giovane tecnico Martin Anselmi.
🧠Il principio fondante rimane per tutti i gruppi il controllo della partita tramite il possesso palla, con l’obiettivo di attirare i movimenti difensivi degli avversari per poi andare ad occupare gli spazi lasciati liberi, cercando di concludere velocemente l’attacco. L’idea alla base è quindi quello di impegnare i difendenti rivali con i fissatori orientati all’occupazione di uno spazio predeterminato, aggredendo poi quelle porzioni di campo liberate dai movimenti attivi dei propri calciatori o da quelli reattivi degli altri in non possesso, portando più uomini possibili contro l’ultima linea di difesa avversaria.
🇪🇨 GRUPPO SUB 20 DEL FORMATORE JUAN MARTINEZ NELLA COPA LIBERTADORES
Durante la recente Copa Libertadores U20 giocatasi a luglio, il gruppo è arrivato in finale (perdendola contro il Boca Jrs), dopo una cavalcata di alti contenuti tecnici. Il modulo basico utilizzato è un 1-3-5-1-1 molto dinamico e fluido, che diventa 1-3-3-4 in possesso.
✔️ Possesso e costruzione: la prima uscita bassa è orientata in struttura 1+3+1 con il portiere Kleber Pinargote (classe 2003) direttamente coinvolto e i tre difendenti che rappresentano – insieme al mediano di regia Patrik Mercado (classe 2003, trequartista posizionato piĂą basso per visione e tempi di gioco) – i referenti fondamentali nelle letture dei movimenti difensivi avversari, per individuare gli spazi liberi dove muovere palla per attacchi efficaci.
Patrik Mercado assicura opzioni di passaggio sia in corto che in medio, scegliendo se riciclare il possesso o velocizzarlo ricercando i due interni tra le linee alle spalle del centrocampo o aperti in corsia, ossia Youri Ochoa (classe 2005) e Kendry Paez (classe 2007), mentre i laterali a tutta fascia – Yaimar Medina a sinistra e Orlando Herrera a destra – fissano l’ampiezza alzandosi e forzando sull’ultima linea avversaria (1-3-3-4).
Alla interessante occupazione degli spazi (interni, canali offensivi verticali, ampiezza fissata), segue una ricerca costante delle rifiniture, 1vs1 e cambi gioco per gli inserimenti o attacchi sul lato debole.
✔️ Attacco: i due attaccanti in meccanica 1+1 lavorano uno in incontro o tra le linee e l’altro sulla profonditĂ , dando grande movimento e nebulositĂ ai flussi, con interconnessioni e movimenti sincronizzati sia dentro che fuori area. Gli interpreti del roster offensivo sono la sotto-seconda punta Josè Klinger del 2005, dinamico e mobile su tutto il fronte (autore di due reti notevoli nella competizione analizzata), nonchĂ© la prima punta Justin Cuero (alto 185 cm, classe 2004) che è molto utile sia da riferimento che quando allunga nello spazio; attenzione però anche a Maelo Rubio Renterìa del 2004, centravanti dalla forte tensione verticale, alto 189-190 cm con struttura esile e secca, veloce e potente nell’aggredire la profonditĂ e lucido nella finalizzazione (4 reti e capocannoniere della Libertadores).
✔️ Non possesso: la conquista della palla attraverso una riaggressione immediata in caso di perdita del possesso è la base di tutto l’organigramma strutturale, a cui viene unita la ricerca istantanea delle transizioni attive. Ad essa viene legata una adeguata solidità nelle preventive, con ricerca dei duelli in 1vs1 molto alti e una forte calibrazione per la offensive marking a tutto campo, specialmente di Josue Palacios, classe 2004, difendente centrale terzo braccetto destro veloce, elastico e un pó ruvido, che ama mettere pressione a tutto campo agli attaccanti.
✔️ Giocatore chiave: in siffatto ecosistema il fulcro del gioco appartiene alla interpretazione e alla classe superiore del già citato KENDRY PAEZ (178 cm, classe 2007, già venduto al Chelsea per circa 20 milioni di euro), strepitoso centrocampista offensivo che nella competizione è stato impiegato da mezzala di raccordo e regia nei mezzi spazi di destra, per le sue capacità di creare connessioni in tutti i reparti legando il gioco sia con che senza palla. E’ un moderno trequartista chance creator con qualità tecniche e visione di gioco superiori, intelligente nelle tracce e con capacità di scannering, è dotato di un morbido primo controllo orientato, notevoli doti balistiche con il piede sinistro a cui lega qualità nella rifinitura e nelle verticalizzazioni.
GRUPPO SUB 19 DEL FORMATORE JUAN MARTINEZ IN CAMPIONATO
I sub 19 rappresentano l’equivalente della nostra Primavera e li ho analizzati nel Campeonato de Formativas Octogonal (gruppo 1), dove Juan Martinez lavora dentro un sistema basico parzialmente diverso rispetto alla Copa Libertadores Sub20, ossia 1-3-5-2 con due punte in linea, baricentro alto e ricerca costante del possesso del gioco.
✔️ Possesso e costruzione dal basso: si lavora in struttura 1+3+1 con coinvolgimento diretto del portiere Christian Loor (classe 2006, alto 188-190 cm), lucido nella gestione tecnica della palla sotto pressione e abile nelle verticalizzazioni a superare la prima linea di pressing, i due quinti alti che attaccano l’ampiezza e la profondità (a destra Jalisthon Angulo, classe 2007 di 180-183 cm, oppure Mauricio Cagua classe 2004, o alle volte l’ala Nicolas Rojas del 2004 più abile nell’1vs1, mentre a sinistra Elkin Ruiz del 2006, tutti dotati di facilità di corsa e resistenza).
La pulizia tecnica nel palleggio è garantita sin dal basso dai tre difendenti centrali e dal mediano di regia che di solito è Luis Honestoza (classe 2003), che hanno diverse opzioni grazie ai movimenti dei due interni che aggrediscono gli spazi andando a forzare sulla terza linea avversaria nei mezzi spazi. In particolare, Yairo Reyes, classe 2006, efficace sia nel palleggio che nelle ricezioni orientate con cui poi si focalizza fronte-porta per l’invasione, nonché Keny Arroyo (classe 2006), dinamico e versatile in grado di giocare anche laterale offensivo per la qualità nell’1vs1 e nel controllo in spazi stretti.
Se l’avversario è in forte pressione offensiva o one-to-one a tutto campo con baricentro alto, la soluzione ricercata è spesso la palla sopra per attaccare la profondità , oppure si individuano set di combinazioni a un tocco, lavorando sui passaggi verticali per arrivare in area il più velocemente possibile.
In caso contrario, ossia se l’avversario non è in pressione e si incaglia con dispositivo difensivo basso e passivo, si costruisce in corto in maniera anche razionale per arrivare ad una corsia con l’obiettivo di andare sul lato debole mediante cambi gioco improvvisi, con inserimenti di 6-7 uomini che stressano l’ultima linea difensiva.
✔️ Attacco e lateralità : i due attaccanti centrali sono veloci e potenti, Darli Estupinan (classe 2004) e Michael Ayovì (classe 2005, 182 cm) che lavorano in coppia in linea anche se a turno si aprono, favorendo gli interni o quinti alti che attaccano gli spazi con corse diagonali. Il roster offensivo è comunque composto da ragazzi che sanno giostrare in funzioni differenti, dando così molta nebulosità alle sequenze: vengono utilizzati anche Yaimar Medina (2004) o Josè Klinger (2005) che sono più trequartisti sottopunte, mentre aperti vengono impiegati specialisti dell’1vs1 come il già citato Nicolas Rojas, classe 2004, o Nayer Caicedo del 2005, che lavorano a tutta fascia.
✔️ Non possesso: Mister Martinez chiede pochi concetti ma chiari, ossia riaggressione immediata con transizioni attive o riposizionamento in caso di non riuscita della riconquista, attenzione alle preventive con ricerca dei duelli in 1vs1, in particolare con i due difendenti centrali Josue Palacios, alto circa 185-187 cm, e Steven Cortez di circa 185-188 cm (entrambi del 2004), molto aggressivi nell’offensive marking.
✔️ Giocatore chiave: JOSUE PALACIOS, difensore centrale di circa 185-187 cm, per capacità di tenere alto il baricentro e per le velocità nel lungo con cui copre la profondità nelle transizioni passive. Si distingue per forza esplosiva e massimale, nel gioco aereo e per l’aggressività nella marcatura anche offensiva; cerca l’anticipo con veemenza, è energico nel contrasto e ruvido quando serve. Nella costruzione lavora in sicurezza come centrale-libero usando entrambi i piedi sia nel corto che nel lungo (nella Coppa Libertadores ha lavorato da terzo braccetto di destra).
GRUPPO SUB 17 DEL FORMATORE SERGIO SEDENO
I sub 17 sono i classe 2006 e li ho analizzati nel Campeonato de Formativas Octogonal (gruppo 1), dove lavorano dentro un sistema basico 1-4-2-3-1.
✔️ Possesso e costruzione: lavorano in modo razionale e sobrio in struttura 4+2 con i due mediani che offrono tracce di passaggio sicure – Geremy De Jesus del 2006 e Darwin Guagua del 2007 – coadiuvati dall’estro e dalla creativitĂ del trequartista Justin Lerma (classe 2008), che agisce a tutto campo partendo dall’ultimo terzo ma con libertĂ di movimento nei canali interni di sinistra.
I laterali difensivi spingono molto ma lavorano su canali differenti. A destra viene utilizzato Jalisthon Angulo, classe 2007, alto 180-183 cm, che agisce con corse esterne e prende il fondo, mentre a sinistra viene utilizzato anche un terzino sinistro a piede invertito, Jhon Valencia, brevilineo, rapido di gambe ed esplosivo, con forza resistente, che infatti spesso entra dentro il campo per dare opzioni di gioco cambiando fronte sul lato debole o cercando le rifiniture in corto.
✔️ Attacco e lateralità : la meccanica offensiva 3+1 è fluida perché il riferimento centrale Yandri Vasquez (classe 2006) è mobile e lavora su tutto il fronte, mentre l’ampiezza è assicurata dai due esterni offensivi, Santiago Sanchez a sinistra e Anthony Montezuma a destra, che danno strappi e 1vs1 ripetuti.
✔️ Non possesso: Sergio Sedeno chiede anch’egli riaggressione immediata in caso di perdita palla e di disarticolare l’impostazione avversaria dal basso dando libertà di scelta ai ragazzi, ossia valutare se tentare un violento pressing offensivo da parte degli attaccanti (i 3+1 diventano a 4 uomo su uomo), oppure fissare la circolazione rivale con l’obiettivo di aggredire il centrocampista ricevente (centrale o esterno) non appena i difendenti verticalizzano.
✔️ Giocatore chiave: JUSTIN LERMA, classe 2008 (due anni sotto età che vedremo meglio nell’analisi degli U15 e U16 appena sotto e a cui rimando).
GRUPPO SUB 15-16 DI MISTER RODRIGO CASTILLON
Li ho studiati sia durante il torneo internazionale The Next Generation Trophy Under 16 (di Salisburgo a fine agosto), sia nel Campeonato de Formativas Octogonal U15 (Gruppo 1), colpendomi per le eccellenti qualitĂ di gioco espresse dentro il modulo basico formato da un 1-4-2-3-1 dinamico e verticale.
✔️ Possesso e costruzione: la costruzione dal basso è ricercata in strutturazione 1+4+2 con portiere coinvolto e con i due difendenti centrali che devono saper leggere i movimenti difensivi avversari, al fine di individuare lo spazio libero dove muovere palla. Il duo difensivo è rappresentato da Luis Rolando Angulo, classe 2008, e Deinner Ordonez Corozo del 2009, che si completano bene nella circolazione.
I mediani che agiscono davanti alla difesa aiutano la risalita offrendo un appoggio sicuro e opzioni di passaggio, scegliendo se consolidare il possesso con passaggi interlocutori, o se velocizzarlo con strappi in guida-palla utili per disattivare il pressing. Il duo è composto di solito da Holger Quintero e Cristopher Nunez, entrambi del 2009, dinamici e abili sia nella costruzione che nell’invasione. Una soluzione molto spesso ricercata è quella di eseguire passaggi taglialinee in ampiezza per le ali o per il trequartista Justin Lerma, sempre abilissimo a farsi trovare tra le linee alle spalle del centrocampo avversario.
Quando la costruzione bassa non è possibile per la pressione energica subìta, i difendenti scelgono se rischiare la conduzione disattivando la pressione (in particolare con Deinner Ordonez Corozo) o cercare il lancio diretto anche del portiere (Miguel Angel Peralta del 2008) o per la prima punta o in ampiezza, così da lavorare eventualmente sulle seconde palle e aggredire in avanti cercando immediatamente le transizioni attive.
✔️ Lateralità : le corsie sono usate con grande veemenza dai difendenti esterni che fungono da attrattori nella impostazione in situazione statica, fissando l’ampiezza bassa (in particolare a sinistra con Yarddy Chonillo del 2008), pronti poi ad attaccare gli spazi a campo aperto favoriti dai movimenti dentro degli attaccanti/trequartisti laterali.
Le letture e la capacitĂ di scannerizzazione del solito Justin Lerma fanno il resto, perchĂ© il n. 10 va spesso a sovraccaricare i mezzi spazi per legare il gioco proprio coadiuvando la coppia di esterni, orientandosi poi fronte porta, di modo da avere poi – quando riceve – piĂą soluzioni verticali vuoi con passanti vuoi con aperture lunghe sul lato debole, consentendo a uno dei due laterali alti sul fronte opposto di attaccare la porta o il fondo in situazione di grande vantaggio. Sotto questo profilo, risulta molto efficace l’ala sinistra Zair Arroyo Torres, classe 2008, devastante quando stressa i dispositivi avversari nell’1vs1, grazie alla straripante accelerazione in guida-palla, risultando spesso immarcabile nel lungo.
✔️ Attacco: Mister Castillon utilizza un centravanti fisico e veloce di circa 188-190 cm, Juan Riquelme Angulo, classe 2008, sgraziato nelle movenze e neanche particolarmente partecipativo nella manovra, ma utile quando viene sollecitato con lanci lunghi; il n. 9 galleggia tra i due difendenti centrali rivali lavorando dorsalmente con sponde-spizzate o ripulendo palloni sporchi, con l’intento precipuo poi di attaccare immediatamente la profondità grazie alle lunghe leve e alla velocità nel lungo.
✔️ Non possesso: la guida tecnica vuole una iniziale predisposizione al pressing offensivo-ultraffensivo, con attenzione alle preventive, baricentro alto e squadra cortissima. Anche in questa categoria la riaggressione immediata è il modello principale su cui si fonda la meccanica del gruppo, a cui viene legata l’inclinazione dei due difensori centrali alla offensive marking, in particolare del piĂą volte citato Deinner Ordonez Corozo, marcatore veloce, potente e aggressivo di oltre 185 cm, il quale – pur commettendo ancora qualche errore tecnico nella impostazione – ha margini interessanti sia fisici che atletici e attitudinali.
Giocatore chiave: JUSTIN LERMA, classe 2008, formidabile trequartista chance creator e one-to-one explorer di 176 cm, esplosivo e creativo in grado di agire da enganche a tutto campo partendo da sottopunta di sostegno. Brillante nel lavoro con e senza palla sia nell’ultimo terzo che nei canali interni, è l’accentratore e fulcro del gioco, in grado di creare interconnessioni tra i reparti grazie alla capacità prodromica di scannering e alla visione di gioco; strepitoso quando cambia ritmo e accelera in guida palla, crea superiorità numerica con raffiche di 1vs1 e giocate in rifinitura di alto livello tecnico.