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Tactical Board

Rapiti da Victor Osimhen

1 Settembre 2020

“Tactical Board”: Rapiti da Victor Osimhen

Victor nasce il 29 dicembre 1998 in Nigeria e approda in Europa nel 2017 al Wolfsburg. In Germania, però, non riesce a dimostrare il suo talento anche a causa di qualche problema fisico e nella stagione 2018/19 viene mandato in prestito in Belgio al Charleroi, dove mette a segno 12 gol e 3 assist nelle 25 partite di campionato.

Questi numeri attraggono l’interesse del Lille che lo acquista per 22 milioni di euro e dopo l’ottima stagione in Ligue 1 con 13 gol e 5 assist (oltre alle due reti in Champions League), passa al Napoli per una cifra che si aggira sui 70 milioni di euro.

Osimhen, inoltre, conta già 8 presenze e 4 gol con la nazionale maggiore e un campionato del mondo vinto con la Nigeria under 17 nel 2015.

Caratteristiche tecnico-tattiche

Osimhen è una prima punta vera, anche se al Lille è stato spesso impiegato al fianco di un altro attaccante come Loic Remy; con quest’ultimo che aveva il compito di svariare in zona rifinitura e di andare incontro al possessore di palla per creare spazi da attaccare per il compagno nigeriano.

La qualità di maggior spicco per il classe ’98 è senza alcun dubbio l’attacco della profondità, infatti Osimhen è molto bravo a trovare spazi fra i difensori avversari per attaccarli alle spalle e ricevere il passaggio verticale.

Per far ciò il numero 7 possiede anche ottimi tempi di inserimento e soprattutto una velocità fuori dal comune che gli permette spesso di arrivare sul pallone anticipando l’avversario.

A questa dote si aggiunge anche un’ottima elevazione per i colpi di testa, che lo rendono molto efficace in area di rigore.

D’altra parte fra gli aspetti da migliorare per Osimhen c’è sicuramente la dinamicità in fase di costruzione e di sviluppo. Il nigeriano, infatti, tende a rimanere un po’ troppo isolato non fornendo linee di passaggio e soluzioni ai costruttori di gioco. In tal senso, non essendo un giocatore abituato a ricevere il pallone sulla figura e spalle alla porta, soffre anche gli spazi stretti e, dunque, diventa complicato utilizzarlo contro avversari che rimangono rintanati nella loro metà campo.

Al Lille, in fase di non possesso, non veniva richiesto a Osimhen un particolare lavoro di sacrificio, il quale andava semplicemente a schermare i potenziali passaggi del difensore. Atteggiamento utilizzato anche per poter sfruttare il nigeriano nelle transizioni offensive, lasciandolo libero da compiti difensivi ma sempre pronto a scatenare la sua velocità nelle ripartenze.

Credit Foto Getty Images

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