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Possessi Palla

Possesso palla: ricerca della triangolazione

14 Giugno 2022

Possesso Palla: ricerca della triangolazione

Nell’articolo di oggi rivediamo aggiornata un’esercitazione portata sul campo con un gruppo di Giovanissimi e che può essere rivolta a tutte le categorie, a partire da quella Esordienti.

L’idea è molto semplice ma la particolarità è che è nata durante uno dei tanti riscaldamenti pre-partita. In questi momenti ho sì una linea standard, ma molto spesso introduco delle modifiche a seconda delle sensazioni che percepisco, della gara, delle condizioni meteo, del terreno di gioco, dello spazio a disposizione, ecc.

Come mi è capitato di osservare, il mio timore è quello che durante l’attivazione pre-gara si cada nella monotonia, finendo per abbassare di molto il livello di attenzione. Certo, il rischio di un approccio differente potrebbe essere, come sostiene qualche collega, che il giocatore perda qualche sicurezza ma, trattandosi nel mio caso di atleti ancora molto giovani, con un’elevata elasticità mentale, è molto difficile notare controindicazioni a questo approccio.

Ideata come ho detto durante un riscaldamento pre-partita, l’esercitazione l’ho poi riutilizzata più volte nel corso delle varie sessioni d’allenamento.

Si tratta di un possesso palla che, oltre al mero mantenimento della sfera, vuole sollecitare i giocatori nella ricerca della triangolazione. Perché? La triangolazione è a mio avviso una delle giocate più sottovalutate. Permette infatti:

✅ superare  uno o più avversari;

✅ molto spesso è estremamente efficace anche contro linee difensive piuttosto basse;

✅ la sua efficacia è tremendamente superiore alla difficoltà realizzativa (“semplice da realizzare e al tempo stesso letale);

✅ è una forma di collaborazione

Formiamo quindi due squadre da almeno 5 giocatori ciascuna (5c5).

Per il campo di gioco possiamo utilizzare sia un quadrato che un rettangolo. Le dimensioni variano a seconda del numero di giocatori impiegati. Sui quattro angoli del campo collochiamo quattro sagome.

Ogni squadra andrà a disporre due sponde sui vertici opposti del campo, mentre i restanti elementi si collocano all’interno.

Si gioca a tocchi liberi all’interno, uno per le sponde.

L’obiettivo è il mantenimento del possesso con ricerca della triangolazione tra gli elementi della stessa squadra:

✔️ tra i soli interni

✔️ tra interno e sponda

✔️ tra sponda e interno

Quando gioco palla alla sponda, se questa entra dentro al campo, volendo il passaggio di ritorno, si prende il posto della sponda.

L’esercitazione ha un carico cognitivo piuttosto basso ma al tempo stesso riesce a centrare perfettamente l’obiettivo della proposta: la triangolazione.

Considerazioni finali

Gli obiettivi riguardano

✅ dai e vai e gioca e sostieni (dopo il passaggio devo rimanere sempre utile al mio compagno);

✅ gioco dove non c’è pressione;

postura corretta e percezione dell’intorno (per sapere se sono marcato o meno)

Il più grande errore che mi è capitato di correggere è proprio legato al terzo punto, “l’essere orientati correttamente”. Capita infatti che molte volte si chiuda la triangolazione a prescindere, sia che il compagno sia nelle condizioni di ricevere il passaggio di ritorno, sia che l’avversario abbia letto anticipatamente le intenzioni del portatore.

“Devo essere orientato correttamente allo scopo di capire se posso chiudere o meno il passaggio di ritorno e, nel caso in cui l’avversario anticipi le mie intenzioni, cambiare rapidamente decisione”.

Credit Immagine: http://www.que.es

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