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Possessi Palla

Possesso palla in forma micro: mobilità e seconde palle

18 Dicembre 2021

Nell’articolo di oggi rivediamo aggiornata un’esercitazione ideata e portata sul campo con una squadra di Allievi e che può essere rivolta a tutte le categorie dell’attività agonistica, adulti compresi.

Gli obiettivi principali riguardano per lo più:

  • attraverso una situazione ridotta (numero ridotto di giocatori e spazio limitato) allenare il mantenimento del possesso (smarcamenti, passaggio, ricezioni, ecc.) rimanendo obbligatoriamente dentro al gioco (mentalmente il giocatore non può uscire dal gioco)
  • la ricerca della mobilità in fase di possesso mediante interscambi e supportando sempre l’azione dei compagni (viste le regole del gioco e il ridotto numero di giocatori impiegati)
  • la contesa e la conquista delle seconde palle

Una premessa è però indispensabile. Per svolgere l’esercitazione così come è stata predisposta, è indispensabile la presenza di almeno un collaboratore per una serie di motivi, quali l’introduzione (eventuale) di nuovi palloni, fornire feedback che si rivelino utili e di immediata comprensione.

L’esercitazione è stata ideata sapendo di avere a disposizione 15 giocatori, di cui 14 di movimento + 1 portiere.
In ogni campo di gioco disponiamo due squadre da 3 giocatori ciascuna più un Jolly.

Il portiere viene collocato a 15 metri dai due campi e in possesso di molti palloni.

Le dimensioni dei campi di gioco sono circa 20×15 con un quadrato di circa 5×5 al centro.

Possesso micro Seconde Palle Mobilità

Il gioco inizia con un 2v2 all’interno del campo mentre il terzo giocatore si colloca su uno dei due vertici (più lontani dal portiere) come sponda. Il Jolly si posiziona inizialmente all’interno del quadrato centrale.

Il portiere avvia il gioco (prima su uno e subito dopo sull’altro campo) mettendo palla a parabola con le mani e indicando il nome di un giocatore a sua scelta.
Le due squadre si contendono il primo possesso (contesa della palla alta) e se la tocca per primo il giocatore indicato, la sua squadra guadagna 1 punto.

A questo punto le squadre giocano per contendersi il mantenimento del possesso, guadagnando 1 punto ogni 6 passaggi consecutivi.

Ogni volta che si passa la palla alla propria sponda ci si interscambia con essa (la sponda entra e chi gioca fuoriesce).

Si raccomanda di rimanere utili durante l’interscambio. La sponda infatti, non trovando altre soluzioni all’interno, potrebbe aver bisogno di un ulteriore gioco a muro col compagno che sta uscendo. In questo modo guadagna un tempo di gioco utile a favorire lo smarcamento degli altri compagni.

Quando si passa palla al (J) nel quadrato, ci si interscambia con esso, In sostanza, il (J) riceve, gioca fuori ed esce dal quadrato, mentre chi gli ha passato palla entra al suo posto. Questo avverrà ogni volta che si passerà palla ad un compagno o al (J) nel quadrato. Sul cambio di possesso il (J) torna nel quadrato e chi deve difendere esce per cercare il recupero.

Le sponde giocano a 1 tocco (ecco il perché del rimanere utili durante l’interscambio), 3 tocchi all’interno.

Ogni volta che la palla esce dal campo di gioco, il mister potrà decidere se introdurre un nuovo pallone che ha tra i suoi piedi o se chiamare in causa il portiere. In questo secondo caso la palla verrà rimessa in gioco con le stesse modalità iniziali (passaggio a parabola e chiamata di un nome a sua discrezione).

Tempi di lavoro e di recupero: ripetizioni di 3′ intervallate da 1′ di recupero.

Considerazioni finali

Tempi di lavoro e di recupero dovranno comunque essere valutati in base alla categoria che si allena e al giorno della settimana in cui viene inserita l’esercitazione. Si tratta infatti di un vero e proprio lavoro di forza specifica, sfruttando contrasti, duelli aerei, cambi di direzione, ecc.

La contesa della palla alta, soprattutto coi più giovani, include il superamento della paura; non di rado si vedono giocatori o non saltare del tutto, o “saltare con modalità tartaruga”, tirando dentro la testa per evitare lo scontro.

L’esercitazione era stata ideata per far fronte alle innumerevoli seconde palle che si venivano a creare all’interno di gare della categoria Allievi. Se qualcuno potrà infatti sostenere che non rientrano nei propri principi, è altrettanto vero che non possiamo veicolare la squadra avversaria a giocare nel nostro stesso modo.

Quel che è certo è che il settore giovanile dovrebbe formare giocatori che siano in grado di frapporsi alle infinite situazioni e dinamiche che possono verificarsi all’interno di un campionato.

Photo by Fabrizio Carabelli/SOPA Images/LightRocket via Getty Images

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